Festa al suono dei tam tam accoglie il Papa in Papuasia

Festa al suono dei tam tam accoglie il Papa in Pajmasia Giovanni Paolo II neir«inferno verde» dei primi missionari Festa al suono dei tam tam accoglie il Papa in Pajmasia A Port Moresby corone di fiori e danze di guerrieri e donne a seno nudo - Il Pontefice ha parlato alla gente in «motu» - Un milione di cattolici su 3 milioni di abitanti PORT MORESBY — Una collana di fiori bianchi è stata posta al collo del Papa da una bambina in punta di piedi, dopo che Giovanni Paolo II aveva baciato il suolo della Papuasla. Sulla pista dell'aeroporto della capitale, dinanzi ad uno splendido tramonto tropicale in un cielo contrastato di nuvole, il Pontefice ha cominciato ieri l'altra faceta del suo viaggio, nella zona equatoriale del Pacifico dove resterà tre giorni. Avventurieri e missionari la chiamarono «Inferno verde» finché non trovarono il modo di sopravvivervi. Pino ai primi del secolo chi vi giungeva poteva sperare di non morire, per malattie o aggressioni, al massimo cinque anni. Oggi tutto questo è solo un ricordo. Il Papa aveva lasciato, sette ore prima, In un fresco matti- no, la Corea del Sud. Appena sceso sulla pista di Port Moresby è Btato subito afferrato dalla poesia d'una ospitalità diversa: uomini seminudi, armati di lance e nel costumi primitivi di queste Isole, danzavano al ritmo del tam-tam con copricapi ornatlsslml, accanto a donne dal seni scoperti e dalle ampie vesti frusciami al ballo ritmato. Alcuni hanno donato al Papa conchiglie, altri si sono inchinati: In questo Paese, su tre milioni di abitanti, quasi un milione è cattolico. Il benvenuto in Papua-Nuova Guinea (aggregazione di duemila tribù in 600 Isole tra piccole e grandi con 800 dialetti) ha avuto carattere Informale, ben diverso dagli inquinamenti militari di Seul, dove la folla era stata tenuta lontana dallo scalo. Qui 11 governatore dello Stato, In uniforme, con un breve discorso ha salutato l'ospite, che ha suscitato l'entusiasmo della gente quando, dopo poche parole in inglese, ha parlato prima in lingua «motu», la più capita nella zo na, e poi il «ptdgln-english» cioè 11 linguaggio del mari del Sud impastato di termini bri tannici. Il Papa ha ricordato anzitutto 11 motivo del viaggio: giusto un secolo dall'arrivo del primi missionari, ora festeggiato da una Chiesa glo vane e fiorente, In amicizia con molti altri papuasl battezzati nell'anglicanesimo neppure più In contrasto con gli animisti e gli spiritisti, in buona parte assorbiti nelle forme cristiane. Patrono nazionale è l'Arcangelo Miche le: i vescovi locali, come ha ricordato 11 Papa durante una messa all'aperto, «hanno scel to uno spirito, dato che voi credete negli spiriti buoni temete quelli cattivi» In questa terra calda dove sopravvive l'uccello del Para diso, divenuto emblema na zpsPgsPctsp zionale, ci sono tuttavia 1 duri problemi dello sviluppo: dalla sanità alla fame. Alla gente 11 Papa ha parlato, quand'era già buio, nel campo sportivo Murray» In una vallata lussureggiante tra le colline di Port Moresby. C'erano oltre cento guerrieri di tribù venute a rendergli omaggio, anche se non tutte cristiane. Il rito è proseguito nella notte umida calda, ogni tanto bagnato da leggeri scrosci di pioggia tiepida che rallegrava più che infastidire, mentre i partecipanti rispondevano nelle lingue d'una liturgia Insolita per il Papa (alla quale, però, si era preparato in anticipo a Roma con un prete locale). Nel discorso, Giovanni Paolo II ha voluto fare una breve storia delle missioni in questo Paese e del primi martiri (un gruppo di Marlsti con un monsignore francese fu divorato dal cannibali, un missionario Italiano fu ucciso da una rivolta di guerrieri) e ha concluso affermando che la Chiesa locale ora cresce «in maturità» ma ha ancora bisogno di vocazioni: dei 23 vescovi, solo quattro sono autoctoni. E' la seconda volta che Wojtyla è in Papuasia: ci venne nel '73 come arcivescovo di Cracovia. (Ansa)

Persone citate: Festa, Giovanni Paolo Ii, Wojtyla

Luoghi citati: Corea Del Sud, Cracovia, Guinea, Port Moresby, Roma