Diritto d'asilo di Gianni Vattimo

Diritto d'asilo Diritto d'asilo Ci sono valide ragioni «politiche» per mandare Tortora al Parlamento europeo, oltre a quella umana di tirarlo fuori da una galera in cui rischia di passare, un tempo spropositato, prima che un tribunale si decida a dichiararlo colpevole o innocente? I dubbi che aveva già suscitato la candidatura di Toni Negri alle ultime elezioni politiche, si riprescntano in tutta la loro urgenza in questo caso, rafforzati,, se possibile, dall'esito a dir poco grottesco della vicenda di Negri, eletto, liberato, ma poi fuggito quando il Parlamento, con 1' astensione determinante del suo stesso partito, ne aveva rivotato l'arresto. Nel caso di Negri, c adesso in quello della candidatura di Tortora, il Parlamento, nazionale o europeo, sembra dover funzionare principalmente come, in altre epoche, funzionavano chiese e conventi, e come funzionano oggi le ambasciate in alcuni Paesi: come luogo di asilo, zona franca in cui si può trovare un riparo dalla mano della legge. Sappiamo bene che questo diritto di asilo, l'immunità parlamentare, è utilizzato oggi in Italia da una quantità di politici arraffoni, corrotti, mafiosi; e che è ormai improrogabile una profonda revisione dei compia' della Commissione Inquirente e di tutta la normativa che regola la materia. In questa situazione, si può pensare, come di fatto sembrano pensare Tortora e i radicali, che un modo per volgere «a fin di bene» una stortura del Gianni Vattimo (Continua a pagina 2 In terza colonna)

Persone citate: Negri, Toni Negri, Tortora

Luoghi citati: Italia