Gli albergatori sono preoccupati « C'è una fuga degli stranieri» di Piero Cerati
Gli albergatori sono preoccupati « C'è una fuga degli stranieri» Riuniti a Saint Vincent per discutere i problemi del turismo Gli albergatori sono preoccupati « C'è una fuga degli stranieri» DAL NOSTRO INVIATO SAINT-VINCENT — Non -sì può parlare di crisi del turismo, ma si è di fronte a una pre-recessione: un modo di dire che significa una flessione di presenze negli alberghi del 2,1 per cento, dovuto a una diminuzione dell'i,5 per cento di italiani e drl 3,5 per cento di stranieri. E' questo il dato su cui ha discusso al Centro congressi del Grand Hotel Bllliu a Saint-Vincent l'assemblea generale della Federazione delle associazioni italiane alberghi e turismo (Paiat). Il presidente Angolo Bettoja e 11 direttore generale Bonaventura Vaccarella hanno poi fornito altre cifre: le presenze italiane negli alberghi e nelle pensioni sono state, nel 1983. 235.437.000 con una diminuzione rispetto all'anno precedente di 3.600.000; ma gli stranieri sono scesi di 3 milioni e mezzo, 'attestandosi sulla cifra di 97.337.000. In totale — ha specificato Bettola — gli esercizi ricettivi hanno accusato una perdita di 7.100.000 presenze rispetto all'anno precedente». 'Un bilancio non catastrofico, ma che desta preoccupazione — ha detto Bettoja — perché la domanda italiana, stabile da parecchi anni, ha registrato una flessione, invertendo cosi la tendenza rivelatasi nel 1982 quando vi fu una crescita delle presenze pari al 3,6 per cento». Ma preoccupa ancor più la «tuga» degli stranieri, che rappresentano il 30 per cento del turismo in Italia e nel 1983 hanno portato 14 mila miliardi in valuta pregiata, mentre quest'anno, se il mercato statunitense darà una risposta positiva si arriverà al 15 mila miliardi. Sarà però il dollaro a dover far lievitare le cifre, ma per ora si è in fase di previsioni. Dall'analisi della Falat è uscita l'immagine d'un turismo ammalato. Quali allora 1 rimedi? Una maggior prepa razione professionale degli operatori (l'Enlt in primo luo go, sollecitato ad agire come un'azienda privata anche se ente pubblico addetto a re clamizzare l'Italia all'estero) e un aggiornamento delle strutture, cioè rendere più moderni gli alberghi per poter battere la concorrenza dell'area mediterranea. 'Non sono i prezzi a tener lontano i turisti — ha sottoli neato Bettoja — perché l'Italia offre un soggiorno di qua lità migliore rispetto a tutti gli altri Paesi per le attrazioni, la cultura, le città d'arte. Mare, montagne, laghi, terme sono a disposizione di chi viene da noi in vacanza. Chi sceglie la spiaggia non si trova come altrove in un'oasi: ha la possibilità di trascorrere una settimana al mare e una in montagna con pochi chilometri di percorso. Inoltre possia mo dimostrare che i pressi sono appena leggermente più cari». E' stato fatto l'esempio del Veneto, regione «completa» (collina, laghi, terme, mare e montagne): gli aumenti nel 1983-84 sono stati contenuti nei limiti del 6-10 per cento, inferiori al tasso di Inflazione. Ma è stato anche fatto notare che se bisogna ammodernare alberghi ormai vecchi occorre abbassare il costo del denaro, oggi al 20-25 per cento. 1 politici hanno un interesse sporadico per una delle poche industrie che oggi tirino ancora in Italia». Oli stranieri hanno sconti sulla benzina e sull'autostrada (11 70 per cento del turismo europeo si muove su auto), ma si tratta di cifre irrisorie («Un benvenuto» sono state definite), che mal s'accordano «con l* assurdità di applicare poi la tassa di soggiorno». Di un fatto bisogna poi tenere conto: il turista straniero non va il più delle volte oltre Pescara ['Dobbiamo sfondare la linea gotica allincontrario», ha detto Vaccarella) per due motivi: il costo del trasporto si è fatto pesante e gli alberghi sono meno cari nella zona medio-settentrionale del Paese. L'esemplo lo hanno portato la Romagna, il Veneto e le Marche. 'Mancano nel Sud le aziende di tipo familiare — ha precisato Vaccarella — e questo incide sui costi. In Italia ogni albergo ha in media 38,5 letti, ma la Sardegna per fare un esempio da sola ne ita 70: una grossa struttura che implica alti costi». Piero Cerati
Persone citate: Bettoja, Bonaventura Vaccarella, Vaccarella
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