Nuovi esperimenti al Cern di Ginevra

I LA STAMPA Alimi 118. Supplemento a LA II Nuovi esperimenti al Ceni di Ginevra mtT'oto di Guido Piragino) di esperimenti. Bene, la slessa sorgente di anti-protoni che e servita a Rubbla e anche utilizzata por produrre fasci di antiprotoni di più bassa energia ma con Intensità finora mal raggiunte. La macchina che forma e distribuisce agli esperimenti questi (asci si chiama Lear (Low Energy Antlproton Ring) ed e nata al Cern con un sostanziale contributo di idee e di Impegno italiani: basti citare I nomi di Piero del Plaz e di Ugo Gastaldi. Lear ha Iniziato la sua attività scicntldca pochi mesi neon colpito da un antiprotone ni Cemdidia poprmraditi LetocobitdGtiti scontri frontali pacchetti di protoni (nuclei dell'idrogeno) da 270 miliardi di elettroni-Volt (OeV) con analoghi pacchetti di anti-protoni accelerali In senso opposto. Sono, qucsll ultimi, del li-annuenti di antimateria che In un ipotetico anti-universo costituirebbero I nuclei degli atomi di antl-1drogeno. Nel nostro mondo le antiparticelle non sono di casa. Ma e possibile, con una certa difficoltà, crearle in laboratorio e (con difficolta mollo maggiore) controllarne e accelerarne un numero sufficiente per l'esecuzione fa e attorno ad essa sono Installati, (ra molti altri, due esperimenti che Impegnano, In un ruolo di assoluto primo plano e determinante, altrettanti gruppi di tisici torinesi. Uno di questi gruppi Ri sta Inoltrando nel pressoché Inesplorato campo delle Interazioni (ra anti-protoni e nuclei atomici. Quando un antiprotone penetra In un nucleo del nostri atomi è mollo probabile che questo senni la sua fine: sovente, Infatti, come un kamikaze l'antiprotone perisce nel mortale urto con un protone. Entrambi svaniscono In un lampo, liberando circa 2 OeV di .energia, ma non come luce -visibile, bensì sotlo formo di varie particelle che. con velocita elevatissima, abbandonano Il luogo dell'Interazione. Se pensiamo che per smonlare un nucleo di elio e separare 1 suol costituenti (due protoni e due neutroni) basta un'energia di soli 0.028 OeV. ci rendiamo subito conio che l'annichilazione di un antiprotone, liberando un'energia circa cento volte maggiore, può provocare nel nucleo una vera catastrofe. Sperimentalmente si tratta di trovare, studiando moltissimi casi di Interazione antiprotone-nucleo, le leggi che governano Io svolgersi della catastrofe e (orse di scoprire qualcosa di Imprevedibile. In una riunione tenutasi al Cern qualche settimana (a Ouldo Plruglno ha mostrato le prime fotografie, bellissime, riprese con uno speciale ri¬ velatore (camere a streamer) ralflgurantl eventi di annichilazione di antiprotoni In elio e in neon. L'altro gruppo torinese ha un programma simile, lorse più ambizioso. 81 pensa infatti di compiere ricerche analoghe ma utilizzando un fascio di antlneutronl. Però Lear produce solo antiprotoni e per avere un fascio di antlneuironl occorre dapprima Inviare 11 lascio di antiprotoni su un bersaglio di Idrogeno dove (talvolta) può avvenire che 11 protone e 1 antiprotone anziché annichilarsi preferiscano trasformarsi In una ■coppia ìicutroiie-antlncutrone. Questa prima fase dell'esperimento è slata complottata con successo: gli anll'neutronl sono stati prodotti e rivelati senza ambiguità Il loro numero 0 però molto piccolo: circa un antlneutrone ogni centomila antiprotoni Incidenti OH esperimenti con antlneuironl. Inconcepibili altrove, saranno dunque, malgrado lo grande Intensità di Lear, molto chi 1 itili. un'Impresa quasi al limite del possibile. Ma la fede del fisici * grande. Come, del resto, la prudenza: questo stesso gruppo. Infatti, ha deciso di preparare anche. In parallelo, altri esperimenti per studiare a fondo alcuni modi per produrre 11 mesone pigreco, in Inglese Pl-nol. Ovviamente, benché alcuni affermino che fra 1 fisici non manchi una certa vocazione enologica, si tratta di uno pura coincidenza. Seri;lo Costa j GENERALMENTE come causa del bradisismo flcgreo e stata presa In considerazione soltanto l'Ipotesi dell'Intrusione magmatica che lo sviluppo della precedente Inversione del 1070-72 dimostrò Insostenibile (vedi Tuttosclcnze del 28 settembre '83, articolo di Giuseppe Luongo). Non si è Invece accennalo airinlerprclazlone basala sulla variazione della pressione del fluidi sotterranei che e riportata come valida su molti testi Italiani e stranieri. Anche se lo strato sujiorflclale del Campi Flegrel (osse compatto e perfettamente rigido, la spinto magmatica non potrebbe giustificare il sollevamento di 170 