Il Papa tra i profughi d'Indocina «Una patria è il vostra diritto»

iproì «Una patria è il vostra diritto» Da Bangkok un appello a conclusione del viaggio in Estremo Oriente ■ ■ ■ - ■■ ■ ■ ■ ■ .Siti m% <rf K^-à iproì «Una patria è il vostra diritto» BANGKOK—Il Papa, concludendo il suo viaggio in Oriente, ha lanciato una proposta al governi della penisola indocinese e a tutte le potenze che influiscono sulla situazione mondiale, perché si arrivi a una .■genuina riconciliazione tra le nazioni* e soprattutto aftinché si trovino -soluzioni politiche di lunga portata al dramma dei rifugiati», i quali -hanno diritto a rimettere piede nella loro terra d'origine-. ossia in Vietnam, Cambogia e Laos. E' -ripugnante e abnormel'attuale esodo che -viola la coscienza umana ed è chiaramente contrario alla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo-. Il Papa afferma che i profughi — un milione e mezzo solo quelli accolti in Thailandia dal 1975 — hanno diritto alla propria patria «alla quale sia riconosciuta piena sovranità nazionale coi suoi diritti di indipendenza e di autodeterminazione: Ma l'appello supera 1 confini indocinesi e più d'un osservatore vi vede riferimenti all'eso¬ do palestinese e a quello che affligge molte zone d'Africa. Un messaggio cosi deciso, a sigillo di dieci giorni di viaggio in Oriente (oggi il Papa torna a Roma), è stato letto in un incontro ampliato rispetto alla prassi consueta: Giovanni Paolo II aveva davanti, nel palazzo del governo di Bangkok, la compagine ministeriale, l'intero corpo diplomatico e anche i capi rlliglosi di Thailandia, cuore d'un movimento mondiale buddista in espansione. Il Papa è stato tanto colpito dalla condizione dei profughi che ha voluto dare particolare risalto alla visita di uno dei dieci campi esistenti In Thailandia, allungando di mezza giornata 11 suo programma. Ma nel discorso al diplomatici ha voluto anche motivare la presenza cattolica in Asia, certo minoritaria, ma fortemente impegnata: la Chiesa -considera parte importante della sua missione il campito di trovare vie di comprensione e pacifica collaborazione tra t popoli-, Il discorso si inserisce in un momento che sembra positivo nel dialogo tra l'Occidente e la Cina, cosi come per le iniziative di riunificazione in Corea. Ma, oggi, aggiunge due elementi nuovi: una forte rivendicazione, del cattolici d'Asia, della -promozione delle virtù patriottiche- (e chiaramente parla a Pechino e ad Hanoi, dissidenti verso il Vaticano); ed il richiamo alla necessità di un'alleanza operante tra le religioni, specie il buddismo e i culti di tradlzlo- ne nazionale. Non c'è incompatibilità, afferma 11 Papa, tra 1 doveri del cittadino e l'appartenenza alla Chiesa, anzi -la promozione delle virtù patriottiche ha una lunga tradizione nell'insegnamento cattolico, come attesta la storia di numerosi, eroici patrioti cattolici nei Paesi di tutto il mondo: Tornando al problema del profughi, il Papa ha insistito per una soluzione «politica». Non soddisfano più i rimedi assistenziali: devono essere evitate -le tragedie di profughi e popoli divisi, spesso vittime di vergognoso sfruttamento-. Nei mesi scorsi 11 Papa aveva evocato il rischio della distruzione nucleare dell'umanità, ora si appella a tragedie presenti. «/ molti sforzi compiuti per alleviare le sofferenze del rifugiati non dovranno essere.per la comunità internazionale, una giustificazione per lasciare insoluto il problema del loro futuro definitivo: trapiantarli altrove non può mai essere la soluzione-.

Persone citate: Giovanni Paolo Ii