Patti agrari legittimi a metà

Patti agrari legittimi a metà La Corte Costituzionale si è pronunciata sulla contestata legge dell'82 Patti agrari legittimi a metà La conversione automatica dei contratti da mezzadria in affìtto sarà possibile solo se è dimostrato che il proprietario è «assenteista» - L'equo canone continuerà ad essere determinato con i vecchi parametri fino al primo gennaio 1985, quando entrerà in vigore il nuovo catasto che sarà la base per stabilire i fitti ROMA — Dopo due anni dalla sua definitiva approvazione in Parlamento (avvenuta, a sua volta, dopo anni di dibattiti e accese discussioni), la legge sul patti agrari ha subito un'altra svolta decisiva: leti è stata resa nota la sentenza della Corte Costituzionale su questa norma, sentenza (N.138/84) che ha dichiarato Illegittima la «Indiscriminata» conversione del contratti di mezzadria in contratti d'affitto, conversione che era prevista dalla legge approvata 11 3 maggio 1982 (N.203). In sostanza, la legge sul patti agrari punisce il proprietario, ma solo quando si sia dimostrato -assenteista Infatti, la Corte ha stabilito che la norma del maggio '82 contrasta con la Costituzione quando permette che i con tratti di mezzadria vengano convertiti in affitto su semplice richiesta del mezzadro, senza il consenso del proprie tarlo del fondo, che tuttavia avesse osservato 1 doveri inerenti alla condlrezione dell' impresa agricola. La trasformazione della mezzadria in affitto continuerà, invece, a essere possibile quando sia dimostrato (eventualmente davanti alla magistratura ci vile) l'assenteismo del prò prietarlo, cioè il fatto che egli non si è mai Interessato atti vamente dell'impresa, limi' tandosi a percepire la sua quota di reddito. , La Corte, con questa sua sentenza, ha voluto affermare questo principio: poiché il fenomeno del disinteresse del proprietari concedenti «non è assolutamente generalizza lo», non risponde a esigenze di utilità sociale (e quindi contrasta con gli articoli 41 e 44 della Costituzione che tu telano l'iniziativa economica privata, ma ne consentono limitazioni per utilità sociale e per stabilire equi rapporti social;) «una conversione indi' scriminata anche nel casi in cui il concedente abbia adempiuto al suoi oneri» e quindi, poiché il rapporto funziona normalmente, ^risulta senza dubbio ingiustificata la trasformazione forzose». Una domanda interessante è: chi deciderà se un proprietario è attivamente partecipe oppure assenteista? La Corte afferma che non mancano 1 mezzi per stabilirlo, non ultimo quello del ricorso alla magistratura civile. Sull'altro punto dolente della legge — i canoni d'affitto troppo bassi — la Corte Costituzionale ha scelto una via intermedia. Essa ha innanzitutto dichiarato che l'entità del canone in quanto tale è una scelta «riservato al potere legislativo» e che comunque la svalutazione monetarla non può servire mmeccanleamente e unilateralmente» per rivalutare 1 canoni a favore del proprietari terrieri, dimenticando il diritto del coltivatori a ricevere un'equa remunerazione del loro lavoro; perciò 1 canoni previsti dalla legge 203 restano per 11 momento validi. Ma la Corte ha anche avvertito che l'attuale sistema di determinazione del canone non potrà essere mantenuto quando, il 1* gennaio 1985, entrerà in vigore il nuovo catasto: allora i canoni d'affitto dovranno essere fissati sul dati di quel catasto, che sono «più rispondenti alla nuova realtà economica». Inoltre, è incostituzionale la disposizione che decurta del 30% il canone per le annate agrarie dal 1977 al 1981. Dopo l'approvazione della legge sui fondi rustici — avvenuta 11 3 maggio 'B2 — la Confagrlcoltura aveva mobilitato centinaia di legali per assistere 1 concedenti al quali 1 mezzadri avevano chiesto la trasformazione in affitto. Sono state oltre 200 le ordinanze di rinvio alla Corte, in questi due anni, ma molto superiori (pare qualche migliaio) sono state le dispute — non sfociate poi dinanzi alla magistratura — tra concedenti e mezzadri. La Confagrlcoltura è ora soddisfatta dell'esito della sentenza, perché, affermano 1 suoi dirigenti, .fa giustizia delle forzature introdotte dalla legge». La Confcoltivatori invece manifesta «viltà preoccupazione per le prime notizie trapelate sulla sentenza» e dice di prepararsi -ad agire su tutti i piani perché il diritto dei mezzadri sia confermato evitando una nuova e estesa conflittualità interpretativa». Livio Burato Affitte e proprietà aziende del Nord Italia Ultimo censimento Aziende Buperf. irò & ha '. 886.539 72,5 123.631 10,1 6.519.035 69,2 1.108.197 11,8 Solo In proprietà Solo In affitto Parte In proprietà e parte In affitto 212.371 17,4 1.791.658 19,9 ■■ %V ■ *-U<- >Sfeigi||BBÌ • * :LVr%^::*-;;;v: -•\.^:;-^^-:;-!>,:.:-:^;-i>-H,^ '-w fé iite

Persone citate: Livio Burato

Luoghi citati: Nord Italia, Roma