Bersellini adesso parla di sfortuna

Bersellini adesso parla di sfortuna Momento delicatissimo per il Torino Bersellini adesso parla di sfortuna TORINO — La Coppa Uefa (anche se non ancóra matematicamente) è praticamente svanita. 1 risultati negativi continuano a susseguirsi, gli stessi giocatori granata non riescono più a nascondere lo scoramento. Non resta, come diceva Bersellini negli spogliatoi di Marassi, che cercare di concludere la stagione nel modo più dignitoso possibile. C'è ancora la Coppa Italia, un traguardo che con 1' Inter Bersellini centrò due volte e che potrebbe riaprire le tanto agonlate porte del calcio Internazionale. Ma intanto rimane la sconfitta con la Sampdoria, certamente non scoraggiante (sul plano del gioco) come quella con il Milan, ma proprio per questo ancora più bruciante. «Potrà sembrare strano, ma proprio non saprei dire che cosa è mancato ai miei ragazzi per ottenere la vittoria — afferma Bersellini —. Anche se non è mia abitudine, credo che questa volta sia proprio il caso di chiamare in causa la sfortuna. Né si può dimenticare l'arbitraggio che non ci ha certamente favoriti: mi sembra che il rigore su Selvaggi fosse nettissimo. Forse ci è mancata un po' di concentrazione». Ecco il punto dolente: nelle ultime tre partite (Verona, Milan e Sampdoria) 11 Torino è andato per primo in vantaggio e si è sempre fatto raggiungere nel giro di pochi minuti, dando l'impressione di distrarsi. «£' chiaro che i gol si subiscono sempre perché si commette qualche errore — spiega il tecnico — ed infatti siamo sempre stati castigati in modo banale, più per disattenzioni che per vere carenze. Forse se avessimo superato indenni i momenti della reazione avversaria adesso non faremmo questi discorsi». Momenti che sono comunque costati la bellezza di sei punti. C'è da pensare che V ansia di vincere di cui giocatori e allenatore parlano (e che anche domenica a Genova si è chiaramente vista) e questi attimi fatali siano strettamente collegati. «Direi di si — conferma Bersellini —. / giocatori entrano in campo con questa psicosi della vittoria a tutti i costi e quando segnano per primi si sentono come liberati da un incubo. "Ce l'abbiamo fatta", pensano. Probabilmente senza neppure rendersene conto. Ed è in quel momento che veniamo castigati». Giorgio Destefanis

Persone citate: Bersellini, Giorgio Destefanis, Selvaggi

Luoghi citati: Genova, Italia, Torino, Verona