Solo in mille contro la droga di Francesco Fornari

Solo in mille contro la droga CHE COSA SI FA IN ITALIA PER BATTERE IL FLAGELLO DEGLI STUPEFACENTI Solo in mille contro la droga Al ministero dell'Interno sono contrari alla creazione di gruppi specializzati sul modello della Dea americana Come entità di sequestri siamo al primo posto, ma abbiamo anche il triste primato del maggior consumo di cocaina - Dice l'on. Costa: «Una buona polizia non basta per stroncare il traffico, bisogna potenziare l'opera di prevenzione e cura» - I drogati nel nostro Paese sono almeno 200.000; lo scorso anno ne sono morti 257 dal nostro inviato ROMA — L'Italia, che fino a qualche anno fa manteneva piuttosto basso 11 livello di diffusione della droga, va rapidamente collocandosi fra i Paesi più infestati da questo moderno flagello: una ricerca svolta dal ministero dell' Interno ha rivelato che non esiste più regione o provincia immune da questo infernale contagio. L'anno scorso il volume di affari della droga è stato stimato in oltre 12 mila miliardi di lire (nel mondo ha superato i 450 mila miliardi, di cui oltre 126 mila soltanto negli Stati Uniti). Il numero dei drogati supera 1 duecentomila, una cifra enorme che tuttavia sarebbe in difetto rispetto alla realta: alcuni esperti ritengono che gli assuntori di stupefacenti siano più di trecentomlla. La gravità del fenomeno appare in tutta la sua crudezza se si controlla il nume ro delle persone decedute per uso di droga pesante. Dal primo morto registrato nel 1973 si è passati ai 40 del 1977, ai 206 del 1980, ai 257 dell'anno scorso per arrivare, in una tragica escalation, ai 140 dei primi quattro mesi di quest' anno. Per combattere la ere scente diffusione della droga nel nostro Paese il governo ha allo studio un piano che prevede un inasprimento delle pene per trafficanti e spacciatori, l'istituzione di un. centro nazionale di lotta alla droga presieduto dal capo del governo, maggiori poteri alle forze di polizia. Il servizio centrale antidroga del ministero dell'Interno (a cui fanno capo polizia, carabinieri e Guardia di finanza), istituito nove anni or sono, lavorando con molta efficacia e professionalità ha conseguito notevoli risultati. 11 direttore Alberto Sabatino illustra un dato significativo: nel 1983 sono stati sequestrati 313 chili di eroina e 223 di cocaina, nel primo quadrimestre di quest'anno l'eroina sequestrata ammonta già a 121 chilogrammi, a cui si aggiungono 29 chili di cocaina e 1624 di cannabis (hashish e marijuana). «Come entità di sequestri siamo ai primo posto in Europa-, spiega il direttore e appare evidente la soddisfazione del tutore dell'ordine di fronte agli eccellenti risultati ottenuti nella lotta contro 1 trafficanti. A raffreddare gli entusiasmi ecco un altro primato, molto più preoccupante: ..L'Italia è il Paese europeo dove si consuma la maggior quantità di cocaina-, dice il sottosegretario all'Interno Raffaele Costa, impegnato con il ministro Scalfaro a guidare la battaglia contro la droga. Responsabile di questa penetrazione sempre più diffusa di droghe pesanti è una delle più agguerrite branche della criminalità organizzata, la camorra. Spiega l'on. Costa: «I grossi trafficanti della camorra hanno intrecciato rapporti molto stretti con l America Andina e oggi con- trollano quasi tutto il mercato mondiale della cocaina-. La coltivazione della coca in Bolivia, Equador, Colombia e Perù è raddoppiata rispetto a due anni fa: ormai saturo 11 mercato statunitense, i trafficanti si sono orientati verso l'Europa, soprattutto in Italia. Che cosa si fa in concreto per arginare questo dilagare di droga che minaccia di travolgere tutto il Paese? Purtroppo i mezzi a disposizione non sono adeguati, gli uomini che si dedicano alla repressione del traffico degli stupefacenti sono drammaticamente pochi. -A tempo pieno — dice l'on Costa — saranno circa mille fra poliziotti, carabinieri e finanza-. Più restii a fornire indicazioni, al nucleo centrale antidroga affermano che «anche altri uomini si occupano naturalmente di questo problema: ogni agente, carabiniere, guardia di finanza è impegnato in questa lotta-. Al ministero dell'Interno sono contrari alla creazione di gruppi specializzati sul modello della Dea americana. -Negli Stati Uniti è diverso — dice 11 dott. Sabatino — perché in ogni Stato operano polizie differenti e si è reso necessario creare un organismo clic accentrasse tutte le operazioni in questo settore. Da noi sarebbe invece controproducente, si rischierebbe di intralciarsi a vicenda-. Il centro antidroga si occupa soprattutto dell'addestramento del personale — gli agenti seguono corsi di specializzazione negli Stati Uniti e fanno frequenti periodi di aggiornamento nelle zone dell' America Andina o del SudEst asiatico, il tristemente famoso Triangolo d'oro, pa¬ radiso dei trafficanti — e coordina l'attività delle tre forze di polizia. Ma l'attività più importante è quella che svolge all'estero, in collaborazione con gli enti stranieri che si occupano della droga. «/ settori di azione per combattere contro la proliferazione degli stupefacenti sono la repressione, la prevenzione e la cura — dice l'on. Costa —; la repressione è affidata alle forze dell'ordine: disponiamo di settori specializzati che ci sono invidiati all'estero e che lianno ottenuto in pochi anni concreti risultati. Ma una buona polizia da sola non basta: per stroncare il traffico, bisogna innanzitutto che diminuisca la richiesta. Per questo è necessario potenzia re l'opera di prevenzione e cura». D'accordo su questo punto anche 11 prof. Carlo Vetere, direttore generale del servizi di medicina sociale: «£' tempo, però, di fare qualcosa di concreto e smettere di parlare: tutta questa pubblicità finisce con l'ottenere un effetto negativo, si sta creando una serie di miti, di mode-. Poco incline alle chiacchiere, il prof. Vetere aggiunge: «Il fenomeno esiste, eccome. Ma ci sono anclie altri pericoli di cui nessuno sembra rendersi conto. Alcol e tabacco mietono vittime in maniera paurosa: ogni anno in Italia muoiono 15 mila persone per cirrosi epatica e 12 mila per tumore al polmone-. Per stroncare il traffico di droga secondo il direttore dei servizi di medicina legale occorrono provvedimenti radicali: «O si arriva ad una forma di liberalizzazione della droga molto ben spiegata o si fa un'azione in grande stile fra tutti i governi per eliminare la produzione all'origine e far crollare certi centri di potere die prosperano sul traffico degli stupefacenti-. I circa 15 mila arresti dell'anno scorso nel mondo del tossicodipendenti non significano nulla: in carcere finiscono i piccoli consumatori mentre 1 boss, i grandi trafficanti, stanno al sicuro. Francesco Fornari

Persone citate: Alberto Sabatino, America Andina, Carlo Vetere, Raffaele Costa, Scalfaro