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S. Martino di Genova sequestrati documenti ^L'inchiesta di tre pretori twMosr^daia^ S. Martino di Genova sequestrati documenti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GENOVA — I tre pretori genovesi che stanno indagando da più di un mese sulle carenze dell'ospedale di S. Martino (il maggiore della Liguria e uno dei più grandi d' Europa con oltre 8000 posti letto) sembra che abbiano trovato, sulla base dei primi sommari rapporti stilati dalla Guardia di Finanza, una quantità di elementi estremamente gravi. Non si esclude quindi l'emissione di numerose comunicazioni giudiziarie. L'Indagine è scattata in seguito ad una serie di denunce di ricoverati e di familiari di ammalati: il pretore Adriano Sansa aveva compiuto l'autunno scorso alcuni controlli, soprattutto nel reparto del Pronto soccorso, raccogliendo dati, riscontrando irregolarità e sequestrando documenti scottanti. Successivamente 11 pretore dirigente di Genova, Francesco Lalla, aveva ampliato l'indagine giudiziaria affidandola a una triade di magistrati. Che cosa c'è dunque, di nuovo, sulla base delle risultanze det rapporti della polizia tributarla? Ieri mattina il pretore Marco Devoto ha tentato una sintesi approssimativa. Ha intanto affronta¬ to il problema generale dell' igiene. Sarebbe emerso che 11 grande nosocomio, in molti reparti, soprattutto cucine, lavanderie e servizi, è invaso dai topi. Poi si è saputo che gli scarichi — neri e bianchi — dei reparti dove sono trattate gravi malattie infettive spesso si mescolano a quelli di altri settori E' comunque accertato che nessun sistema di depurazione funziona. Il caso che, sul plano emotivo (anche se 11 rischio del contagio è minimo), ha maggiormente colpito, è quello del reparto lebbrosi. Genova è uno dei pochissimi ospedali italiani che fin dal secolo scorso cura ammalati di lebbra. L'altro aspetto Inquietante dell'inchiesta riguarda l'uso del medicinali e dei farmaci scaduti. Era uno dei punti fondamentali dell'Indagine sin dalle prime ispezioni del pretore Sansa. La situazione •Interna» dell'ospedale attualmente sotto accusa si è aggravala proprio perché nei giorni scorsi gli agenti della Finanza hanno trovato nel cestini del rifiuti, nel rigagnoli di scarico e persino abbandonati nelle aiuole e nei viali, ingenti quantitativi di medicinali scaduti. Paolo Lingua