Ora Gheddafi ha paura delle caserme

Ora Gheddafi ha paura delle caserme Attentati in Cirenaica, bombe a Tripoli, fronda nei Congressi popolari; la Jamahirya sta vivendo i suoi giorni più tempestosi Ora Gheddafi ha paura delle caserme Gli obiettivi dei «terroristi» non sono casuali: depositi di armi e postazioni di missili, prigioni e supermercati, tutti simboli del regime e dell'economia statalizzata - Il soffocamento del commercio privato ha armato la mano dei tradizionalisti islamici - Ma anche i militari vengono presi di mira dalle Assemblee di base: li accusano di essere «imboscati in sontuosi palazzi» e di «scorrazzare su auto di lusso» - Il Colonnello dà fiato alla contestazione ma difende l'Esercito (anche se in segreto progetta una sua Armata popolare) NOSTRO SERVIZIO TRIPOLI — Per la sua brutalità e audacia, il colpo di avvertimento ha fortemente scosso 1 servizi di sicurezza libici: il gigantesco arsenale di El Abyar. In Cirenaica, non lontano della frontiera egiziana, e stato distrutto nella notte del 24/25 marzo; si dice elle almeno duecento persone siano rimaste uccise. Il sabotaggio è stato opera di una mano esperta. Con un ordigno a orologeria le sale sotterranee, dove si trovavano considerevoli quantità di armi e munizioni, sono saltale una dopo l'altra, riducendo in cenere un gruppo di edifici uno dei quali serviva da prigione. Numerosi detenuti e militari sono periti sotto le macerie. L'attentato sarebbe stalo seguito da altri. Una postazione di missili a El Aweinat, nella regione di Kuira, vicino alla frontiera sudanese, avrebbe subito, qualche giorno dopo, la stessa sorte. Altri incidenti, compreso uh ammutinamento in una caserma, alimentano le voci pubbliche. Si parla di arresti, di sanzioni collettive, di esecuzioni. Fondate o no, queste voci dimostrano il malessere che serpeggia tra le file dell' esercito. Le autorità mantengono 11 massimo riserbo sui misteriosi incendi che in aprile hanno danneggiato diversi edifici pubblici, compre si alcuni supermercati di Tripoli dove miliziani della Guardia rivoluzionaria han no ormai assunto il servizio di sicurezza. La scelta degli obiettivi senza dubbio non è stata casuale: i supermercati, che appartengono allo Stato, sinv bolegglano qui la nazionaliz zazionc del commercio, grande o piccolo, la collettivizzazione della produzione agri cola e allo stesso tempo la penuria di prodotti e l'alto costo della vita. In quasi tutti i casi, gli attentati sono stali compiuti da professionisti, militari o ex militari, o da ci Vili addestrati da specialisti in materia. Sono venuti dal Sudan come afferma il colonnello Gheddafi, sotto la supervisione di istruttori americani? Appartegono a gruppi musulmani accesi difensori del pu ritanesimo dei costumi e della proprietà privata? I due studenti giustiziati, o meglio linciati, il 16 aprile, appartenevano entrambi a organizzazioni islamiche ed erano cresciuti in famiglie di ricchi commercianti rovinale dalle misure di nazionalizzazione. «Il socialismo della Jamahirya farà fremere Karl Marx nella tomba-, ha sottolineato un professore straniero all' università di Tripoli. Tutta l'attività economica è virtualmente controllata dallo Stato: l'industria, l'agricoltura, 11 commercio sono gestiti non necessariamente secondo criteri di profitto, da cui il costo proibitivo del prodotti, ma in funzione dei -bisogni del popolo». Sono ormai pochissimi i mestieri lasciati ancora all'iniziativa privata, ad esemplo quello del garagista, ma a condizione che il titolare non faccia ricorso a manodopera salariata. I regolamenti vietano a un medico di lavorare per proprio conto o a un ingegnere di aprire uno studio. Cosi si pretende di sopprimere «lo sfruttamento dell'uomo sull' uomo». Il colonnello Gheddafi risponde alla contestazione con le sfide. In un discorso pronunciato il 26 aprile davanti al Congresso del popolo di un quartiere di Tripoli, ha proposto di statalizzare 1 sarti, i parrucchieri, i panettieri e pasticcieri, «mestieri non produttivi e insignificanti» a suo dire, affinché i benefici ricavati da questi modesti artigiani «finiscano nel budget dello Stato,: E' vero che è grazie ai fondi public! che la Libia s'è dotata in meno di 15 anni di considerevoli infrastrutture — trentamila chilometri di strade asfaltate, reti per l'elettricità e l'acqua corrente e telecomunicazioni che servono l'intero Paese — : ed è vero che sono stati i soldi dello Stato che hanno permesso di finanziare l'istruzione gratuita e il servizio sanitario. Inoltre, ogni cittadino è proprietario dell'appartamento che occupa, e se desidera acquistare o costruirne un altro può beneficiare di un prestito