Fantacronache di Stefano Reggiani

Com'è il clima elettorale Fantacronache Com'è il clima elettorale di Stefano Reggiani Venerdì 11, falchi, colonitic e Tortora. In Francia gli osservatori di cose italiane si riuni.-cono di preferenza la sera in certi locali pretenziosi del!.'1 Costa Azzurra che accendono una candela per tavolo all'ora del tramonto e sembrano piccole cinese del laicismo :iiiitcrrandiano. Si beve, si liscute, si mangiano terribili piatti provenzali. L'ultima scommessa riguarda l'uso che farà l'Italia delle elezioni europee: un favore a Craxi, un incoraggiamento all'opposizione, un referendum? Considerato lo scarso spirito europeo rìi molti elettori (chi glielo ha insegnato?), si avanza qualche ipotesi radicale, in senso generico e specifico. Per esempio, che un gran numero di cittadini prenda spunto dalla presenza di Tortora nelle liste radicali per trasformare il voto in un referendum ìulla carcerazione preventiva. Sbagliercbbero tattica, si capisce; ma ci si chiede in Francia se otterrebbero magari un risultato. Mettiamo, per paradosso, venti per cento di voti radicali: ci sarebbe una crisi di governo o soltanto la riforma dei codici? Quale delle due cose è più facile? Sabato 12, la consolazione coloniale. Certo, neppure la Francia gode buonissima salute. E' bastato un governo socialista per far esplodere tante nostalgie intempestive. Non solo si commemora l'Indocina sfortunata, ma si celebra, come nel film Fort Saganne, l'eroismo dei conquistatori del Sahara, l'anima nazionale è ormai proiettata oltre i confini, c'è confusamente voglia di avventura. Speriamo che non si tratti di una condizione contagiosa e che l'Italia non debba subire anche questo contraccolpo. Pazienza un rafforzamento di Craxi, purché non ci porti libri e film sulle nostre imprese coloniali, sugli eroi di Adua, Tripoli e Giarabub (Libia permettendo). Domenica 13, buvette, anzi bivacco. Il diavolo è andato a trovare Craxi, mentre visitava la fiera di Padova; nella ressa è stato scambiato per un notabile locale e ha potuto parlare tranquillamente. Diavolo: (Allora ho provveduto per l'aula di Montecitorio». Craxi: «In che senso?». Diavolo: «L'ho trasformata in un bivacco di manipoli, era un'aula sorda e grigia che volava solo leggi sui prosciutti. L'ho occupala con i miei berretti rossi». Craxi: «Ma sei malto?». Diavolo: «Ho creduto di anticipare i tuoi desideri, sentendo i tuoi discorsi». Craxi ha chiamato il corrispondente dell'Ansa e ha diramato questo comunicato: «Vade retro Satana». Lunedi 14, la rivolta del Parlamento. Uditi i severi giudizi di Craxi, condivisi purtroppo da una parte impulsiva della nazione, le Camere si sono riunite e hanno deciso di approvare in breve tempo una riforma istituzionale organica, di approvare un regolamento che renda spediti i lavori, di riformare i codici penali, di varare una nuova legge sulla casa e una sull'evasione fiscale, senza attendere l'iniziativa del governo. (Il diavolo ha rilasciato un commento alla Adn-Kronos: «Questo è ostruzionismo»). Martedì 15, il posto dei missili. Dunque l'Urss ha piazzato nuovi missili in Germania Est. anche gli SS 22 che hanno un raggio d'azione di mille chilometri. Notizia in poche righe, scarsi commenti pacifisti, sensazione di un fatto scontato. Si sospira, delibando la logica di potenza: che altro poteva fare l'Urss? (Ma allora chi comincerà a far qualcosa? E qual è l'alternativa: o noi o noi?). Mercoledì 16, le donne nude. Le polemiche culturali qualche volta servono, dai manifesti stanno scomparendo le donne nude, si avanzano visi di maschi minacciosi, armi, scene di violenza, abbracci virili, paesaggi desolati; non la futilità, la rabbia. Un giorno bisognerà discutere sui pericoli di un bando indeterminato alle donne, soprattutto nude. (Non meravigliamoci se qualche marginale ne avrà nostalgia). Giovedì 17, le giovani coppie. Alcuni Comuni propongono i mutui agevolati per la casa- alle giovani coppie, ma per ottenerli il reddito dei coniugi deve essere inferiore agli otto milioni annui. Così sono favoriti solo giovani professionisti e commercianti, gli unici che possono dichiarare di vivere con seicentomila lire il mese. Gli altri scialano, pagando le tasse, ventimila lire più in su.

Persone citate: Craxi, Tortora