Il pm Calogero ricusa il presidente del processo padovano al «7 aprile» di Cinzia Sasso

Il piti Calogero ricusa il presidente del processo padovano al «7 aprile» Ignoti i motivi, reazioni di legali e imputati, decisione ai giudici veneziani Il piti Calogero ricusa il presidente del processo padovano al «7 aprile» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PADOVA — E adesso il .7 aprile» padovano ci interrompe di nuovo. Il p.m. Pietro Calogero ha chiesto alla Corte d'appello di Venezia di «licenziare» 11 presidente della Corte d'assise di Padova, Giuseppe Oiovannella. Cominciato a dicembre, poi interrotto e riaperto appena due settimane fa, il processo sui blitz contro l'Autonomia padovana cominciati nell' aprile del '79, sembra non avere pace. La notizia è piombata ieri mattina nell'aula-bunker costata 9 miliardi e costruita apposta per questo procedimento, e ha gelato avvocati e imputati. Pietro Calogero, grande accusatore degli autonomi e tra questi, per primo, Antonio Negri, ha chie¬ sto la ricusazione del giudice Giuseppe Oiovannella, presidente della Corte d'assise. Ma per quali motivi, nessuno 10 sa; l'istanza, depositata direttamente alla cancelleria della Corte d'appello di Venezia, rimane segreta. E' la prima volta nella storia giudiziaria, secondo gli avvocati difensori che hanno subito diffuso un comunicato, che un pubblico ministero ricusa 11 presidente di un collegio Adesso se ne riparlerà l'il giugno, quando la magistratura veneziana si esprimerà sulla richiesta di Calogero. Intanto, voci non confermate attribuirebbero la paternità dell'iniziativa al procuratore capo della Repubblica, Marcello Torregrossa, già noto alle cronache di questi ultimi giorni per aver imposto il black-out alle notizie di cronaca nera. r*jmi Ieri mattina, nell'immenso bunker semideserto, il pSfèidente Oiovannella ha letto 11 fonogramma della Corte d' appello che lo informava della richiesta del pubblico ministero e ha rinunciato a proseguire il dibattimento. «La scelta della Procura padovana — affermano 1 quindici difensori firmatari del documento — non rispetta né la corte né gli imputati. Tutto verrà deciso in segreto, senea possibilità di controllo alcuno e questa, ci pare, sia una scelta ben precisa che autorizza sospetti e inquietudini, temiamo cioè che sia un ulteriore passo di una strategia diretta a condizionare pesantemente la corte, qualunque sarà la decisione di Venezia». Anche gli imputati hanno reso noto il loro, pensiero. «La richiesta deluSmtusazionc — dicono — si allinea con le voci che da parecchi mesi affermavano esistere un'avversione della procura di Padova nei confronti dell'intera corte giudicante: 'La volontà politica di Calogero Torregrossa è palesemente quella di rifiutare i giudici a cui vanno attribuiti "per competenza" i processi, ricercando un'affidabilità che significa nei fatti che i giudici — sostengono gli autonomi del "7 aprile" — per avere requisiti necessàri devono essere convinti della colpevolezza degli imputati, ovverossia avere in tasca una tessera di partito gradita alla federazione provinciale del pei». Cinzia Sasso

Persone citate: Antonio Negri, Calogero Torregrossa, Giuseppe Oiovannella, Marcello Torregrossa, Pietro Calogero

Luoghi citati: Padova, Venezia