Petra la città fantasma del deserto scolpita nella roccia

Petra la città fantasma del deserto scolpita ll i Petra la città fantasma del deserto scolpita ll i pnella roccia rosa rimane senza respiro: come una quinta fittizia si alza un tempio di marmo rosa, una facciala che ricorda chiese barocche vittoriane. E' Il primo Impatto con la capitale del Nabatei, Interamente scavata nella pietra nel IV secolo a.C. una città apparentemente Inutile e oggi Interamente moria. Fu, Invece, Il crocevia delle carovane che risalivano I deserti arabici e punimmo sete, oro, |>crlc, spezie dal Golfo Persico. E' una ciltà da delirio, perché la pietra In cui è stata scavata ha un fondo Unta quasi scarlatto, ma l'arenaria si è poi Interamente variegata In strisce disarmoniche dal colori più Impensati, dal rosso al viola, all'azzurro, al giallo, al verde, formando una policromia che provoca le vertigini. Ci sono ixil curiose costruzioni, che sembrano templi, mentre In realtà sono le lussuose tombe, ormai svuotate dal predoni, di ricchi nabatei, che provvidero al proprio Ipogeo con una fantasia che ha dell'Incredibile. Quelle nerlelle archllclturc Infatti sono fittizie: tutto è slato ricavalo dalla roccia viva, giocando sulla variegata tinteggiatura della pietra. Il teatro romano, anch'esso ricavato dalla roccia, pare ricoperto da un tappeto scarlatto e s'intona con l'architettura pavimenti, dal bellissimi mosaici con raffigurazioni bibliche, riportati alla luce da archeologi lrancesl. Il paesaggio che si ammira da Monte Nebo è fra 1 più suggestivi, la pietrosa vastità del deserto di Oluda, ora occupato dagli Israeliani, pur nella sua desolazione, esercita un fascino Indicibile. Da Monte Nebo e da Masada si riprende la strada per II Sud. verso Petra. Le vie sono due: a valle, c'è la cosiddetta -via dell'Acqua., seguila dagli ebrei trasmigrati verso la Terra Promessa. I Moabiti, infatti, che dominavano le allure, non volevano avere contatti con loro e II lasciarono si passare sul loro territorio, ma a fondo valle. Il turista odierno. Invece, attraversando l'ex regno Moabita, seguirà la strada che corre quasi sul crinale delle pietrose colline ed arriverà al Kerak, cioè al Krack del Cavalieri, antica fortezza costruita dai Crociati a dilesa della via per Gerusalemme. Una breve visita alla fortezza inerita II t«■mi Ki die si sottrae ai viaggio verso la meta primipale. Da Kerak. seguendo sempre Il crinale delie colline al tondo delle quali scorre Lo Uadl Mussa, si giunge ad una bllorcazionc. già In pianura ed In pieno deserto. Una freccia Indica In direzione: .Petra-. Ancora jto- ci ii chilometri e si giunge ad un agglomerato di case, botteghe, bar, costruiti attorno alla Rest Houte. LI bisogna lasciare l'automobile, noleggiare l'Indispensabile cavallo e partire con la guida |ic r la città di pietra. Non è un tragitto agevole: Il cavallo avanza, zoccolando Ira ciottoli e frammenti di roccia, verso il .miracolo-. Che Incomincia presto, con un cantori strettissimo e le cline delle rocce che, In allo, quasi si congiungono e lasciano mirare soltanto una lcssura di ciclo azzurro. A Petra si è sempre andati a piedi o a cavallo. Era questo Infatti 11 solo mezzo dlienslvo escogitato dal Nabatei iter dllenderc la loro capitale dalle aggressioni: nessuno poteva entrare In città se non attraverso II pietroso canalone aperto nella roccia dallo Uadl Mussa. Anni la. per facilitare I turisti, 11 greto del torrente lu splanato e fu asfaltata una strada. Ma lo Uadl Mussu è traditore, un acquazzone di primavera lo trasforma da arido torrente In paurosa voragine d'acqua. Un tale acquazzone sorprese nel conlon un piccolo pullman di studentesse e monache lrancesl. Morirono tutte annegale. Da allora, la stradu fu distrutta, ritornò II greto ghiaioso e 11 cavallo ritornò protagonista. Al termine del canton si I eri nino ,i capolinea del irughqualche metro di bosco e ha quasi sempre un accesso privato ali 'immancabile lago. Anche In un Paese dove gli spazi sono Infiniti come il Canada, questo è un lusso davvero raro. GII alberghi Invece sono pochi, anche se non eccessivamente costosi (35-60 doli, can.), con l'avvertenza di prepararsi a essere svegliati pi ima dell'alba dagli entusiasti e amichevoli appassionati di lenza. Succede a volte die un vicino particolarmente premuroso. Ignorando che non lutti sono a Terranova |>er la pesca del salmone e della troia. Uri giù dal letto 11 vicino che rischia di |»erderc le ore delle prede migliori. La licenza stagionale |ier la |iesca al salmone costa CO doli. can. e 10 doli. can. quella per la trota. Il salmone si [icscu da metà giugno a fine settembre con un massimo di due prede consentite al giorno. E' la pesca dell'aragosta, pei ò. l'attività più diffusa e più lucrosa tra I .Nlufls.. Le rive di ogni baia e di tulli I porli naturali sono delusi¬ „ l'eira: il