Il governo pone la fiducia

Il governo pone la fiducia Oggi alla Camera per bloccare gli emendamenti sul decreto-bis Il governo pone la fiducia Ieri Craxi ha risposto sulla P2: un breve intervento senza nessun applauso - Animato dibattito a Montecitorio - Critici pri e de - La Malfa, con intenzione polemica, va a stringere la mano all'Anselm. e a Rodotà - Una precisazione del Capo dello Stato - Il pei annuncia una mozione di sfiducia contro Longo ROMA — Nuova, dura svolta nei rapporti tra governo e opposizioni. Il governo ha deciso di porre oggi la fiducia sul decreto ami-inflazione. In attesa di decidere se riprendere oppure no l'ostruzionismo, che portò alla non approvazione del primo decreto, 11 pei ha presentato una mozione nella quale si chiedono le dimissioni del ministro del Bilancio. Sul •casoLongo» si registra poi un altro comunicato del Quirinale, nel quale il Capo dello Stato replica ad.una affermazione fatta da Craxi al congresso del psi. E' stata, quella di ieri, Un'altra giornata di tensione, soprattutto tra governo e Parlamento, prima, durante e dopo un dibattito che 11 presidente del Consiglio ha giù* dicato «assai poco interessante». Sul piano pratico. Craxi non intende più discutere delle dimissioni di Longo sino al 15 luglio, quando saranno rese note, per legge, le conclusioni dell'inchiesta P2. Il presidente del Consiglio ha però annunciato un incontro, oggi, con Tina Anselmi, per un colloquio che ha definito «coperto da segreto istruttorio». Si parlerà degli archivi segreti di Gelli in Uruguay? A queste domande, Craxi non ha voluto rispondere. Ha detto solo che 'ha molte cose da dire a Tina Anselmi: Sul plano politico, c'è un notevole distacco del pri dalla «linea dura» del governo verso il Parlamento. Lo dice esplicitamente la «Voce repubblicana» e lo ha fatto capire 11 capogruppo Battaglia nel suo discorso alla Camera. Dal dibattito, è emersa con molta chiarezza anche una dura polemica del psi verso la de. Il capogruppo Formica ha fatto capire che alcuni esponenti del partito di maggioranza relativa potrebbero essere coinvolti in vicende assai più grosse di quelle dell'iscrizione (o dell'appartenenza) alla P2. Ha citato i servizi segreti. Continua, infine, lo scontro durissimo tra Craxi e tutte le opposizioni. I deputati della sinistra indipendente hanno chiesto un incontro con Pertinl «per esporre e motivare le nostre vive preoccupazioni per l'esplicito e ormai sistematico attacco portato alla istituzione parlamentare dal presidente del Consiglio». La giornata politica cominciava proprio con un nuovo intervento di Pertini. Riferendosi all'affermazione di Craxi nella replica al con¬ gsdmgn gresso, secondo la quale nessuno aveva avanzato «pregiudiziali» verso Longo al momento della formazione del governo, una nota del Quirinale precisava che se questa frase fosse riferita anche al Capo dello Stato, alla data della formazione del governo i lavori della commissione parlamentare di inchiesta sulla P2 erano, come sono ancora, in via di svolgimento e nessuna conclusione o valutazione era stata formulata. Era doveroso quindi per 11 presidente della Repubblica — conclude il comunicato — considerare tutta la materia dell'Inchiesta, comprese le responsabilità politiche individuali, non ancora definita. Sia Craxi nel suo discorso in aula, sia il psdi hanno ln- terpretato l'intervento di Pertinl a favore di Longo e del governo. Le opposizioni hanno completamente ribaltato questa interpretazione: anche in aula, Occhetto per il pei e Pazzaglla per il msl hanno visto nel documento una netta presa di distanza del Capo dello Stato dalla scelta di Longo e dalla permanenza del ministro del Bilancio nel governo. Da indiscrezioni autorevoli si apprende che la versione delle opposizioni è assai più vicina alla verità di quella del governo. Nel suo discorso all'assemblea, durato 10 minuti e terminato senza neppure un applauso, Craxi ha respinto l'accusa di aver interferito, giovedì scorso con il suo primo comunicato, nel lavori della commissione: «L'interferenza era stata effettuata, e in modo assai irreversibile, da chi aveva divulgato la pre-relazione, provocando l'ondata di reazioni, di deformazioni e di polemiche che peseranno necessariamente sui membri della commissione nella fase più delicata del loro lavorai Craxi ha auspicato che tale lavoro possa concludersi con «il massimo di serenità rispetto ad ogni possibile turbati va». Ha ribadito la sua solidarietà a Longo ed ha cosi con eluso: «Il governo attende che la commissione fornisca tutti gli elementi e tutte le risultanze che consentiranno al Parlamento e allo stesso governo di riflettere e decidere». Durante il dibattito, c'è stato qualche battibecco tra Craxi e il sottosegretario socialista Signori da una parte, e alcuni deputati del pel (Pochetti) e di dp (Gorla) dall'altra. Ma gli scambi di accuse più aspri si sono registrati tra Teodorl e comunisti, socialisti e democristiani quando l'esponente radicale ha parlato di «centinaia di miliardi dati dalla P2 ai tre partiti». Per il capogruppo del psdt Reggiani non è stato facile difendere Longo; è stato spesso interrotto, tra voci di «loggia-loggia» e «TanassiTanassi». Rognoni, a nome del direttivo del gruppo de e non di soli 20 deputati, ha du ramente criticato il primo comunicato di Palazzo Chigi: « Un giudizio siffatto non è lecito. Per questo è apparso inconcepibile che lo si potesse condividere, da chiunque tale giudizio venisse espresso». Con gesto polemico La Malfa è andato a stringere la mano all'indipendente di sinistra Rodotà, che ha pronunciato un'arringa contro il governo, e a Tina Anselmi, Luca Giurato (Altri servizi a pag. 2) Roma. Il Parlamento sarà chiamato a votare sulla mozione di sfiducia del pei contro Longo: dall'esito dipenderà se il ministro del Bilancio potrà rimanere al suo posto o dovrà dimettersi

Luoghi citati: Roma, Uruguay