a lungo termine, senza interessi, concesso da una banca statale. Tuttavia, i vantaggi della statalizzazione a oltranza sono fortemente ridotti dai vizi che il sistema provoca. Il soffocamento dell'iniziativa privata, la burocratizzazione, il mercato nero, 11 nepotismo e la corruzione in ogni sua forma hanno assunto proporzioni inquietanti, come te slimoniano articoli di giornali, le lagnanze che 1 cittadini esprimono nelle riunioni del Congressi popolari di base, i dibattiti in diretta alla tv tutti i pomeriggi. Negli ultimi tempi neanche l'esercito popolare viene risparmiato. Esso è anzi uno degli obiettivi preferiti dei Comitati rivoluzionari — ispirati dal colonnello Gheddafi in persona —; dell'esercito stesso il giornale Sahf Al Akhdar denuncia con rara durezza V«imborglicsimentom. La stampa mette alla berlina i -signori» dell'Armata «imboscati» nel loro palazzi e che scorrazzano in «lussuose vetture», al pari di alti funzionari che occupano «sontuosi uffici». L'organo dei Comitati rivoluzionari ha di recente pubblicato pagine con foto di auto appartenenti a ufficiali e con scritte a caratteri cubatali: «Bruciatele». La campagna di stampa ha dato i suoi frutti. I Congressi popolari di base, ai quali intervengono tutti L cittadini, hanno preso la palla al balzo criticando inconsideratamente il comportamento reale o presunto del militari. Un grave incidente ha caratterizzato la riunione di uno di essi il 24 aprile nella città di Ajdabla, sulla costa, tra la Sirte e Bcngasi. Soldati e poliziotti presenti in uniforme per difendersi davanti all'Assemblea popolare sono stati sbeffeggiati e espulsi con la fòrza. Gheddafi ha allora ritenuto che la «sbandata» era troppo marcata per conti¬ nuare a tacere. Prendendo la parola all'indomani in un altro Congresso popolare che si teneva a Tripoli e al quale era Intervenuto «a sorpresa», ha condannato i fatti di Ajdabia, pur condannando più la forma che il contenuto della protesta. Certo, ha detto, l'esercito popolare, per sua natura, non poteva partecipare alla «democrazia diretta» praticala nella Jamahirya, «cosi come noi non oliremmo mai permesso agli imprenditori di prendere par- te alle decisioni sui salari», ma sarebbe falso trattare tutti i militari come controrivoluzionari. Nella grande maggioranza, essi erano sottopagati e rischiavano la loro vita per difendere il territorio nazionale e cause giuste, •come quella libanese» (ha però omesso di parlare del Ciad, dove ufficialmente l'Armata popolare non è coinvolta). Il Colonnello ha ricordato che la «Rivoluzione del V settembre (1969) è stata la rivoluzione dei soldati che ha aperto al popolo la via del potere». L'apparente ambiguità della perorazione è stata però dissipata da una frase significativa: «1 Congressi popolari e i Comitati rivoluzionari dovrebbero rafforzarsi, altrimenti l'Armata popolare rischia di essere strumentalizzala da forze ostili alla rivoluzione per abbattere il potere del popolo». Si può concludere che egli tema un colpo di Stato? Che gli ufficiali, cresci' ti la maggior parte tra la pie. ola e media borghesia, precisamente tra le categorie sociali danneggiate dalle misure di sta lalizzazione, potrebbero rivolgere le loro armi contro la Jamahirya? A queste doman de che gli abbiamo posto il colonnello Gheddafi ha risposto energicamente in modo negativo; «La nostra rivoluzione ha avuto origini popolari e tale resterà». E non ha nascosto che 11 suo obiettivo è di suscitare un potere, e un contropotere, che metterà al riparo di un colpo di Stato: i Congressi popolari, animati dal Comitati rivoluzionari, saranno sostenuti dall'Armata del popolo, In via di formazione, quest'ultima essendo destinata a rimpiazzare l'esercito regolare. Il colonnello Gheddafi ci tiene al punto da essersi impegnato In una manovra spericolata che somiglia tanto a un colpo di Stato. Avendo il Congresso generale del popolo (una sorta di Parlamento) respinto in febbraio un progetto di legge per la creazione dell'Armata del Popolo e 1' instaurazione del servizio militare obbligatorio per ragazzi e ragazze, la «guida della rivoluzione» ha riunito poco dopo un'altra Assemblea popolare per fare approvare quello stesso progetto di legge... ma non si sa ancora se questa «legislazione» sarà applicata a ogni costo. Malessere dell'esercito, fronda in seno ai Congressi popolari, sorda contestazione dei musulmani tradizionalisti, attentati mortali compiuti da organizzazioni islamiche telecomandate o meno dall'estero: la Jamahirya si trova senza dubbio in una zona di tempeste. Eric Rouleau Copyright iU' Mondi'» e i»t l'Italia cl.a Stampa"

Persone citate: Eric Rouleau, Gheddafi, Karl Marx