tesoro dei Faraoni „ della città. Spaesati, invece, sono I resti lasciati dalia dominazione romana: colonne e selciati di pietra grigia, artificiosi In tanta bellezza naturale. Le tombe-tempio più belle si trovano a mezza costa, e per visitarle come si deve, bisogna altalenare su e giù per scalette, naturalmente scavate nella roccia, che sembrano ricoperte da fantasiosi tappeti persiani. Il tempio più bello, definito .11 Tesoro*, si fa desiderare: l'ascesa della scala è lunga, ma la fatica è generosamente ripagata dalla vista di quel miracolo di roccia scolpila. Volendo, con un po' di sollecitudine, si può visitare Petra In un solo giorno, ma è consigliabile pernottare alla rest house e ripetere la visita il giorno successivo. 61 riparte da Petra con il desiderio di ritornarci; non ci si sazlercbbe mal di ammirare quel pietrificato so¬ gno rosa. Scendendo ancora a Sud si giunge ad Aqaba. sul Mar Rosso. DI là. ad un palo di chilometri, c'è l'Israeliana Eliath. tutta nuova e artificiale nel deserto. Aqaba. Invece, è una splendida oasi folta di palmizi tra 1 quali sorgono confortevoli alberghi, per I soggiorni Invernali soprattutto. Per tornare ad Amman è consigliabile percorrere la superstrada, sostare a Qatrana e. attraverso Infiniti viottoli, penetrare nel misteri dello Uadl Rahm, Il più favoloso deserto del mondo, dove la tavolozza del demiurgo ha giocato sulle rocce creando Incredibili fantasie pittoriche. LI è stato girato 11 film .Lawrence d'Arabia*. Chi lo ha veduto deve aver conservato memoria di ciò che è quell'incredibile deserto tanto slmile a Petra. Francesco Rosso e!lo dalla terraferma canadese ti di nasse. Le proporzioni enormi di questi ammassi di ceste sembrano sproporzionale alle minuscole Imbarcazioni con le quali 1 pescatori calano sul fondo ' marino le trappole per aragoste 6 astici e le rccuiterano cariche di preziose prede. Le spiagge di Terranova, coperte di massi e clotoli rotondi, sono la testimonianza della violenza delle correnti In quest'area al confine tra l'Oceano Atlantico c II grande Golfo del San Lorenzo. Su queste spUggc 11 mare restituisce un infinito campionario di CRgelil e di reliquie. Qui un tempo la vita dei |>escatorl era davvero pericolosa e II naufragio era un Incubo sempre presente. Oggi sulla cima delle monumentali costruzioni del vecchi fari ottici, spuntano le sottili antenne del radlo•fari. La pesca della aragosta non itorta più gli uomini lu mare, come quando pescavano il merluzzo, ogni giorno con ogni tempo. Il merluzzo, iter II quale arri¬ vavano sul banchi di Terranova pescherecci anche dal Portogallo, viene pescaio ora con Imbarcazioni d'alto mare che hanno la loro base altrove e l'epoca delle baleniere è soltanto un ricordo. Ma questo è rimasto però uno del pochi posti al mondo dove si può ancora vedere In lontananza lo sbuffo d'acqua della balena e 11 suo dorso ancorare fuggevolmente tra le onde. Non ci sono safari marini per vedere le balene, basta salire sul tranquillo traghetto che d'estate collega tutti I giorni Terranova con 11 Labrador su CO chilometri di mare. . . _ Andrea Donati . . _ Andrea Donati «qsipe mmchtachco K.ilsushik.i llukusal «Guerriero con lanci.! • (pari.) questa esaltazione della simbologia del gesto. L'apprendere a essere presenti e consapevoli In ogni movimento è parte dell'insegnamento delle Arti Marziali, che sviluppano la cosiddetta «Intelligenza del corpo* che deve essere parallela al controllo del pensiero. Dice 8udharmo, un maestro che insegna l'«Atktdo> in Italia: «Se tu pensi alla spada che ti sta calando sulla testa, questa spada ti taglierà In due«. Anche l'uso della voce ha grande importanza: esisteva In Olappone un'antica arte, 11 -Kiat-do.. che dava, a chi ne diveniva maestro, la capacità di concentrare nella voce la totale quantità d'energia di cui l'Individuo era dotato. I maestri «Klal-do-, che potevano guarire una persona emettendo un particolare tipo di grido, con lo stesso urlo erano In grado, volendo, di uccidere. Tutte le Arti Marziali sono potenzialmente mortali. Nelle tecniche di «Karaté.. •Judo.. «Aikldo- vengono la spada. A differenza del •Karaté', nell'.AIkidoquindi non ci sono salti (1 samurai Indossavano un'armatura che 11 appesantiva), mancano le «prese, del «Judo, (i guanti che 1 samurai usavano nel maneggiare la spada rendeva incerta e difficile la presa con la mano). I movimenti sono ampi, la testa è alta. A confronto con 11 «Judo, e 11 «Karaté., l'.Alkldo. si è diffuso poco nel inondo. In quanto privo dell'aspetto sportivo-agonistico che caratterizza le altre discipline. In Oriente, come ben si sa. è Importante la gestualità. Le danze thailandesi, birmane, balesi. esprimono

Persone citate: Andrea Donati, Arabia, Francesco Rosso, Rahm, Terranova

Luoghi citati: Amman, Aqaba, Canada, Gerusalemme, Italia, Kerak, Labrador, Portogallo, Terranova