Alaska, sesta potenza d'Occidente

Alaska, sesta potenza d'Occidente Nella Siberia americana, nuova vera frontiera, il boom cominciò venti anni fa con la scoperta del petrolio Alaska, sesta potenza d'Occidente Ha un potenziale superiore a quelli del Texas e della California, produce greggio come l'Arabia Saudita e ogni anno, sotto le nevi eterne, rivela nuovi e rari minerali - Mille aeroporti e ottomila aerei, una flotta sterminata: «Anchorage sarà la New York dell'Artico», dice il senatore Fisher - I giovani vi accorrono perché possono guadagnare fino a 10 milioni il mese - Alcolismo e tentazioni separatiste DAL NOSTRO INVIATO ANCHORAGE — La prima sensazione è quella di un gigante addormentato. Tra 1 megastatl della Federazione, come il chiama 11 sociologo Naisbitt, l'Alaska è il più giovane, venticinque anni. Ma possiede un potenziale superiore a quelli del Texas, della California e della Florida, a cui somiglia per versi differenti. Dall'Alaska viene il 20 per cento del petrolio Usa, sotto le sue nevi eterne si trova la metà delle riserve nazionali di carbone, e annualmente si scoprono minerali nuovi e rari. Il tasso di crescita della sua popolazione ha segnato il record dell'ultimo decennio, 10 per cento, e 11 suo reddito prò capite, 17 mila dollari, pari a 27 milioni di lire, rimane insuperato. L' Alaska è e si sente la vera nuova frontiera americana; •per gli Stati Uniti., dice Bill Sheffield, il suo governatore, «noi siamo più importanti che la Siberia per la Russia.. Il paragone con la Siberia è facile, non soltanto a causa delle dimensioni sconfinate, della dura realta dell'Artico, delle risorse minerarie, dell' esiguità degli abitanti (mezzo milione di persone, il 5 per cento della contea di New York). Come quella siberiana, la gente dell'Alaska sa di avere 1 mezzi per cambiare 11 corso della storia. Essa guarda avanti, non Indietro, diffida del potere a Mosca e a Washington perché conservatore, si propone di sconfiggere 1' ignoto con le tecnologie, .Prendiamo i trasporti — proclama ancora Sheffield — la verifica sta nelle statisti' che. Noi abbiamo oltre mille aeroporti e ottomila aerei, e i porti e i vascelli sono dieci volte tanto. E' un fenomeno sema riscontro anche nel superbo Texas, o nella California della fantascienza.. Il boom dell'Alaska è incominciato venti anni fa con la scoperta del petrolio. Clascu no dei 150 pozzi della baia di Prudono, nell'estremo Nord è capace di produrre 10-11 mila barili al giorno, lo stesso dell'Arabia, contro una me dia nazionale di 11 mila sol tanto. L'oleodotto per Valdez, costato 1300 miliardi di lire, un terzo del programma Apollo per la conquista della Luna, oltreché una delle più ciclopiche opere dell'uomo dopo la grande muraglia della Cina, è altresì un miracolo scientifico. «£' stata concepita spiega Sheffield per resistere ai terremoti e alle inondazioni: e in caso di incidenti il tratto danneggiato si ' isola automaticamente da quelli più vicini». L'esperienza petrolifera ha dato all'Alaska una forza e una fiducia senza precedenti. Essa ha capito di potersi spingere più a Nord nella ricerca di rame, di tungsteno e di altre sostanze Indispensabili alla sua economia. Proprio in questi giorni, Sheffield ha deciso di comprare la poderosa ferrovia dal governo federale, e di ampliarla insieme con le autostrade che percorrono già un terzo dello Stato. •Storicamente — commenta — abbiamo già visto un boom, quello dell'oro, nascere e morire. Era una cosa improduttiva. Ma questa volta è diverso: abbiamo un sogno e lo nauseeremo.. Il sogno è la trasformazione dell'Alaska nella sesta potenza Industriale d'Occidente, dopo gli Stati Uniti, il Giappone, la Germania, la Francia e l'Inghilterra e prima del Canada e dell'Italia. Parliamo con il senatore Victor Fisher, uno del padri della Costituzione dell'Alaska. «Guardate Anchorage — ci dice — ogni anno i suoi abitanti crescono del 10-15 per cento. I mutui immobiliari sono i più bassi e i prestiti dalle imprese t più generosi del Paese. Vi hanno trasferito i propri comandi due delle maggiori compagnie di petrolio. Le prospettive di carriera sono le più eccitanti che si possano immaginare.. Fa una pausa: .Presto, Anchorage sari la New York dell'Artico». •Juneau — continua il senatore — è la capitale dell' Alaska, ma è come Washington "politica e burocrazia: V industria, la finanza e l'agri¬ coltura sono qui". L'agricoltura — sottolinea — è la ri-' prova dell'impegno generale: l'Alaska distribuisce terre vernini, ne promuove la coltivazione intensiva, non vuole più dipendere dal granai e dai frutteti