Colpo di spugna su Atene

Colpo di spugna su Atene Colpo di spugna su Atene Trapattoni più di tutti vuol vincere per cancellare definitivamente il ricordo della sconfìtta con l'Amburgo - Studiata la tattica, i portoghesi somigliano alla Roma DAL NOSTRO INVIATO BASILEA — utilissime esperienze sono già state fatte nei ripetuti confronti con la Roma, il ripasso è attenuto domenica a Marassi dove non per nulla abbiamo visto arrivare in sona tiro più. t difensori bianconeri che le punte. Un ultimo test interessante: per controbattere la manovra palleggiata del Porto e la sua tattica difensiva del fuorigioco, la Juventus sa come comportarsi. Trapattoni ha giustamente insistito contro il Genoa e non si è preoccupato del risultato: bastava un Tacconi più attento ed in giornata meno ■'goliardica-' per evitare la sconfitta. Stasera al St. Jakob il portierone bianconero promette di non farlo più, non si distrarrà una seconda volta. Ma non è solo la serata di Tacconi, questa. E' di tutta la Juve, società e squadra. Si vuole ripetere il doppio colpo della stagione 76-77. Lo scudetto c'è già, manca solo la Coppa anche se sarà un'altra. L'altro e più ambito trofeo, la Coppa Campioni, è nelle ambizioni della prossima stagione. Una rincorsa che sta diventando un tormento. Ma anche i tornei internazionali -minori» sono grosse occasioni. La nobiltà europea si conferma contro il Porto, squadra scorbutica e difficilmente valutabile. Tutti sentono il match di stasera, dai giocatori ai tifosi, ma più di tutti lo sente sicuramente Giovanni Trapattoni. Ha buonissima memoria, non ha scordato le polemiche del dopoAtene, le accuse neppur troppo velate dì Platini per una marcatura non proprio azzeccata (sul fronte destro della difesa bianconera). Si è già -vendicato* a suo modo convincendo Michel sull'importanza del collettivo e facendogli così vincere lo scudetto. Adesso c'è da conquistare questa Coppa Coppe die manca nella sua carriera Giovanni Trapattoni ha un sogno segreto. Alla Juve dalla stagione 197677, l'ha guidata a vincere cinque scudetti ed una Coppa Uefa (subito, al suo primo campionato in bianconero). Se stasera dalla panchina riuscirà a pilotare la squadra alla conquista della Coppa delle Coppe, gli mancherebbe -solo più* la Coppa dei Campioni, l'anno prossimo. Sarebbe davvero un grande slam per la permanenza di un tecnico nella stessa società. Poi potrebbe anche andarsene. Alla Nazionale? Una strada possibile. Insiste molto il Giuan, in questi giorni del dopo-scudetto, sul fattoresquadra come base dei successi più recenti. Ha già spiegato quanto siano chiari i suoi rapporti con il presidente, ha ribadito lunedi (Il Giornale) che nei movimenti estivi il suo gradimen¬ to ha peso. Più die del domani (saprebbe convincere al -tutti per uno, uno per tutti- anche Maradona e Zico) gli preme l'oggi. Se stasera sarà vittoria, e deve esserlo, vuole la sua parte. Nessuno potrebbe disconoscere i suoi meriti. Di allenatore che corre, suda, palleggia con la squadra per tutta la settimana, che sa parlare con i giocatori, che sa vedere pregi e difetti dell'avversario. La -zona* dnl Porto l'ha messa a fuoco più volte, adesso tocca a Cabrini, Gentile e Scirea — partendo a turno e con decisione — mettere alla prova lu difesa meno battuta d'Europa (nove gol subiti in 30 gare di campionato). Con la Coppa delle Coppe, Trapattoni è in pareggio. Due finali con il Milan, guarda caso sempre a Rotterdam. Una vittoria da giocatore nel maggio '68 sull'Amburgo, una sconfitta da tecnico (ma era arrivato da poco in panchina) contro il Magdeburgo. Stasera vuole ritoccare il bilancio. Non solo la Juventus ha un posto di riguardo in Europa, anche Trapattoni fra campo (due Coppe dei Campioni, una Coppa intercontinentale) e panca (una Coppa Uefa) è fra i tecnici più quotati nell'elite europea. Antonio Morais, l'allenatore del Porto, ribadisce che stasera «chi segna per primo si porta via il trofeo». Trapattoni ha già fatto sapere: «Non slamo nelle condizioni di Atene, che bastò un loro gol per bloccarci» e manda in campo la squadra migliore possibile in fatto di classe e di potenziale offensivo. Se il Porto ha studiato come neutralizzare Platini, gli sta benissimo. Lui ha preparato altre vìe per arrivare alla Coppa. E' un peccato che tutto si debba decidere in 90 minuti, sul filo dei nervi e della concentrazione. Sarebbe un bel duello, sul piano del gioco e della tattica. Bruno Perucca Giovanni Trapattoni visto da Bruna

Luoghi citati: Amburgo, Atene, Basilea, Europa, Rotterdam