Il «padrino» della rivolta sikh

Il «padrino» della rivolta sikh Nella tana di Sant Jarnail Singh Bhindranwale, il santone-guerriero che fa tremare il governo indiano (—— . i, — _ ,— , *— Il «padrino» della rivolta sikh Armato sino ai denti, circondato da «bravi», da due anni vive trincerato nel Tempio d'Oro di Amritsar • E' considerato mandante di molti omicidi, ma non vi sono prove, e la polizia dovrebbe assaltare il luogo sacro per arrestarlo - «Chi dice la verità è sempre stato accusato di terrorismo dal potere» - «L'esercito provi ad attaccare: lo aspettiamo» - «Indirà venga qui a discutere» NOSTRO SERVIZIO AMRITSAR. — Tre anni fa, esclusi pochi seguaci, nessuno lo conosceva. Oggi il suo nome è sulle labbra di tutti gli indiani: Sant Jarnail Singh Bhindranwale, custode dell'ortodossia sikh. Sant perché ha trascorso 33 anni di vita fra un taxal, scuola e anche convento, e un gurdwara, tempio per i fedeli. Sant anche perché è dlvenuto maestro nel suo tempioconvento, e perché la comunità sikh tende a chiamare Sant tutti i suoi leader politi' co-religiosi. Il suo vero nome è Jarnail Singh. Dal giorno in cui il guerrlero-puru Ooblnd Singh decise che tutti i maschi sikh sarebbero stati leoni, singh appunto in sanscrito, e tutte le donne kaur, leonesse, Singh è divenuto il nome più diffuso dell'India. Ma la cosa non dà fastidio a Sant Jarnail, che ha preso l'altro suo nome, Bhindranwale, dal suo maestro e dal taxal ereditato alla sua morte. -Porterai sempre addosso le cinque K che sono segni distintivi del sikh», disse 11 guru Gobind Singh, nono ed ultimo successore di Nanak, filosofo e fondatore di una rcll gione che voleva essere tralt d'union e fusione tra l'India e l'Islam. Le cinque K sono kesh, capelli e peli che non bisogna tagliare per nessun motivo; kanghe, il pettine che trattiene i capelli raccolti nel turbante; kaccha, i calzoni a sbuffo sotto il camicione; kara, braccialetto di ferro simbolo della forza portato sempre al polso; kir, la lunga sciabola sempre appesa alla cintola. Era l'inizio del XVIH secolo, il guru Gobind Singh combatteva contro gli Invasori Moghul. Voleva un esercito forte, disciplinato, sempre pronto alla battaglia e immediatamente riconoscibile. La stragrande maggiorali za dei sikh esibisce ancora con fierezza le cinque K, ormai divenute simboli. Per identificarsi ancor più nella figura del'ultimo guru, sempre ritratto con delle frecce, il nuovo gran sacerdote del rinascimento sikh ha aggiunto alla sua panoplia una freccia grande come una lancia. Non l'abbandona mai, come non abbandona la grossa pistola che gli batte sulla coscia nella fondina di cuoio nero. E' un personaggio da leggenda, ma più vivo che mai e determinato a combattere. Cosi è Bhindranwale, 1* uomo che vuole .risvegliare. 1 sikh e far trionfare la khalsa, la comunità dei puri. Assistere a una predica del Sant è un'esperienza illuminante, e un privilegio raro per uno straniero. Martedì scorso c'erano un migliaio di persone, e lo guardavano come il messia, o meglio come l'undicesimo guru. Lui, il maestro, ritto su una pedana, stringeva il microfono; gli altri erano seduti per terra in raccolto silenzio. Come tutti i giorni, erano venuti con donne e bambini, quasi tutti poverissimi, per ascoltare il profeta della rinascita sikh e chiedergli aluto e protezione Presto si è formata una fila tranquilla e deferente: chi voleva semplicemente avvicinarsi per baciargli l'orlo della camicia, chi aveva lagnanze da presentare. Come un padrino siciliano, Bhindranwale rende giustizia, la sua giustizia. Tutti i giorni, fra le 14 e le 17. E tutti depongono al suoi piedi qualche banconota spiegazzata. -Per la causa. A differenza dei guru, che erano uomini colti e saggi, Bhindranwale ha ricevuto pochissima istruzione. -Non ha nulla di nuovo da proporre alla fede sikh — dice un oppositore — per questo, come Khomeini, si attacca ai simboli ed esige dai discepoli la più rigida osservanza delle regole dettate secoli fa-. Ma questa non è l'opinione dei suoi sostenitori. -Con la sua semplicità, il suo carisma, la sua rettitudine, il Sant sta restituendo ai sikh gli ideali perduti-. Chi parla è un intellettuale di 25 anni, Harmander Singh Sandhu, ex segretario generale della Federazione degli Studenti Sikh, messa al bando mesi fa da Indirà Gandhi. La Federazione è insieme il braccio e la mente di Bhindranwale. Centocinquanta aderenti sono in carcere per reati che vanno dalla propaganda sediziosa all'omicidio, dal furto alle rapine in banca. Sono i pretoriani