Valgono quasi un miliardo e mezzo le trentasei tele rapinate a Napoli di Francesco Santini

Valgono quasi un miliardo e mezzo le f rentasei tele rapinate a Napoli Nell'assalto alla Pinacoteca trafugata la più importante raccolta dell'800 Valgono quasi un miliardo e mezzo le f rentasei tele rapinate a Napoli DAL NOSTRO INVIATO NAPOLI — C'è un nuovo, inquietante, allarme per 11 patrimonio culturale, con 1 trafficanti di opere d'arte che adottano i sistemi della criminalità organizzata e si presentano in una pinacoteca partenopea con 11 volto mascherato e le rivoltelle In pugno. Dal furto su commissione, silenzioso e acrobatico, si passa alle armi, al taglio del fili del telefono, al muri divisori aggrediti a colpi di piccone, 11 dove una porta blindata, appena installata, sembrava poter proteggere, a Napoli, la più importante raccolta di Ottocento Italiano. In via Costantinopoli, al limite del quartiere di San Lorenzo, nello splendore della città seicentesca, 11 grande edificio dell'Accademia delle Belle Arti è stato violato l'altro pomeriggio poco dopo le 18. Nella portineria dell'ex convento di San Giovanni delle Monache, si sono presentati tre uomini armati e con 11 volto coperto. Un'ora e mezzo di lavoro e dalla ex pinacoteca borbonica sono state sottratte 36 tele: 20 opere di Filippo Pallzzl, 4 di Giuseppe Pallzzl, altre di autori minori. Dice il professor Nicola Spinosa, responsabile della Soprintendenza di Napoli: «Da anni Raffaello Causa ed io abbiamo tentato di spostare la raccolta a Capodimonte o a Villa Pignatelli: sempre il direttore didattico dell'Accademia si è opposto, anche in questi ultimi tempi di ristrutturazione dell'edificio». Spinosa, uno degli studiosi di maggior prestigio della pittura meridionale, è Indignato. Esplode: «La responsabllità di un colpo tanto grave al patrimonio nazionale ricade sul provincialismo gretto e miope di tutto il corpo insegnante dell'Accademia che sempre ha impedito ogni tentativo di restituire al pubbli-co l'esposizione di una raccolta impareggiabile". Ai giudizi severi Spinosa ha fatto seguire un provvedimento Immediato, con il trasferimento, d'ufficio, dell'Intera pinacoteca a Capodimonte: dopo venti anni di depositi, non appena l'Inventario sarà compiuto, quanto resta della raccolta tornerà di nuovo In pubblico. Dice 11 so. .-intendente: «Si sono limitati ai Pallzzl, poteva andare anche peggio». Con l'esplosione commerciale degli autori dell'Ottocento, il danno, in termini economici, è rilevante: sfiora, comunque, 11 miliardo e mezzo considerando che un piccolo paesaggio di Pallzzi spunta cifre fino a 50-60 milioni di lire. Il direttore didattico dell' Accademia, l'architetto Franco Mancini, riduce tutto: «Il danno è contenuto — afferma —. Non hanno portato via molto, capirei il clamore per un Caravaggio, un Rubens, un Ttepolo: si tratta, pur sempre, di ■ Palizzi, ma non esageriamo». Quanto alle lettere di richiesta della Soprintendenza, nega ogni contatto: «Nessuna opera, nulla ci è stato domandato in passato». Il grande complesso di San Giovanni delle Monache è, In queste ore, un cantiere. Negli ultimi anni, dal terremoto ad oggi, per ristrutturare l'edificio che Carlo di Borbone, nella metà del Settecento, destinò agli studenti di Belle Arti, si è speso più di un miliardo e mezzo. •Qui é passato di tutto — dice 11 direttore amministrativo Raffaele Santo —. Ci hanno mandato per i lavori i disoccupati organizsati e gli ex detenuti; il furto è stato compiuto da persone pratiche e bene informate: sapevano che l'Impianto elettrico era disattivato, che le porte blindate potevano essere eluse forando una parete divisoria». I quadri sono stati scelti per autore e per dimensione. .Forse — dice 11 direttore didattico — i ladri sono stati disturbati. Ho trovato un'altra trentina di dipinti a terra, per fortuna dalla rastrelliera non sono stati asportati maestri più rappresentativi». Tutti 1 quadri rapinati sono fotografati e schedati. Sul mercato italiano non dovrebbero avere una facile collocazione. E' probabile che il committente sia oltre frontiera. -Ma il pericolo — dice Spinosa — è gravissimo: le pistole, sino ad oggi, non si erano mai viste; il timore è1 vasto perché troppe sono le chiese serrate al pubblico, dove, necessariamente, il controllo è allentato. Anche i sistemi di sicurezza ormai non reggono per concezione e per tecnologie». Mancini allarga lo .brai «E pensale — àlcé-à cTte'itón' abbiamo neppure i quattrini per assoldare una guardia privata per queste notti». E11 direttore amministrativo, elegante e gentile, aggiunge: «Siamo ridotti . all'accattonaggio, siamo riusciti a fare questa ristrutturazione con elemosine e sussidi: è una vergogna. Per fortuna, mi levo dallo stomaco il peso di questi ottocento quadri, se li prenda pure la Soprintendenza e buona notte. Qui abbiamo gli allievi, pensiamo a loro». I tre rapinatori si sono presentati mascherati in portineria. La moglie del custode, Assunta Vllardi, 42 anni, è stata minacciata con una rivoltella. Mentre un secondo uomo tagliava 1 fili del telefono, è stato dotto alla donna: «Portaci ai quadri». .Dinanzi alla porta blindata — racconta Assunta Vllardi — mi hanno obbligata a scendere di nuovo e a prendere le chiavi del deposito degli attrezzi: si sono impossessati di una punta di ferro e di un grosso martello. Poi mi hanno avvertito: "Adesso chiuditi in casa, altrimenti spariamo"» Esce, tra figli e nipoti numerosissimi, 11 marito, 11 cu stode Francesco Golino, 41 anni: «Per paura —confessa — me ne sono restato a letto, ero choccato, ci siamo barricati in casa ed abbiamo atteso». L'allarme è stato dato verso le otto da un insegnante: « Un maestro, che ogni sera ripone nel cortile dell'Accademia l'automobile — dice Golino —.'Ha bussato alla porta, et siamo fatti coraggio, abbiamo aperto. Gli abbiamo raccontato quanto era accaduto. Non sapevamo neppure se i banditi fossero ancora den tro». Chi ha portato via le 36 opere d'arte conosceva bene il percorso. Per entrare nel deposito ha dovuto spostare un grosso armadio che in un laboratorio didattico nascon deva il vano murato di una porta. Poi, da questo primo ambiente, ha dovuto ripetere la .stessa, operazione. In ima, sec6rf<rà"Ma.° sempre * nel vano murato di un secondo Ingresso. ••- ' ,? Francesco Santini

Luoghi citati: Capodimonte, Napoli, Palizzi