Il porto di Venezia verso la normalità

Il porto di Venezia verso la normalità Domani Cgil e Uil sospendono lo sciopero Il porto di Venezia verso la normalità La Cisl ha però proclamato 16 ore di agitazioni articolate DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VENEZIA — La «burrascache ha imperversato in questi giorni sul porto di Venezia registra ora una schiarita: ieri, terzo giorno di sciopero del personale dello scalo, Cgil e Uil, che avevano proclamato l'agitazione, hanno deciso che il lavoro riprenda regolarmente domani 2 maggio. Lo sciopero era stato attuato per protestare contro una delibera del Provveditorato al porto con la quale il consiglio di amministrazione riduceva del 15-20 per cento le tariffe della Compagnia lavoratori portuali. La decisione era stata presa soprattutto per far fronte al deficit dell'ente gestore (che paga le tariffe alla Compagnia): 110 miliardi e oltre nel dicembre scorso un'altra trentina di miliardi previsti per il 1984. E' stata proprio la modifica di tale de- Venezia. L'ex sindaco Giorgio Lolibera a determinare la fine dell'astensione dal lavoro. La modifica del documento è stata valutata positivamente sia dal provveditore, sen. Giorgio Longo, che dal rappresentanti della Cgil, mentre i lavoratori aderenti alla Cisl, che non hanno partecipato in questi giorni alle agitazioni, hanno deciso, nel corso di un'assemblea, di proclamare 16 ore di sciopero. I dipendenti del Provveditorato sollecitavano anche la corresponsione degli stipendi, che da più di un anno vengono pagati con acconti, mediante fideiussioni ottenute con l'aiuto degli enti locali e della Regione. Cgil e Uil affermavano che non si possono scaricare tutti 1 sacrifici sulle spalle del dipendenti, mentre la Cisl, che non aveva aderito allo sciopero, sosteneva la via delle trattative assumendo in sostanza un atteggiamento più possibilista. A questo proposito, nel corso di una riunione avvenuta ieri tra il sindaco di Venezia, 11 presidente della Provincia e il presidente della Cassa di Risparmio, è stata chiesta una ulteriore apertura del credito da parte dell'Istituto a favore dell'ente portuale. A partire da domani è stato inoltre deciso che diventerà operante il provvedimento di esodo per 300 dipendenti del Provveditorato al porto, che consentirà all'ente un risparmio di circa 7 miliardi entro la fine dell'anno. Gli armatori, però, di fronte a uno scalo ' paralizzato dal 28 aprile sembrano decisi a rivolgersi ad altri lidi. E' il caso della società israeliana di Stato Zim Israel Navigatlon, la quale ha annunciato che ritirerà appena possibile le sue 76 navi (porta-containers e ro-ro) che saranno indirizzate al porti di Ravenna e Trieste. Il porto di Monfalcone, in particolare ngo, ora provveditore del Porto sembra godere di una salute di ferro e le sue «azioni» appaiono sempre più in ascesa. Un aumento di oltre 11 20 per cento fra sbarchi e imbarchi nell'84 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente è un dato quanto mal significativo. Punto di forza dello scalo triestino sono le tariffe, che — come sottolinea il comandante della Capitaneria^ di porto, Antonio Frisone — sono concorrenziali rispetto agli altri porti. E proprio di ridurre le tariffe 11 Provveditorato al porto di Venezia tenta da tempo, scontrandosi però, come è avvenuto in questo caso, con una innumerevole serie di contrasti e difficoltà. g. b..

Persone citate: Antonio Frisone, Giorgio Lolibera, Giorgio Longo

Luoghi citati: Monfalcone, Ravenna, Trieste, Venezia