Quebec, quattro uccisi in Parlamento
Quebec, quattro uccisi in Parlamento Un soldato canadese armato di mitra spara e si barrica nell'Assemblea, quattordici feriti Quebec, quattro uccisi in Parlamento DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Un giovane in divisa armato di un fucile mitragliatore ha aperto oggi il fuoco al parlamento dello Stato del Quebec, in Canada, uccidendo quattro persone e ferendone almeno altre quattordici. I morti sembrano essere funzionari, non deputati, della Camera, e forse giornalisti. L'uomo, identificato come certo Denis Lorifa, è penetrato nel Parlamento mentre stava per iniziare la seduta della Commissione per la riforma costituzionale. Indossava la divisa del :cxil Reggimento Regio di stanza a Val Cartier, e portava alla cintura anche due pistole. Testimoni oculari, riusciti a fuggire dall'edificio, hanno riferito che l'assassino si è dapprima seduto sulla poltrona del presidente, sparando periodicamente sui banchi; più tardi, trascinandosi dietro un ostaggio, si è trincerato in una delle stanze laterali, da cui ha incominciato a negoziare al telefono con la polizia. Le forze dell'ordine hanno circondato il palazzo del Parlamento facendolo sgombrare dove possibile: elicotteri lo sorvegliavano dall'alto mentre le vie d'uscita erano bloccate dalle autoblindo. Ieri notte, l'uomo era ancora barricato con l'ostaggio e le trattative con la polizia continuavano. L'assassino era arrivato al Parlamento alle 9,20 locali del mattino, nell'uniforme da fatica, e aveva consegnato agli uscieri una cassetta di registratore con l'ordine di ascoltarla alle 10. Puntando le armi contro di loro, si è fatto accompagnare fino in aula. Tornati indietro di corsa, gli uscieri hanno chiamato la polizia e ascoltato la cassetta, che è risultata contenere minacce in francese nel confronti del deputati e del governo del Quebec. I primi spari sono risuonati mentre accorrevano le forze dell'ordine. Uno dei feriti, il cameraman della televisione locale ReJean Dlonne, ricoverato all'ospedale Hotel de Dleu, ha raccontato che lo sconosciuto è piombato in aula sparando e urlando 'Uccido tutti». Non si sa se nel corso delle conversazioni con gli agenti, l'attentatore abbia fornito 1' informazione, o se siano stati gli agenti stessi a scoprirlo: poco prima che esplodesse, una bomba ad orologeria è stata comunque disinnescata da un'automobile abbandonata da Denis Lortie davanti alla residenza del premier del Quebec René Levesque che al momento dell'incidente si trovava a Montreal. Ciò ha confermato la sensazione che 11 folle sia stato motivato da obiettivi politici: il Quebec è dilaniato dalle polemiche sul separatismo e la francofonia, e sia pure saltuariamente le tensioni locali esplodono in atti di terrorismo. Il capitano Jean Marcotte dell'esercito canadese, che è stato chiamato in appoggio alla polizia, ha dichiarato ai giornalisti che 11 giovane era provvisto »di un gran numero di munizioni: 'Abbiamo preso d'assalto l'edificio verso le 13» Ce 19 in Italia), ha asserito, «e siamo riusciti ad accerchiare l'omicida nella stanza in cui si è trincerato». Poi sono iniziate le trattative per indurlo alla resa. Non si sa quali richieste l'attentatore abbia avanzato: pare che esiga un lasciapassare, per poter abbandonare indisturbato il Quebec. Un'enorme confusione circonda non solo gli eventi del palazzo del Parlamento, ma anche quelli dell'ospedale Hotel de Dieu. Inizialmente si era parlato di due soli morti e di quattordici feriti, ma le cifre sono cambiate nel corso della giornata. Tra 1 feriti, almeno due sarebbero in gravi condizioni. Secondo 1 testimoni, Denis Lortie ha sparato con una mitraglietta calibro 9 una serie di raffiche, alla cieca, tra le persone che gli stavano davanti. Si ignora l'identità dell'ostaggio: si sa solo che si tratta di un uomo.
Persone citate: Denis Lorifa, Denis Lortie, Jean Marcotte, René Levesque
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