Cattolici, solo il 20% va a Messa in Italia di Marco Tosatti

Cattolici, solo il 20% va a Messa in Italia I vescovi preparano iniziative per gli «indifferenti» Cattolici, solo il 20% va a Messa in Italia CITTA' DEL VATICANO! — I cattolici in Italia vanno a; messa ancora di meno di quanto si pensava: secondo mons. Mariano Magrassi, presidente della commissione episcopale per la liturgia e arcivescovo di Bari, soltanto il 20 per cento della popolazione si reca in chiesa la domenica, e nelle grandi città le punte di frequenza più alte sono attorno al 15 per cento. Sono dati emersi ieri all'assemblea generale dei vescovi italiani, e vanno a confermare, pur nella loro approssimazione, quanto aveva detto inaugurando questa sessione l'arcivescovo di Torino e presidente della Cei: «La Chiesa oggi in Italia non vive più in condizioni di cristianità*. Un'indagine statistica di qualche tempo fa, condotta a livello nazionale, indicava nel 40 per cento della popolazione quanti andavano a messa sempre o qualche volta. Il quadro offerto all'attenzione dei circa 200 pastori diocesani riuniti nell'aula del Sinodo è nettamente più pessimistico. Le cause del fenomeno sono numerose, ha detto mons Magrassi, e contribuiscono a portare ad un aumento «macroscopico» di non credenti. L'arcivescovo di Bari ha voluto compiere una distinzione fra gli atei convinti e dichiarati e quanti, soggetti a sollecitazioni quotidiane di tipo consumìstico o semplicemente travolti dalla routine di ogni giorno, non sentono più esigenze di tipo spirituale o interiore, «e non si pongono domande circa il significato reale dell'esistenza*. Continuano magari a definirsi cattolici, ma lo sono solo formalmente. E questo, secondo l'arcivescovo di Bari, è un fenomeno peggiore dell'ateismo, ed è in continua crescita, non solo in Italia. A Marsiglia, per esempio, la media di frequenza alla messa domenicale è del 7 per cento, con oscillazioni comprese tra lo 0,5 e 1115 per cento. Una nota pastorale, di cui verrà presentata anche una «traduzione popolare» sintetizzata in pochi foglietti, verrà preparata e approvata dall'assemblea e infine distribuita al pubblico. Il suo scopo è quello di dare indicazioni al sacerdoti e al fedeli per rlvi- tallzzare il senso di festa religiosa della domenica. Il giorno del Signore» dovrebbe Incidere in altri modi sul comportamento del fedeli, e non solo nella frequenza alla messa. Alle messe, anzi: che sono troppo numerose. « Abbiamo troppe messe...*, ha detto mons. Magrassi. Sono troppe quelle celebrate soprattutto la domenica mattina, e per piccoli gruppi: cosi perdono, anche per 1 circa dodici milioni di fedeli che vi partecipano regolarmente, il senso di «assemblea dei cattolici» che invece dovrebbero avere. Il numero eccessivo di messe inoltre toglie al sacerdoti il tempo di dedicarsi ad altre iniziative, altrettanto importanti, e spoglia la celebrazione di un suo senso prezioso di momento «unico» nella giornata festiva: «l'aureola del divino e la gioia della festa*. La nota pastorale conterrà consigli pratici su come rendere la messa un luogo di • trasparente accoglienza*, in cui tutti si sentano a proprio agio,, come stimolare i fedeli a partecipare, a trovare una coesione con gli altri fedeli. Il card. Martini, arcivescovo di Milano, ha sottolineato la necessità di creare un'accoglienza religiosa adeguata nei luogi in cui le persone si rifugiano durante il weekend, che tende a diventare solo un momento di svago privo di significati religiosi. Marco Tosatti

Persone citate: Magrassi, Mariano Magrassi

Luoghi citati: Bari, Citta' Del Vaticano, Italia, Italia Citta' Del, Marsiglia, Milano, Torino