Gary Hart è di nuovo in orbita di Ennio Caretto

Gary Hart è di nuovo in orbita Il senatore del Colorado interrompe la «serie nera» in Ohio e Indiana Gary Hart è di nuovo in orbita Mondale vince le primarie nella Carolina del Nord e nel Maryland ma fallisce l'obiettivo dì assicurarsi sin d'ora la candidatura ufficiale dei democratici per la corsa alla Casa Bianca - L'incognita di Jackson e del voto negro sarà determinante nella convenzione di San Francisco -1 sondaggi; nessuno dei tre può battere Reagan DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Per la seconda volta in quattro mesi, la prima fu a febbraio nel New Hampshire, Mondale non è riuscito a garantirsi la candidatura ufficiale del partito democratico alla Casa Bianca. Nella giornata dell' altro ieri, In cui avrebbe dovuto eliminare Hart, l'ex vicepresidente si è fatto sconfiggere dal rivale in due Stati cruciali del Midwest, l'Ohio e l'Indiana, sia pure di stretta misura. Mondale ha tuttavia vinto nettamente nella Carolina del Nord e nel Maryland. Inoltre, sembra essersi assicurato 11 numero maggiore del delegati l'altro ieri in palio per il Congresso del partito a luglio, 200 circa contro 1 150 circa dell'avversarlo. Ma Hart, sopravvivendo alla fase più difficile della campagna elettorale, ha compiuto un autentico miracolo politico, e rimesso in discussione, sotto il profilo psicologico se non quello numerico, 1 titoli dell' ex vicepresidente a rappresentare 1 democratici contro Reagan a novembre. Nelle primarie ancora in programma, quasi tutte concentrate negli Stati del West, 11 leader del rinnovamento appare avvantaggiato, e nelle ultime e più importanti, In California e nel New Jersey, il 5 giugno, potrebbe ottenere addirittura uno strepitoso successo. In nessun caso, egli sembra però in grado di presentarsi al Congresso con più delegati dell'antagonista; ne ha appena 900 contro 1 1550, ne sono rimasti in palio un migliaio. Hart è perciò nella condizione ideale per impedire a Mondale di raggiungere la maggioranza necessaria alla nomination, 1967 delegati. Le prospettive di Mondale sono rese più complicate dal! alto numero dei delegati «non commiUecl», cioè indeci¬ si, circa 550, e da quello dei fautori del leader negro Jackson, quasi 300. Dall'altro ieri, tranne che nella Carolina del Nord, Jackson, confermando di attirare esclusivamente 1 voti della sua razza, vede inoltre svanire il suo 60gno di scalzare Hart dal secondo posto. Ma negri e Indecisi potrebbero mettere Mondale in minoranza se si alleassero al senatore del Colorado. Molto dipenderà quindi dal vigore dell'ex vicepresidente ai prossimi appuntamenti elettorali. S? egli ritroverà 11 ritmo del Texas, della Pennsylvania, di New York, reagirà vittoriosamente alla sfida: altrimenti, si troverà in serie difficoltà. Con un atteggiamento Insolitamente realista, Hart non ha rivendicato la candidatura alla Casa Bianca •tout-court»:. ma ha sottolineato che l'Ohio e l'Indiana da un lato lo hanno •rimesso in corsa», dall'altro hanno ribadito le riserve degli elettori su Mondale. *Non ho dubbi' che arriveremo al Congresso di San Francisco su posi/rioni di formi* ha detto Hart. 'Faremo del nostro meglio per capovolgere i pronostici». Mondale ha recitato 11 «mea culpa»: «Ho avuto il torto» ha ammesso «di non battermi con il necessario impegno nell'Ohio e nell'Indiana. Le vittorie nella Carolina del Nord e nel Maryland rappresentano però un altro passo avanti verso la presidenza*. All'Interno del partito, la «resurrection» di Hart e la mobilitazione dei negri promossa da Jackson stanno tuttavia causando profondi ripensamenti. Essi non ri guardano solo i freddi rapporti tra i candidati, la riforma del regolamento elettorale, le cariche interne: toccano innanzitutto l'idoneità del tre uomini alla leadership e la loro possibilità di battere Reagan a novembre. Nessuno dei tre riesce infatti a emergere come un catalizzatore di idee e di uomini, e 1 sondaggi d'opinione 11 danno tutti perdenti contro il presidente. Fra 1 democratici incomincia a serpeggiare 11 dubbio che Reagan, il quale, l'altro ieri, in silenzio, si è assicitrato 11 numero del candidati indispensabili al controllo del Congresso repubblicano, sia di statura troppo superiore, nonostante 1 suol molti e vistosi difetti. Ennio Caretto