Per gioco lanciano sassi Una donna, colpita, muore

Per gioco lanciano sassi Una donna, colpita, muore Per gioco lanciano sassi Una donna, colpita, muore La vittima è spirata dopo quattro anni di sofferenze -1 teppisti, già processati, lanciavano le pietre dal cavalcavia dell'autostrada Una donna di 37 anni è spirata alle Mollnette, quasi certamente in conseguenza di un sasso che l'aveva colpita alla fronte quattro anni la mentre viaggiava col marito sull'autostrada Torino-Aosta, Era stata la vittima più grave di una serie di inqualificabili «scherzi» compiuti da alcuni ragazzi, appostati sul cavalcavia nel tratto compreso tra San Giorgio e Volpiano. Si chiamava Luciana Perotto, viveva a Cantoira col marito, Giuseppe, ed una figlia di 12 anni, Elena. L'Incidente era avvenuto poco dopo la mezzanotte del 26 settembre 1980: una pietra aveva raggiunto e sfondato 11 parabrezza dell'auto guidata dal marito e lei era stata colpita in pieno, riportando una serie di fratture all'osso frontale con stato comatoso. Da allora era iniziata per lei una interminabile teoria di ricoveri ospedalieri, costellata da quattro interventi chirurgici, L'ha uccisa un'infezione contro la quale nemmeno le più moderne cure antibiotlche hanno potuto fare qualcosa. Racconta il marito: ^Sembrava si fosse ripresa, poi improvvisamente le sue condizioni si sono aggravate. L'abbiamo ricoverata alle Molinette, ma ormai non c'era più nulla da fare. E' una vicenda incredibile, che logicamente non riesco a spiegarmi». Ieri, alle Mollnette, si è svolta l'autopsia per accertare con sicurezza le cause della morte, per ora attribuita a meningite non virale. La tragica odissea di Luciana Perotto chiude nel modo peggiore una storia di violenze gratuite che gli automobilisti in transito sull'autostrada dovettero sopportare per settimane: dal cavalcavia piove vano pietre che provocarono non pochi incidenti, per fortuna senza altri feriti gravi. Le indagini della polizia portarono anche all'arresto di due giovani, Luciano Ba< regglo, 21 anni, e Luciano Chiarello, di 20, entrambi di Banchetto Processati ad Ivrea, sono stati condannati a nove mesi di reclusione con i doppi benefici di legge. Nella sua requisitoria, il pubblico ministero, che aveva formulato una richiesta di poco superiore, motivò le sue conclusioni asserendo che «non possiamo dimenticare che sono ragazzi e per questo reato hanno provato l'esperienza del carcere e ne hanno potuto trarre alcuni preziosi insegnamenti». Speriamo almeno che sia davvero cosi. Luciana Perotto, 37 anni

Persone citate: Luciana Perotto, Luciano Ba<, Luciano Chiarello

Luoghi citati: Cantoira, Ivrea