del Mlddlewest o del profondo Sud.. Secondo Fisher, la garan¬ zia del successo sta nel giovani. «Accorrono persino dalla California, l'isolamento e il gelo non li terrorizzano. Pagano lo scotto del lavoro spietato al Polo, ma guadagnano parecchio, fino a 1500 dollari la settimana, circa 10 milioni di lire al mese. Messo da parte un capitale, diventano ocula¬ ti imprenditori. Si stabiliscono ad Anchorage, a Juneau, a Fairbanks e fanno da pionieri nei campo dei computers, dell'impiantistica, della consulenza. Quasi nessuno torna indietro. Gli hippies sono pochi: la natura è crudele, per sopravvivere bisogna mangiare e coprirsi bene, avere un tetto e una famiglia.. Sorride: «£' l'epopea del Far West che si ripete un secolo più tardi, con maggiore consapevolezza e organizzazione. Non può fallire.. Incontriamo David Cannoli, 27 anni, figlio del noto giornalista del Washington Post e biografo di Reagan. E' venuto ad Anchorage appena laureato, e nel '79 ha aperto una gioielleria. E' entusiasta della città, sorta al fondo di un braccio di mare esplorato da James Cook, il grande navigatore inglese, circondata da montagne innevate anche d'estate. «Ha una misura umana — ci racconta — e una vitalità stupenda. La si vede crescere di giorno in giorno. A mio parere ha poco a che vedere col resto degli Stati Uniti d'oggi: è un anticipo sull'avvenire.. Semidistrutta da un terremoto nel ' 64, Anchorage è stata ricostruita sull'esempio del centro di Manhattan, ad angoli retti. «Qui si produce molto, ma non si è perso il contatto diretto con la natura: ci si svaga con la pesca, là vela, lo sci, (I pallone aerostatico, l aereo, la caccia.. L'opulenza dell'Alaska — dice Cannon — ha permesso agli abitanti di concretare 11 mito del crogiolo americano, «In nessun altro Stato della Federazione — afferma — esìstono opportunità migliori per le minoranze. Dagli indiani Athabaskan ai nuovi immigrati dal Nicaragua e dal Vietnam, dagli eschimesi ai negri, lo Stato aiuta tutti. Se io fossi stato uno di essi, avrei goduto di un'assistenza straordinaria.. I «natives», gli indigeni, sono stati costituiti in tredici grandi corporatlons, o società, con i loro proventi del petrolio, e ciascuno è un azionista. Per la prima volta, la loro Integrazione nell'America del bianchi non è ostacolata, «Qui si parlano 65 lingue o dialetti diversi — osserva Cannon — ma non esistono problemi etnici o razziali. Le tare sociali sono altre, innanzitutto l'ai colismo, un effetto dell'avi biente.. Come il senatore Fisher, il giovane Cannon distingue fra tre parti dell'Alaska, quella meridionale di Juneau, centrale di Anchorage, settentrionale a Nord di Fairbanks. «La prima è la più conosciuta dal turisti: è l'Alaska dei salmoni, dei fiordi, dei ghiacciai, degli avamposti russi, prima che gli zar ce la vendessero nel 1867. La seconda è il cervello e il cuore dello Stato: suggerisce a Juneau ciò che bisogna fare e poi lo attua. La terza è quella della fatica e dell'avventura. E' impossibile descriverla. La baia di Prudohe, per esempio, è la dimostrazione di come l'uomo può piegare la natura avversa: là, a 40-50 gradi sottozero, i motori del camion vengono tenuti sempre accesi, mesi, anni se non si guasta nulla.. A sentirli parlare, gli abitanti dell'Alaska, vecchi (sardough) e nuovi (cheechako), paloni 1 texani (guasconi) dell'Artico. Essi hanno nel McKinley 11 monte più alto degli Stati Uniti, nell'orso bruno 11 carnivoro di terra piti grande, In quella di Tongass la foresta più estesa. Vantano il numero di laghi più elevato del mondo, oltre tre milioni, la massima concentrazione di vulcani (nelle isole Aleutine), l'unica città equidistante dall'Europa, dal Sudamerlca e dall'Asia (Anchorage) e la totale assenza di tasse statali (le riscuote solo Washington). In Alaska il separatismo è forte: Joe Vogler, un uomo d'affail di Fairbanks, paragona paradossalmente 11 presidente Reagan a Giorgio III d'Inghilterra, contro cui gli Stati Uniti fecero la rivoluzione. Nelle città, la mancanza di programmazione ha creato problemi di traffico e d'inquinamento, e le Infrastrutture scolastiche e ospedaliere sono risultate inadeguate. Mentre non c'è quasi disoccupazione, il costo della vita ha superato del 30 per cento e talora dell'80 per cento quello medio nazionale. Nel clima di euforia, gl'Insuccessi personali si sono tramutati in drammi: una delle poche statistiche che gli abitanti dell'Alaska non amano citare è quella dei suicidi, tra i più alti del Paese. Sono squilibri di crescita forse Inevitabili, ma che richiedono una soluzione urgente. Ennio Carette