«In teoria partiamo battuti ma faremo come l'Amburgo»

«/n teoria partiamo battuti ma faremo » «/n teoria partiamo battuti ma faremo » DAL NOSTRO INVIATO BASILEA — Antonio Morais, allenatore del Porto, si è svegliato a mezzogiorno, ha bevuto un caffè e si è vestito con cura, un trionfo di azzurro e blu, i colori della sua squadra. Poi è sceso a parlare con 1 giornalisti, gentile e rlposatisslmo. Joao Pinto ridacchiava. -Mentre dorme il suo cervello elabora la tattica*, diceva il difensore rivolto a Sousa. E Sousa diceva rivolto a noi: -Il primo tempo finirà 6 a 6: mi riferisco ai calci d'angolo, naturalmente*. Gomes stringeva la mano a tutti, anche al barista, e Jaime Pacheco, il Platini porta ghese, spiegava i misteri e le grandezze del calcio con il tono serio e distaccato che solo i campioni possiedono. LI accanto Vermelinho parlava di Gentile. -Un giocatore duro? Cile importa, tanto sarà lui a doversi preoccupare: vedrete, la tecnica batterà la forza*. Tranquilli e sereni, quelli del Porto, e convinti che sarà una sfida dell'astuzia contro la potenza, del collettivo contro le stelle. -L'uomo-partita può essere Platini — ha spiegato Morais — oppure Boniek. Il Porto invece può contare su tutti e nessuno*. Intendeva dire che vincerà il complesso e non il singolo ed è logico che parlando di complesso alludeva chiaramente alla sua squadra. «Ho visto i filmati delle due partite della Juventus contro il Manche- ster. Grande squadra e grande vittoria. Ha avuto solo un po' di fortuna sul gol del Za 1 a Torino, ma è giusto così: nel calcio ci vuole anche la stellina. Noi però abbiamo due vantaggi; giochiamo a zona e abbiamo una difesa fortissima, nove gol al passivo in trenta partite di campionato, un record mondiale, credo*. E partendo dalle glorie della sua difesa, Antonio Morais si è lanciato in lunghe disquisizioni sulla tattica. Ha detto che 11 marcamento a uomo non ha più senso, che l'Italia ha vinto i mondiali perché gli arbitri hanno troppo tollerato il gioco duro di Gentile contro Maradona e Zico, che insomma l'intelligenza e la tecnica devono prevalere sul la forza bruta. Solo in ritardo si è accorto della «gaffe» e ha cercato di rimediare. -Parlavo dei mondiali, due anni fa, vicende ormai del passato. Non intendevo asoslutamente dire che ho paura dei calci di. Gentile: al contrario, rispetto moltissimo il difensore della Juventus, come del resto tutta la squadra». Cercava intorno sguardi indulgenti, sfiorandosi con la mano il mento ben rasato: -Spero sia una bella partita, anche se il calcio è un mistero buffo e non sempre lo spettacolo è il risultato di uno scontro fra squadre che sanno creare spettacolo. La Juventus è temibilissima nelle sue esplosioni offensive, noi abbiamo dimostrato contro V Aberdeen di essere scaltri e pronti nel rubare tempo e spazio agli avversari. Sulla carta partiamo battuti, ma vi prego di credere che siamo convinti di ribaltare i pronostici: come fece l'Amburgo ad Atene». Una valutazione sposata in blocco dai giocatori. Ha detto Jalme Pacheco, il leader del Porto: -Vince chi segna per primo e sono certo che non sarà la Juventus a farlo. La nostra difesa è praticamente insuperabile. Resta il problema Platini. Ne abbiamo parlato a lungo, abbiamo deciso che non annulleremo un nostro giocatore per annullare il francese. Platini avrà lo stesso trattamento di Falcao, quando incontrammo ed eliminammo la Roma». Allora, il brasiliano fu irretito e Ingabbiato in uno schema tattico che lo tagliò fuori dal gioco senza il ricorso ad un rigido marcamento a uomo. Un giochetto ispirato e dettato da Jaime Pacheco, ieri Falcao e oggi Platini, forse. Cario Coscia

Luoghi citati: Amburgo, Atene, Basilea, Cile, Italia, Torino