«No» alle Olimpiadi dalla Germania Est Mediazione italiana di Mario CirielloFabio GalvanoGiorgio Viglino

«No» alle Olimpiadi dalla Germania Est Mediazione italiana Messaggio della Casa Bianca a Mosca «No» alle Olimpiadi dalla Germania Est Mediazione italiana Il presidente del Ciò andrà in Urss Dopo l'Unione Sovietica e la Bulgaria, anche la Germania Orientale ha deciso di non Inviare la propria squadra al Giochi di Los Angeles. A boicottare le Olimpiadi americane sono dunque finora tre nazioni del Patto di Varsavia, e non è escluso che la Usta del «no» si allunghi nel prossimi giorni con altre adesioni da parte del Paesi dell'Est Nel motivare il proprio allineamento al «fronte del rifiuto» tracciato martedì da Mosca, il Comitato olimpico tedesco-orientale afferma che le autorità statunitensi non hanno fornito «nessuna garanzia per la sicurezza del partecipanti». Ma il ritardo con II quale Pankow ha reso nota la propria non partecipazione alle Olimpiadi estive potrebbe confermare le notizie secondo cui i suoi dirigenti sportivi sarebbero stati convocati nella capitale sovietica, assieme ai rappresentanti di altri Paesi «alleati», per fugare certe perplessità: obbedienza insomma, ma a denti stretti. La Cecoslovacchia, ad esempio, renderà note le sue intenzioni appena il 17 maggio. Da Hanoi intanto, il giornale del partito comunista vietnamita «Nhan Dan» definisce «corretta, legale e necessaria» la mossa del Cremlino senza tuttavia precisare se l'indicazione verrà seguita dallo Stato asiatico. La Corea del Nord si appresterebbe invece a seguire l'esemplo moscovita con un gesto che mira ad indicare il progressivo avvicinamento del governo di Pyongyang alla politica di Cernenko e, di conseguenza, fornire la prova di una certa «presa di distanza» dalle posizioni filocinesi. Pechino, come si sa, ha già manifestato indirettamente l'intenzione di non dare forfait. Più sfumata appare per ora la tesi del Nicaragua. Il regime sandlnista ribadisce l'Intenzione di partecipare alle prossime Olimpiadi «per dimostrare al mondo che è un Paese non allineato». Continuano comunque le iniziative affinché l'Urss revochi il boicottaggio. Reagan ha affidato un messaggio per Cernenko ài presidente del Ciò, Samaranch, che conta di andare a Mosca nei prossimi giorni; il leader negro Jessle Jackson ha incontrato l'ambasciatore sovietico a Washington, Dobrynln, che ha avuto un colloquio anche con 11 segretario di Stato Shultz. In Italia il presidente del Coni, Franco Carraro, sta tentando di convincere il ministro dello Sport sovietico Gramov a ritornare sulla sua decisione. (A pagina 4 i servizi di Ennio Caretto, Mario Ciriello, Fabio Galvano, Gianni Romeo, Giorgio Viglino).

Persone citate: Cernenko, Ennio Caretto, Franco Carraro, Gianni Romeo, Gramov, Reagan, Shultz