Olivetti nell'83 ha triplicato l'utile Il fatturato è salila a 3736 miliardi

Olivetti nell'83 ha triplicato l'utile Il fatturato è salila a 3736 miliardi I profìtti sono saliti dai 102,8 miliardi del 1982 ai 295,3 dello scorso esercizio Olivetti nell'83 ha triplicato l'utile Il fatturato è salila a 3736 miliardi Nel consiglio sono entrati Lucchini, Rccchi, Vittore..., sei rappresentanti dell'ATT e due della Cit-Alcatel DAL NOSTRO INVIATO IVREA — Ha cambiato faccia il consiglio di amministrazione della Olivetti dopo l'assemblea degli azionisti che si è tenuta ieri a Ivrea per approvare il bilancio '03. La novità viene dalla ridistribuzione delle quote azionarie alle quali è stata adeguata la composizione del consiglio, che è stato portato a 21 membri. Innanzi tutto 1 nomi nuovi: Luigi Lucchini, neo presidente della Confindustria; Enrico Recchi; Paolo Baratta, in rappresentanza del Crediop; Francois de Laage de Meux, Jean Delmas Marsalet (Clt Alcatel); Giuseppe Bisconti Charles Marshall, James E Olson, Robert E. Sagomati, John L. Segali, Thomas R. Thomsen (ATT); Jacopo Vittorelli (Mediobanca). Sono stati confermati Cario De Benedetti (presidente e amministratore delegato), Franco De Benedetti (amministratore delegato). Luigi Arcuti, Ettore Ferrerò, Maria Luisa Oalardi Llzier, Gaetano Lazzati, Roberto Olivetti. Escono dal consiglio: Felix Altenhoven, Jacques Beigbeder, Silvio Borri, Roger Faroux, Franco Mattel, Francis Mer, Alain Mine, Filiberto Pittlni, Cesare Romiti, Paolo Scaroni. De Benedetti ha anche presentato agli azionisti un bi| lancio '83 pieno di buone no- tizie: l'utile è salito a 295,3 miliardi (102,8 nell'82), il fatturato è passato dal 3341 miliardi dell'82 al 3736,2 dell'83. L'utile netto per azione è di 857 lire (318 nell'82). Il bilancio è stato approvato all'unanimità. Buone notizie anche per la capogruppo: il fatturato è ammontato a 1874 miliardi (contro i 1548 dell'82), l'utile è stato di 140,3 miliardi (94,1 nell'82). Il dividendo sarà di 240 lire per le azioni ordinarle e di 260 per quelle di risparmio (era rispettivamente di 200 e 220 lire). De Benedetti ha anche anticipato i risultati del primi quattro mesi '84: a livello di capogruppo il fatturato è salito a 615 miliardi con un incremento del 20% sull'83, gli ordini acquisiti In Italia sono cresciuti del 23% toccando 1 472 miliardi. La disponibilità finanziarla, che a) 31 dicembre '83 presentava un indebitamento di 186 miliardi, al 30 aprile (grazie anche all'apporto dell'ATT) presentava un saldo positivo di 174 miliardi. A fine marzo l'utile operativo era «sensibilmente migliore a quello corrispondente dell'82», ha dichiarato De Benedetti. Sempre nei primi quattro mesi 11 gruppo ha complessivamente fatturato 1152 miliardi (976 nell'82) ed ha acquisito ordini per 1344,8 mi' Hardt (1120,8 nell'82). L'oblet tlvo è di arrivare a fine anno ad un fatturato di 4500 miliardi. In un successivo Incontro con i giornalisti il presidente dell'Oliveta ha affrontato il tema del futuro della società: ■Net prossimi anni dovremo effettuare una nuova riconversione produttiva: da azienda che produce macchine per il trattamento dati dovremo diventare un'impresa che offre office automatión: è una colossale sfida di cambiamento. E' in questo contesto che assume tutta la sua importanza l'accordo con la ATT, che, ha precisato De Benedetti, pesa più sotto l'aspetto tecnologico e commerciale a a i , i r che su quello finanziario: entro 11 1990-95 1 mercati della telematica e del trattamento, dati convergeranno in uno solo, e qui l'alleanza ATTOllvettl potrà dare tutti 1 suol frutti. Anche l'aspetto finanziarlo, tuttavia, avrà il suo peso: «L* evoluzione produttiva richiederà più soldi'— ha affermato De Benedetti —, l'autofinanziamento non basterà: sarà necessario ricorrere al mercato. La quotazione negli Usa (che slitterà a fine anno o alla primavera prossima; ha lo scopo di mantenere l'indipendenza finanziaria della società di fronte atta crescente necessità di risorse: il mercato italiano dei capitali non può superare certi livelli. Con l'autofinanziamento si potrà arrivare ad uno sviluppo del 15% annuo, ma dovremo crescere di più, e per far questo ricorreremo ad aumenti di capitale». Ma sarà in grado De Benedetti di far fronte alla crescente fame di capitali della sua società? «Ho dichiarato di non avere un cash flow tale da garantire continui aumenti Cir e Olivetti — ha affermato — ma non sarò io a limitare la crescita dell'Oliveta perché non ho ì solài per controllarla». Paolo Giovarteli!

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