Ancora ferite per il «maquis»

Ancora ferite per il «maquis» Un film (rifiutato dalle tv) accusa un eroe della Resistenza francese Ancora ferite per il «maquis» PARIGI — Per la resistenza francese è un altro capitolo amaro. René Hardy, l"uo->. mo che molti, nonostante, due processi e due assoluzioni, considerano ancora il traditore di Jean Moulin, colui che lo consegnò ai nazisti, torna ad accusare uno degli eroi della lotta clandestina, il generale Pierre De Benouville. «Sapeva benissimo che ero stato messo in libertà sorvegliata, dopo 11 mio arresto — sostiene Hardy in un film tratto dalle sue memorie La verlté est amère —. Fu lui, Benouvllle, a darmi l'ordine di andare a Calulre», dove Moulin, il 21 giugno del '43, sarebbe stato offerto à. Klaus Barbie. «Fu lui a consigliarmi di fare 11 doppio! gioco». Il film, realizzato da Clau-\ de Bai (uno sconosciuto, /I-j nota) e destinato alla tv, è stato rifiutato dalle tre reti di Stato. Ogni esitazione è caduta dopo un consulto con cingue rappresentanti della Resistenza. Ma le polemiche in Francia si sono riaccese: scelta coraggiosa o sbagliata? ci si chiede. Le menzogne non vanno mostrate? E soprattutto: che parte ha avuto, nella vicenda, l'avvocato di Barbie, Verges? Personaggio contestato e per molti sconcertante, Verges da tempo sostiene che Moulin non è stato ucciso da Barbie. Si è suicido fo, ha detto mesi fa alla tv, quando ha capito di essere stato tradito dai suoi. Allora, piovvero insulti, proteste indignate. Il film riprende la tesi: ho agito per ordine dei miei capi, dice in sostanza René Hardy. E aggiunge: «Nessuno, tranne quel criptocomunista di Jean Moulin, è stato danneggiato dal mio arresto». Un'ammissione importante, secondo qualcuno. La confessione che «gli altri» sapevano, stavano al gioco. Che cosa c'è dietro La verlté est amère?, ci si chiede a Parigi. Un'altra campagna di ingiurie, ancora diffamazioni contro gli uomini più decorati della lotta ai nazisti? O un tentativo di intorbidare le acque al processo, Barbie? Si sperava forse—ci si interroga—che, se diffuso in tv, il film avrebbe scoraggiato chi vuole la condanna del criminale nazista? Che l'opinione pubblica avrebbe preferito evitare altre lacerazioni, nuovi scompigli tra gli ex resistenti? Nel film, Hardy accusa anche il suo superiore diretto, Henry Aubry, che già aveva preso di mira nel libro di memorie. «Fu lui a spingermi in trappola, a farmi arrestare mentre andavo a Parigi per incontrare 11 generale Delestrint», sostiene. La visita era stata fissata con un messaggio — non in codice—intercettato facilmente dai tedeschi: «Aubry lo sapeva. Ma non avverti 11 generale Aubry è morto, non potrà replicare. Benouvllle, invece, ha scritto una lunga lettera al suo accusatore. «Ti disprezzo. Sei un bugiardo e un vigliacco. Dentro di te, sono sicuro, lo pensi anche tu». Emanuele Novaclo

Luoghi citati: Francia, Parigi