Tortora: «Ero stanco di aspettare» di Renata Pisu

Tortora: «Ero stanco di aspettare» Tortora: «Ero stanco di aspettare» i MILANO — La sua candidatura alle elezioni europee coni radicali è una mossa che è stata a lungo discussa, vagliata? -Da gennaio io ero contento che una forza politica, quella in particolare...-. < — Quale? ; -Il partito liberale. Io sono consigliere del partito liberale, dal carcere di Regina Codi ho votato liberale, preferenza •per l'onorevole Battistuzzl. Credo che sia stato l'unico voto che abbia ricevuto da una galera. Ma era implicita la richiesta: fate qualcosa...-. — E Invece? -Invece niente. Nessuno ha affrontato in modo decente il problema, e non mi riferisco soltanto at liberali, nessuno. Mi aspettavo che qualcuno dicesse basta a questa violenza e invece ho continuato a sentir parlare al condizionale, al futuro. Ora mi insultano, dicono die uso le elezioni come grimaldello. E poi discutono, disquisiscono, rispettano i loro tempi interminabili-. — E lei allora ha scelto un suo tempo. Come lo definisce: politico? Di emergenza? -Io non sono un politico e aggiungo grazie a Dio. Il tempo che ho scelto è quello della presa di coscienza violenta di questo dramma. Mi batterò fino alla fine, fino all'ultimo respiro perché si cancelli questo male vergognoso-. — Qual è 11 male vergognoso precisamente? -Sono i codici di procedura penale, la carcerazione preventiva, il rito inouiritorio che frantuma ogni possibilità di difesa del cittadino-. — Insomma, Il modo In cui funziona la giustizia In Italia? -Esattamente, sunnella mi ha offerto questa chance e V ho accettala. Mi ha telefonato sabato mattina per farmi la proposta, non ne avevamo mai parlato prima, non ci pensavo nemmeno. Ora tutti dicono che è una sorpresa. Si, certo che lo è. Questo è un Paese dove forse si deve agire per sorpresa, a strappi violenti perché l'alternativa è V oblio, il sonno — Lei come si sentiva prima: dimenticato? «Ero più che altro rassegnato a starmene rinchiuso qui, a camminare avanti e indietro, e ancora sono fortunato perché a casa mia anche se per motivi di salute. Lo sa che non posso mettere il naso neanche sul pianerottolo? Però sono sempre fortunato rispetto agli alM che sono dentro, triturati, macinati giorno per giorno, condannati al tempi lunghi della giustizia. Voglio occuparmi di tutti loro, altrimenti che uomo sarei? Io so come si sta dentro, in che condizioni si vive. Mi fanno ridere i tempi lunghi. Si dice che la giustizia ha i tempi lunghi ma si dimentica che i tempi della giustizia sono i tempi della vita dell' uomo. Devono essere brevi, solleciti-. — Non la preoccupa 11 precedente poco glorioso di Toni Negri? •■Se una bandiera è stata tradita, questo non vuol dire che si deve metterla in naftalina, cancellare il problema. La si raccoglie. A me è stato dato questo compito e sono perfettamente conscio delle difficoltà che comporta-. — Crede che Pannella abbia scelto lei perché 11 suo nome ha risonanza nell'opinione pubblica? «Pannello voleva portare avanti la sua battaglia contro la carcerazione preventiva. Mi ha detto che aveva pensa-, to a un altro, a Giuliano Naria, che è in carcere da sette anni, assolto dopo quattro anni dall'accusa per la quale è stato messo dentro ma ancora in galera perché continuano a piovergli addosso nuovi mandati di arresto. Questo la gente non lo sa, ma il carcere genera carcere. Ebbene, Natia non può candidarsi perché è stato privato anche dei diritti civili... Allora mi candido io, ma non credo che Pannella si attacchi a un pappagallo. E' il mio caso che è emblematico-. — Dicono che sia stato Leonardo Sciascia a convincerla ad accettare. E' vero? -No, assolutamente. E' stato da me tre giorni fa, mi ha regalato un libro, abbiamo parlato a lungo di tante cose ma non della mia candidatura. Non ci pensavo io, non ci pensava lui-. — Soltanto un anno fa cosa avrebbe risposto se le Renata Pisu (Continua a pagina 2 Inquarta colonna)

Persone citate: Giuliano Naria, Leonardo Sciascia, Pannella, Regina Codi, Toni Negri

Luoghi citati: Italia, Milano