Zona sismica a «rischio massimo» subito partiti da Roma i soccorsi

Zona sismica a «rischio massimo» subito parliti da Roma i soccorsi Nel 1915 ad Avezzano un terremoto causò più di trentamila morti Zona sismica a «rischio massimo» subito parliti da Roma i soccorsi ROMA — Elicotteri, colonne di soccorso, ambulanze. La macchina degli aiuti si è messa:, in moto già pochi minuti dopo il sisma, man mano venivano allertate prefetture e stazioni dei carabinieri. Il ministro della Protezione civile Zamberletti, che si trovava a Napoli, è partito in aereo per Roma: raggiungerà stamane la zona dell'epicentro. Per fare il punto della situazione 11 ministro della Protezione civile ha convoca- to una riunione alla quale parteciperanno il prefetto Oomez, direttore generale della Protezione civile al ministero dell'Interno, il prof. Calvino Oasparlnl, vicepresidente dell'Istituto nazionale di geofisica, ed un ufficiale dello stato maggiore dell' esercito. Hanno lasciato intanto la capitale dopo le 20 due autocolonne (una dal ministero della Difesa, l'altra da via Genova) dirette al «triangolo nero», l'area fra Bora, Pescasseroli, Frosinone, dove la scossa è stata più devastante. Nelle prossime ore dovrebbero venire seguiti da altri aiuti. Scontato appare anche V impiego di mezzi dell'esercito. Primo nemico, l'oscurità In cui sono stati costretti a muoversi fin dalle prime ore 1 soccorritori. Secondo, più insidioso, l'accavallarsi di notizie sulla gravità del sisma e sulle zone dove l'emergenza, ora dopo ora, si sta facendo più acuta. Bisognerà forzatamente attendere le prime ore di oggi per stilare una mappa che dia le priorità d'Intervento. Il prefetto di Isernia, Fausto Melassi, ha inviato sul posto, per primi, polizia e carabinieri. «Si — racconta — tutte le pattuglie disponibili. Qui in città la scossa è stata non solo violenta, ma anche prolungata. Pochi secondi dopo e tutta la gente era per strada, terrorizzata». — Quanti danni? »Non lo so dire, ora come ora. Di lesioni, però, ce ne sono parecchie, nella città vecchia. Mi hanno appena detto die nel circondario i danni maggiori sono a Filignano: un mio funzionario è là, spero possa fare qualcosa-. Passano i minuti, frenetici, a filo diretto con Roma. Craxi viene subito avvisato, dalla capitale partono dieci lettighe, anche i vigili del fuoco sono scesi in prima linea, I sismologi cominciano a fare il punto. Parlano di «precedenti» nella zona. La gente non ha bisogno di leggerli, è una storia di paura e' terrore che i vecchi nella i i ■■ -■• Mrsattcit Mai-sica raccontano da generazioni. 1915, una serie di scosse furiose. Avezzano rasa al suolo, desolazione tutto intorno. Oltre, trentamila morti, diranno le statistiche. I documenti storici risalgono più indietro: Bora fu distrutta una prima volta nel 1349, e la terra tremò ancora 11 2 luglio 1634, con nuovi lutti. Impressionante solo la catena degli ultimi settant'annl: 1915, abbiamo detto, poi giugno del '16, dicembre 1922, settembre '25 (ancora un settimo grado), ottobre '27, maggio '31, luglio 36, ottobre '67. L'ultimo trauma nell"80. Le carte geosismiche assegnano ai tre Comuni fra i quali è compreso l'epicentro" la prima (Sora) e la seconda (Cassino, Isernia) categoria di rischio. Vuole dire che sono esposte a scosse dal sesto grado Mercalli in su. L' edilizia è vincolata a particolari norme di sicurezza, ma ci si chiede a che benefici effettivi possano portare in zone profondamente rurali come queste, dove molte case d'anteguerra sono venute su poco per volta, alla buona, senza geometra, rimboccandosi le maniche alla domenica. E allora, quando si legge che un ottavo grado provoca lesioni in edifici anche ben costruiti non si può non pensare al peggio. S. Donato Val di Cornino, 1' epicentro, ha duemila abitanti, paese di mezza montagna (700 metri) come tanti altri intorno. enr. ben.

Persone citate: Bora, Calvino Oasparlnl, Craxi, Mercalli, Zamberletti