E' morto Ferdinando Vegas di Ferdinando Vegas

W morto Ferdinando Vegas STUDIOSO DI POLITICA INTERNAZIONALE, DA 30 ANNI ALLA «STAMPA» W morto Ferdinando Vegas MILANO — Ferdinando Vegas, uno dei più noti studiosi di politica internazionale, è morto ieri mattina a Milano, nella clinica Pio X dove era ricoverato da due mesi. Era nato a Catania nel 1916 e da trent'anni collaborava al. nostro giornale. Ferdinando Vegas era facile incontrarlo, verso sera, fra gli scaffali della libreria Einaudi, nella galleria milanese di via Manzoni. Sempre disponibile alla discussione, sempre pronto a applicare ai grandi casi dell'attualità internazionale 1 pacati strumenti di analisi che aveva affinato, ormai, in decenni di attività accademica e pubblicistica. Un'attività di ricerca che ruotava attorno a due poli: l'Istituto per gli studi di politica internazionale a Milano e l'Università di Pavia. AU'Ispi, Vegas cominciò a collaborare intensamente fin dalla ripresa dell'attività scientifica; subito dopo la guerra. Oli ambi' ti di particolare interesse: la storia e la problematica politico-sociale degli Stati Uniti d'America, la grande diplomazia planetaria nell'età nucleare, l'emersione del Terzo Mondo indipendente dal tramonto del colonialismo. Naturalmente 6 sempre stata assidua la presenza di Vegas nelle pubblicazioni dell'Ispi: dal periodico Relazioni Internazionali fino all'Annuario di politica internazionale. Altrettanto costante la sua partecipazione alle manifestazioni dell'Istituto: i convegni, le tavole rotonde. Nel '75, Vegas contribuì, con un sag¬ gio sull'isolamento della Cina dal '58 al '73, alla pubblicazione consacrata dall'Ispl all'emergente ipotesi del trlpolarìsmo. L'altro polo di una fertile attività di ricerca ha visto Vegas fra le pietre antiche dell'Università di Pavia. Libero docente di filosofia della storia dal 1959, era tuttora professore incaricato di storia americana presso la facoltà di Scienze Politiche. Ha anche diretto a Pavia l'Istituto di studi storici e di politica Inter nazionale. I corsi del prof e» sor Vegas, prevalentemente consacrati alla vicenda storica degli Stati Uniti, si sono sempre caratterizzati per la sintesi esemplare di rigore accademico e chiarezza didascalica. La stessa chiarezza che ben conoscono, da tanti anni, i lettori de La Stampa, La stessa chiarezza che gli valse, nel '56, 11 premio Marzotto di giornalismo per gli articoli di fondo, Cattedratico, ricercatore, ma sempre pronto a mettersi al lavoro, con l'assillo temporale caratteristico del quotidiano, quando la pressione dell'attualità internazionale richiedeva un intervento chiarificatore, uno studio rapido ma preciso del retroscena, del contesto storico e politicò. Sede di slmili interventi sono state, a lungo, anche le prestigiose colonne del Mondo di Pannunzio. Vegas collaborava anche alla Rai, e commentava i fatti della politica internazionale sulle onde della radiotelevisione della Svizzera italiana. Oli stessi temi della ricerca accademica e dell'attività giornalistica lo hanno visto spesso presente in libreria. Si ricordano in particolare di lui II problema storiografico, edito da Marzoratl, i due volumi pubblicati dalla Edizioni Radio Italiana: Le grandi linee della politica internazionale e Storia degli Stati Uniti, il volume a più mani, edito dalla De Agostini, su Le Americhe e il mondo africano. E poi II Mondo dell'antepace, commenti in collaborazione con Luigi Ambrosoll, mandati in onda dalla radio della Svizzera italiana. E' morto quando ancora poteva darci molto, dicono concordi all'Ispi di Milano e all'Università di Pavia. E' più che una frase di circostanza. Vegas aveva 68 anni, e una gran voglia di essere dentro al flusso di quella grande cronaca che si prepara sotto 1 nostri occhi a diventare storia. Oli piaceva sentirsi aggiornato, e aggiornare: tener dietro al flusso, non perdere di vista 11 filo della corrente, delle molte correnti che formano la storia, e che prima di essere storia sono materia fluida, ma già pongono all'osservatore l'ardua sfida dell'interpretazione. Ecco, Vegas era fra quegli specialisti di alta professionalità che considerano indispensabile applicare subito, alla storia in formazione, le risorse dell'Intelligenza e gli strumenti dell'analisi. Prima che la sostanza fluida si consolidi in forme cristallizzate, prima che gli sforzi della comprensione debbano esercitarsi su una materia ormài inerte. Aifredo Venturi