centimetri: osservato dal marzo 1070 a tutto 11 1072. ancor meno quello di oltre sette metri verificatosi In sole 48 ore In connessione con l'eruzione del 1538 che portò olla (orinazione del Monte Nuovo. Intani lo stroto suiierltelale invece di sollevarsi sotlo la spinta magmatica si sarebbe schiaccialo e. probabilmente, (ratlurato, cosa clic non lu notala. Il fallo, poi. che lo strato superi telale e formato da materiale plroclastlco, piuttosto sclollo, rende assolutamente Inaccettabile l'Ipotesi della spinta magmatica e permette di glustlllcare lo sviluppo del bradisismo flcgreo che, a partire dal secondo secolo avanti Cristo, ha manifestato un lento e continuo abbassamento del suolo. Interrotto da Improvvisi e momentanei sollevamenti, fino Intorno all'anno mille, dopo di clic 1 sollevamenti sembrano prevalere sugli abbassamenti. 1 doti gravimetrici hanno messo In evidenza che nella conca llegreo le rocce compatte del basamento sono ricoperte da materiale plroclastlco con spessori (ino a 3000-3500 metri. Questo materiale e imbevuto di acquo riscaldata da fluidi caldi provenienti dalla musa magmatica situata In profondità. L'autocompattazlone, per 11 peso del materiale, spiega II continuo abbassamento del suolo, che risulta proporzionale allo spessore dello su,ito plroclasllco. Un aumento della quantità di calore collegalo con 1 fluidi, per aumento della massa di questi, determino un aumento della temperatura e del moti convettivi Ipotesi sul fenom terminato dalla variazione del moti convettivi relazionati con lo violenta e locale eruzione del Monte Nuovo Anche la distribuzione delle scosse locali è da mettere In relazione con lo spessore del materiale piroclastico: In accordo con le osservazioni. Lo studio approfondito di tutte le manifestazioni osservate nella precedente Inversione del bradisismo permise di ricavare conclusioni a carattere «ilù generale e rlguordantl la genesi del terremoti. In proposito, si segnala die 0 stata dedotto una stretto correlozlonc (ro fenomeni apparentemente del tutto Indipendenti, come sono le variazioni temporali di: a) ampiezza di marea nel golfo di Pozzuoli; b) numero delle scosse registrate; c) moti del suolo (legreo. Questa correlazione ha portolo alla conclusione che qualunque sia la causa del bradisismo, esso risulta modulato dal movimento del mare che. con 11 suo ritmico e continuo sollevarsi e abbassarsi. Induce variazioni periodiche nelle deiormazlonl del suolo, che si esprimono nella produzione di terremoti e moti del terreno. CIÒ suggerisce che la sorveglianza del lenomeno In atto non dovrebbe limitarsi a registrare quanto si verifica ma dovrebbe approfondire le cause prossime e remote, prescindendo da Idee preconcette. Fra queste la più radicata e che costituisce un pesante ostacolo allo sviluppo delle conoscenze del fenomentl vulcanici e lo convinzione che tutte le manifestazioni che si producono nelle aree vulcaniche, ancoro attive o non. dli a-ndo un da movimenti magmatici Andrebbe.Invece, prestata maggior attenzione al fattori esterni, come le maree, che Influenzano! fenomeni stessi In questo modo si potrebbe sperare di ricavare le modalità per controllare effettivamente non solo 11 bradisismo di Pozzuoli ma anche. plU In generale. 1 terremoti. L'obiettivo dovrebbe essere far sviluppare asismicamente le energie che si vanno accumulando nel sottosuolo, cioè (arie rilasciare prima che raggiungano una entità tale che liberandosi Improvvisamente possano produrre un terremoto disastroso. Lorenzo Casertano ^sTjltttw ( SCRII/C RISPONDE Vorrei sapere se II minor consumo di carburante In automobile si ottiene per la «tessa percorrenza; 1*1 in planili a con la marcia più lunga Innestata alla velocità ritenuta pio economica; 2) In pianura con la prima Innestata alla velocità che si consideri» la più e» (monili». Con un dato rapjiorlo al cambio. Il consumo di combustibile di una trasmissione piti bas<.| e In particolare in 1 marcia. Il carico del motore e cosi basso che 11 peggioramento del rendimento del motore e di gran lunga maggiore della riduzione di resistenza necessaria all'avanzamento. MENSIIE SCIENTIFICO PER FARMACISTI E MEDICI Abbon. annuo 9 numeri Lire 11.000 TRIMESTRALE DI AGOPUNTURA A CURA DELLA SO WIN Abbon. annuo Lire 30.000 TRIMESTRALE DI STUDI REICHIANI Abbon. annuo Lire 24.000 SBJ per uha wwova MttPWN*. ■ LA STAMPA • Numero 98 • Merco eno di Pozzuoli ledì 2* Aprile IV84 I

Persone citate: Cura, Giuseppe Luongo, Guido Piragino, Intani, Lear, Lorenzo Casertano, Ugo Gastaldi

Luoghi citati: Ginevra, Pozzuoli