Balletto di Cocteau sberleffo surreale di Luigi Rossi

Balletto di Cocteau sberleffo surreale «Les mariés» al Pier Lombardo Balletto di Cocteau sberleffo surreale MILANO — Uno sberleffo surrealista alla buona borghesia francese degli Anni Venti >Les mariés de la Tour Eiffel», ideato da Cocteau su musiche del Groupe de Sii: Il 14 luglio, I mentre le bande militari suonano inni patriottici, sulla famosa torre si svolge un corteo I di nozze che un allucinato fotografo cerca di Immortalare. Ma dalla sua macchina escono uno struzzo, una bella bagnante e un leone che fnpoia un ridicolo generale che lo aveva ritenuto un miraggio. Il tutto tra musichette ironiche di marce e quadriglie firmate da Germalne Tailleferre, Georges Auric, Arthur Honegger, Darius Mllhaud e Francis Poulenc, cinque del Gruppo dei Sei. Scandalo memorabile, bagarre finale al Théàtre des Champs Elysées il 18 giugno 1921, proprio come era avvenuto otto anni prima nel medesimo teatro con 'Le sacre duprtntemps» di Stravinsky. Deus ex machina dell'operazione dissacratoria era Jean Cocteau che, seduto ad un grande megafono, recitava personalmente le surreali banalità che rilegavano le acide musichette dei Sei. A ventanni dalla morte, il Pier Lombardo l'altra sera ha riproposto la significativa opera del poeta-mentore di tinta avanguardia, accostandola a un balletto, pure significativo, «Le traln bleu» scritto per Diaghilev e rappresentato, nello stesso teatro parigino, nel 1924. Un gruppo di giovani, proprio come era accaduto alla creazione, ha realizzato con impepno f due piccoli capolavori. 51 é trattato dell'orchestra di allievi del conservato¬ rio di Milano diretta autorevolmente da Vittorio Parisi e del danzatori Libero concerto guidati da Enrico Coffetli. Gli attori Flavio Bonacci e Franco Belli hanno letto la spiritosissima traduzione di Carlo Frutterò del testo di Cocteau per *Les mariés». Il regista Laurent Gerber si è attenuto sostanzialmente al modello originale, anche per quanto riguardava gli interventi coreografici qui curali da Geoffrey Cauley e da Jorma Uotinen, che hanno firmato anche «Le train bleu». La ragazzina pestifera e la bella bagnante vanno grottescamente in punta, così come i fattorini telegrafici che ricordano quelli del .Ballo Excelsior». Con »Le train bleu» che è poi quello di Deauville che portava la bella gente in villeggiatura, Bronislava Nijinska esaltò, con una punta di affettuosa ironia, la gioventù sportiva dell'epoca, come aveva fatto anni prima il suo grande fratello Vaslav in -Jeux». -Sporti et divertissements» si potrebbe definire alla Satie, anche perché la vicenda e la stessa musica di Darius Mllhaud richiamano il •padre terribile» della avanguardia musicale parigina, forse con gusto meno acre e volutamente vecchiotto come gli hotels liberty dei luoghi della vicenda. I costumi sono stati opportunamente ricalcati su quelli storici di Caco Chanci, che virtualmente lanciarono il •màillot de bain». Più anodina la scena astratta di Tu/ano, che ha curato tutto lo spettacolo, accolto dal folto pubblico con grande favore. Luigi Rossi

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