L'idraulico con la laurea in tasca di Luigi La Spina

L'idraulico con la laurea in tasca INTERVISTA COL SOCIOLOGO BOUDON: NON SI STUDIA PER FAR CARRIERA L'idraulico con la laurea in tasca TORINO — Nell'altalena fra paura e speranza per 11 nostro futuro sembrano ora prevalere le tinte rosa. Dal convegno di Locarno, in questi giorni, è arrivato un mes< saggio di fiducia e anche a Torino il sociologo francese Raymond Boudon, invitato dal Centro Einaudi per una conferenza, è ottimista: «Si, nonostante tutto penso che nel Duemila saremo più liberi. Protagonista in Europa della rifondazione scientifica della sociologia, dopo' le ubriacature ideologiche e «tuttologlche» degli anni ses' santottlni e francofortesl, Boudon è uno degli intellettuali latini più vicini alla cultura pragmatica anglosassone ed è noto soprattutto per aver dimostrato la falsità del la grande illusione degli Anni 60-70: quella che sperava, nella diffusione della cultura di massa, nel boom del licei e delle università come fattore di mobilita sociale, che più cultura volesse dire più de mocrazla. La società del futu ro, una società che è già co' mlnclata, è quella dove il rap porto fra studio e professione sarà debole. Insomma, il noa e a à stro idraulico avrà una lau rea In tasca? •SI, può essere», risponde con un mezzo sorriso Boudon. .Nelle società più avanzate, come negli Stati Uniti, già ora esiste una relazione assai debole fra studi intrapresi e attività svolta. Cam- bierà lo stile del lavoro e cambierà anche lo siile dello studio. In Francia già noto che i giovani investono sempre meno, in termini di impegno orario ma anche di tensione intellettuale e morale, nell'arrivare alla laurea». Se, dunque, l'istruzione non sarà più uno scalino per avanzare nella scala sociale, bisognerà accogliere quell'appello alla cosiddetta «educazione permanente» per soddisfare le esigenze di cultura nella società del vicino Duemila? Boudon appare scettico: .Constato, dice, che per ora l'educazione permanente si è avuta solo nell'industria, nel senso di un riciclaggio degli addetti a nuove mansioni, per far fron¬ te alle trasformazioni della tecnologia'. Potrebbe essere davvero la tecnologia, allora, quel motore di cambiamento sociale, di maggior democrazia che non è stata l'Istruzione di massa? Non c'è 11 pericolo che anche questa si riveli un'Illusione, con conseguenze per la nostra libertà ancor più gravi della massa di neolaureatl e neodiplomati senza una occupazione? 'Sono ottimista, è la risposta di Boudon, lo sviluppo della tecnologia è un elemento di maggior libertà. Le conseguenze sono importanti, basti ricordare come già adesso il termine di classe non sia più utilizzabile in senso scientifico». C'è però un rischio che anche l'ottimismo di Boudon considera: quello di uno scontro fra 11 ritmo incalzante delle «attese» che il sistema occidentale suscita e quello del risultati che riesce ad assicurare. Che questo sia uno degli .effetti perversi», per usare il titolo di una sua famosa opera, della nostra società. .Ci saranno problemi, ammette Boudon, penso però che il sistema degli aggiustamenti psicologici possa costituire un efficace ammortizzatore dei danni delle "attese crescenti" nell'equilibrio sociale. Faccio un esempio: negli Anni 50-60 il mito dell automobile sportiva, sempre più grossa e costosa, era fortissimo; ora non lo è più. Ecco un meccanismo psicologico che ha risposto alle necessità industriali ed economiche». Di fronte a quelli che Boudon chiama .aggiustamenti psicologici» esiste però l'Impressione che non si tratti solo di cambiamento di «mito», Inteso come insieme di valori comunemente considerati positivi, ma che la nostra società si stia frammentando, stia diventando sempre più corporativa, sia sempre più difficile individuare un «bene comune». Uno Stato che non riesce a legare 1 propri cittadini ad un ideale comune, non è uno Stato destinato a perire? «Come dice va Max Weber, risponde imperturbabile, te società democratiche vanno verso un politeismo di valori, certo, ma restano valori comuni a cui tutti sentiamo di non poter rinunciare, come, ad esemplo, la dignità individuale». Su questi Boudon conta per un nostro futuro prossimo mi gliore. Speriamo che non sbagli. . . Luigi La Spina a 1 a l a e o a , e a a e e ,

Persone citate: Boudon, Max Weber, Raymond Boudon

Luoghi citati: Europa, Francia, Locarno, Stati Uniti, Torino