Irwin Shaw e l'avventura dei giovani leoni di Furio Colombo

Irwin Shaw e l'avventura dei giovani leoni DA POVERO STUDENTE DI BROOKLYN ALLA FAMA CON UN ROMANZO SULL'ULTIMA GUERRA Irwin Shaw e l'avventura dei giovani leoni NEW YORK — Qualche anno fa, assistendo con John Huston alla proiezione di un film, ricordo di avergli chiesto: «Come mai gli attori americani non hanno più la classe di Bogart, l'eleganza di James Stewart, l'impeccabile stile di Clark Gable o di Gregory Peck?». Lui ci ha pensalo un momento e poi ha detto: «Ma quelli erano i tempi di Irwln Shaw, quella era un' altra America». Huston aveva in mente gli splendidi racconti pubblicati dall'allora giovane autore di Brooklyn sul raffinato settimanale New Yorker, che lo ha rivelato negli Anni Trenta. In quello stesso periodo Irwin Shaw era diventato famoso come autore di appassionati drammi antlguerra, per esemplo Seppellire i morti, che nell'epoca rooseveltiana, piena di tensioni, avevano avuto un immenso succes so a Broadway. Ma la celebrità verrà per Shaw sultan lo dopo il conflitto, nel 1948, con / giovani leoni, 11 libro che ha venduto quasi 30 milioni di copie e 11 film che è stalo pei- molti la prima riflessione in pubblico sul dramma di quella guerra e sulla scelta morale che in quella guerra l'America aveva compiuto. Irwln Shaw. che aveva combattuto come ufficiale, ripeteva due ricordi di quegli anni. Il primo era l'immagine degli americani che entrano, a Parigi, la gente ch« saluta, 1 prigionieri che tornano a casa. Il secondo, lui diceva, «è' stalo il momento silenzioso e privato in cui sono ritornato nella mia casa di Brooklyn. Mi sono tolto la divisa e ho detto a me stesso: non dovrò indossarla mai più». Shaw. lo scrittore impeccabile, il collaboratore della rivista New Yorker, che i critici del tempo consideravano esemplare, era nato in una zona povera di Brooklyn ed o n. o ò ci o a d era riuscito ad andare all' università, nel Brooklyn College, guadagnandosi l'ammissione come giocatore di football. La sua preparazione generale però era scarsa e gli costò l'espulsione due anni dopo; non era stato capace di superare l'esame di calcolo matematico. Torna perciò ad apparire la faccia povera e solitaria del ragazzo di Brooklyn. Shaw fa il guidatore di taxi e di camion, finché un ex insegnante Intercede e il giovane viene riammesso e può laurearsi. «Il mio ritorno a scuola è stalo come una sveglia, uno shock, una manciata di anfetamina. Ero così contento che ho cominciato a scrivere; scrivevo drammi per la radio del college, mettevo in scena commedie per i miei compagni. E trovavo ancora il tempo, la sera, per dedicarmi al mio progetto segreto». E' il manoscritto di Seppellire i morti, con cui il giovane neolaurcato riesce a pagarsi gli ultimi anni di studi e a conquistare subito Broadway. «Irwin Shaw, dice il critico del New York Times, John Léonard, è stalo un caso rarissimo di autore amato dai lettori e dai critici-. La sua qualità rara, am¬ mettono oggi i maggiori autori americani (ne hanno parlato varie volte, con grandissima ammirazione, sia Gay Talese che Kurt Vonnegul), è stata di avere uno stile cosi impeccabile, persino delicato, e un contenuto cosi solidamente legato all'esperienza pratica della vita. Questa, che Talese ha definito «la felice contraddizione» di Irwin Shaw, ha accompagnalo lo scrittore fino al giorno della sua morte. Shaw aveva passato la mattina a parlare con la moglie di Brooklyn. Ricordava a una a una le strade, 1 negozi, 1 bar, 1 campi da football, parlava con fervore di una vecchia città che in gran parte non esiste più. Stava scrivendo un libro che ha lasciato a metà e che ora è nelle mani del figlio Adam, tulio dedicalo a Brooklyn; al desiderio di tornare. Ma Irwln Shaw viveva In Svizzera, era all'ospedale di Davos e aveva sul letto, — ■ ~ rv quando è spirato, 11 romanzo 7 Buddenbrook di Thomas Mann. Dunque lo ricorderemo cosi, il giocatore di football collo e delicato, il ragazzo di Brooklyn che diventa celebre con un libro sull'Europa (I giovani leoni), 11 guidatore di camion pacifista, l'uomo che lotta per farsi da solo e riesce a dare a se slesso una qualità letteraria che diventa testo e modello nelle maggiori università americane. Tutto americano e tutto nomade, quasi sempre a Parigi o in Svizzera, ma con 11 cuore e la memoria per le strade di Brooklyn. Legge Thomas Mann e scrive Intanto sulle strade e sul campi di gioco della sua infanzia, Gli avevano chiesto: «Ma qual è il vero Irwln Sliaw?» Lui. col suo mite sorriso, aveva risposto: «Fate voi. Io non saprei decidere». Furio Colombo

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