Voci fresche per il Medioevo

Voci fresche per il Medioevo La Stefano Tempia e gli allievi di Orientamento Musicale Voci fresche per il Medioevo TORINO — L'Accademia Corale Stefano Tempia ha messo in campo l'altra sera 7ion il suo coro grande, bensì il coro — non piccolo — degli allievi che frequentano i suoi Corsi di Orientamento musicale. Voci fresche, giovani, che assicurano la continuità e i rincalzi dell'organismo maggiore. Sotto la direzione di Gianni Tondello, e col sostegno di Guido Donati all'organo, e di strumenti antichi suonati da Anna Siccardt (flauti dolci), Rebuffa Davide (liuto), Lee Mosca (viola da gamba) e Carlo Cantone (percussioni), hanno condotto il pubblico attraverso una panoramica della musica dei secoli tredicesimo e quattordicesimo, cioè le origini della polifonia nella cosiddetta Ars antiqua e il suo primo fiorire nella trecentesca Ars nova, sia francese (Guillaume de Machaut), sia italiana (Francesco Landino). Fra i monumenti dell'Ars antiqua il piacevole protocanone inglese Sumer is icumen in, il noto Conductor asini, che era stato introdotto nel repertorio del coro dal non dimenticato Don Bellone, uno dei Carmina burana, la cui notazione era un tempo indecifrabile e ora invece se ne è forzuto il segreto, e un rondeau di Adam de la Halle, il gobbetto di Arras che fu il sommo personaggio musicale del Duecento. Un buon pubblico ha seguito con piacere le scorrevoli esecuzioni e ha applaudito con calore il coro diretto da Gianni Tondella, il Gruppo di Strumenti Antichi e il bravo organista Donati, che ha anche suonato da solo una Estample del tardo Duecento, assai finemente passaggiata, e due intavolature trecentesche da precedenti composizioni corali. ni. ni.

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