del Sant, quelli che eseguono tutti 1 lavori sporchi sotto l'etichetta di «Reggimento Dashmesh., che avrebbe come consiglieri ex ufficiali sikh dell'esercito indiano passati dalla parte degli agitatori, e ha rivendicato più di dieci assassini! e molti attentati. Nessuno è mai riuscito ad accusare Bhindranwale di omicidio. Il grande scontro del 1978 con i dissidenti liberali del slkhlsmo, 1 nirankari, si concluse con 17 morti. Era stato lui a mandare 1 sikh all' attacco, lo sanno tutti. Ma 11 Sant era rimasto nel gurdwara. La polizia volle comunque arrestarlo: lui fuggi, e stabili data e luogo della resa. Tre anni dopo, il giorno stabilito, centinaia di agitatori aspettavano gli agenti. Ci furono altri 14 morti, e la prima accusa di sedizione per l'oscuro religioso del Punjab. Cominciò a diffondersi la leggenda, e negli anni successivi arrivarono altre otto incriminazioni. Ma, dice un poliziotto fatalista, -perché dovremmo entrare nel Tempio d'Oro e stanarlo, con un inevitabile massacro, quando contro di luì abbiamo soltanto piccole accuse che lo tetrebbero in carcere al massimo tre anni?-. Bhindranwale è entrato nel Tempio d'Oro il giorno in cui è partita la Morena, la campagna di agitazione lanciata dal partito Akali Dal. Era II 17 luglio 1982. La «casa di Dio. è diventata casa sua: vi regna da padrone, e l'alta gerarchia del clero sikh, che teoricamente dovrebbe amministrare 11 luogo santo, non ha quasi più voce in capitolo. Armati sino ai denti, gli apostoli del nuovo custode dell' ortodossia, un centinaio di uomini che gli stanno sempre intorno, esibiscono con impu¬ ¬ denza mitragliatrici e pistole. -Le armi le fanno paura? — dice il Sant —. Per noi sikh sono il riflesso di Dio, un mezzo di sopravvivenza, i custodi della nostra sicurezza Possedere un'arma non è peccato. Peccato è attaccare-, E non attaccate mai? -No, i sikh si difendono. Le armi ci servono a mantenere la pace». E tutti questi omicidi? •E gli omicidi di sikh innocenti da parte della polizia? E i maltrattamenti dei quali sono vittime le nostre donne e i nostri bambini nei villaggi? Che strano, nessuno ne parla.. La comunità sikh è pur sempre la più prospera dell' India. -Forse adesso ci rimprove demorano di lavorare più degli altri? La verità è che la nazione sikh è schiava della maggioranza hindu, e che tutto questo finirà-. Lei è per 11 Khallstan, lo cocn,t„ iil... ,i„i DaStato libero dei sikh? • Non sono né favorevole, né rinnasulo re baNu—figfupach—contrarlo. Se l'India vuole tenersi i sikh, deve dare loro uno statuto di cittadini degni di questo nome. Altrimenti, ci diano il Khalistan, e poi vedremo se rimanere o no nell' Unione Indiana. L'errore dei sikh all'epoca della spartizione (nel '47 rifiutarono l'autonomia offerta dal Pakistan, ndr) non si ripeterà, glielo assicuro-. Che cosa volete esattamente? Soddisfazione completa alle ambaCmb—cl'•gli! è accusato di delitti, sono mj,,,.,-.. ti „„,,«—- i„ji„-n a oJ'unico. Il governo indiano è lassetato del mio sangue-. MPer questo non esce dal —nostre 45 rivendicazioni, fine della repressione an (i-slkh, liberazione di tutti i prigionieri politici sikh Ma tra quel detenuti vi sono anche assassini. E lei è accusato di essere 11 mandante «Chi dice il vero, chi agisce secondo verità e predica la religione viene sempre presentato dal potere come un traditore o un terrorista. Fecero così i Moghul con il guru Nanak, e tutti gli altri che hanno sacrificato le loro vite per salvare gli oppressi sono stati attaccati. Nessun altro Sant Tempio d'Oro? « Un sikh non conosce la paura, giovanotto. Dovrebbe' saperlo-. E se le forze dell'ordine attaccassero il Tempio d'Oro) per arrestarla? fcFd« Vengano pure, siamo pron- ~ti-. Sarebbe un bagno di san- ^gue? « Vedrà, se oseranno /orto. Lei è sposato, 1 suoi bambini non la vedono da due anni. -La mia famiglia sta benis- . , , .. . , SWIO quando la polista non la disturba. Io devo occuparmi —dell'intera famiglia sikh». Sarebbe disposto a trattare con Indirà Gandhi? mA trattare no, a discutere sì, a condizione che venga qui lei. Indirà è la signora degli hindu, non la nostra.. dai 4-11 t aratrice (alaude Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Slampa» | Amritsar. Sani Jarnail Singh Bhindranwale, custode dell'ortodossia sikh, parla alla comunità. Per gli oppositori «non ha nulla di nuovo da proporre e come Khomeini esige la rigida osservanza delle leggi». Per i suoi sostenitori «restituisce gli ideali perduti»

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