Per Spadolini quasi un plebiscito di Luca Giurato

Per Spadolini quasi un plebiscito Si è concluso il congresso repubblicano, confermata la lealtà al governo Per Spadolini quasi un plebiscito La replica del segretario - «Una crisi provocherebbe la fine della legislatura» - «L'errore più grave sarebbe dividerci in più anti-socialisti, o in più filo-comunisti» • Approvato il documento delle «dieci leggi» per la moralizzazione DAL NOSTRO INVIATO MILANO — -Una crisi di governo determinata dal nostro nervosismo potrebbe essere una crisi della legislatura perché il pri, oggi, conta in modo decisivo. Dobbiamo quindi dare al Paese un senso di sicurezza e di speranza. Il Paese non vuole logori tatticismi dai partiti. Vuole mani pulite, integrità, disinteresse*. E' su queste parole che si chiude la parte politica della replica di Spadolini e, di 11 a poco, il 35° congresso del pri. Un congresso che ha confermilo la grande lealtà del pri verso il governo e la politica •norbida» dei repubblicani roi prossimi difficili mesi. Il pri non farà crisi se il governo manterrà i suoi impegni. Spadolini è confermato segretario con 11 97 per cento circa dei voti: un plebiscito. Il 3 per cento va al «gruppuscolo* del professor Scattolin, di professione urologo, che si batte da anni, prima contro Ugo La Malfa, poi contro Spadolini, per -m pri tutto all'estrema sinistra. -Giorgio La Malfa non dovrebbe essere molto contento di questa re plica* ha commentato Scattolin, mentre tutti, e La Malfa per primo, abbracciavano 11 segretario, nell'entusiasmo vitale e confuso di ogni finecongresso. Giorgio La Malfa, invece, è contentissimo. -Ha fatto un bellissimo discorso, tutto proiettato in avanti. Da oggi, abbiamo un partito ancora più sicuro e vitale. Sapremo farci valere se ci saranno momenti di emergenza*, ci dice La Malfa, che domenica ha polemizzato duramente sia col psi, sia col governo. 1 Tanta durezza anti-Craxi non è però assolutamente piaciuta a Spadolini, '.n leader-direttore d'orche' ,ra che tollera i •solisti» impenitenti, ma che alla fine vu ribadire che la musica che conta la conduce lui. •Non accetto lezioni da nessuno* ha Infatti detto 11 segretario a un certo punto della replica. Di bacchettate sulle dita, per le sue intemperanze politiche, La Malfa Ieri ne ha prese tante, anche se di tono e sostanza, di intensità e «calore» assai diversi. Per prima cosa, a Spadolini non è piaciuta la polemica con il psi. -Potrò dire cose sgradevoli, ma non punto al i>ostro applauso incondizionato — ha esordito provocando in platea qualche sconcerto —; l'errore più grave per il partito sarebbe dividersi in più anti-socialisti o in più filocomunisti. La mia impressione è die in questo congresso di socialismo si è parlato troppo. Ma, in materia di rapporti con il psi, non accetto né correzioni né integrazioni. Insomma, non rinnego niente*. Dietro di lui, sul palco riservato ai parlamentari, La Malfa ascoltava senza batter ciglio. Davanti a noi, in «tribuna stampa», sua moglie, Daniela, applaudiva con entusiasmo: -Che congresso. Nessun partito è in grado di farne uno simile*. Con la solita foga, scomodando addirittura il Carducci (che adora) e D'Annunzio (che detesta), Spadolini ha ribadito il motivo della sua relazione: pri protagonista di un dialogo con il psi a pari dignità. «Non voglio fare il leader dell'area socialista, né accetto ette i socialisti facciano i leaders dell'area laica. Non voglio dare pagelle ma non voglio umiliare l'orgoglio degli altri*. Già che batteva 11 tasto dell'orgoglio, Spadolini non ha però lasciato cadere la «querelle» con Craxi. Venerdì scorso, Craxi, commentando la relazione del segretario repubblicano, parlò di riferimenti talvolta inesatti e impropri. Ieri, Spadolini ha nuovamente accennato «a una polemica ingiustamente aperta dal presidente del Consiglio, sulla parte filosofica della mia relazione: non credevo di offenderlo! Dire che c'è una partita a sinistra tra psi e pei è dire una verità che non merita rimproveri. Non ho usato, poi, il ben die minimo sgarbo*. Un altro passo del discorso di La Malfa che non è piaciuto al segretario è quello sul governo. Rivolto a Spadolini e in polemica con Longo, La Malfa, domenica, ha detto che sul «caso» del funzionari che si sono dimessi al ministero del Bilancio avrebbe aperto una crisi. -Siamo pronti ad andarcene il giorno in cui non fossero attuati gli obiettivi programmatici — ha dichiarato Spadolini —, Non dobbiamo, però, compiere il gravissimo errore di volercene andare per rimpianto di una presidenza o per volere un'altra presidenza. Dopo De Gasperi io sono l'unico presidente che ha rotto e se ne è andato. Ho rotto su una grande questione. Bisogna dare un senso di attaccamento al Paese. Siamo il partito del sistema, non contro il sistema*. Da oggi, 11 pri riprende le sue battaglie politiche all'Insegna della cautela e della responsabilità. Il congresso ha approvato all'unanimità un documento sulle «10 leggi» di Spadolini per la moralizzazione del Paese. Luca Giurato

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