I computer sui banchi (ma servono davvero?)

I computer sui banchi (ma servono davvero?) I computer sui banchi (ma servono davvero?) T L calcolatore può essere X. un valido ausilio didattico. E' Inevitabile che anche nel campo dell'educazione, dell'Insegnamento e della formazione In genere (aziendale e professionale) uno strumento cosi potente porti a ripensare 1 metodi usati finora e suggerisca nuove strategie per affrontare vecchi problemi. Non bisogna dimenticare che la cultura Informatica sta diffondendosi tra 1 giovani e che essi non trovano nella scuola una risposta adeguata alle domande che la nuova cultura pone e tantomeno una utilizzazione delle tecniche più avanzate. . Per contribuire ad affrontare questi problemi è appena nato a Milano 11 Centro Informatica e Didattica (Cld), un'Iniziativa della Honeywell Information Systems volta a f avorl- dattlche del Cnr di Oenova (che vuole soprattutto sviluppare qualità logiche e di pensiero nel ragazzi più giovani) e U corso di Inglese •Improve your Engllsh> sviluppato dalla Società per la didattica con l'Elaboratore di Milano. '*> Quali sono le caratteristiche dell'Insegnamento utilizzate dal computer? Quali nuove possibilità si aprono nel campo della didattica e nello studio dell'apprendimento? Per prima cosa il rapporto tra la macchina e lo studente é bidirezionale, perché le Informazioni non vanno solo In una direzione, dal mezzo all'utente, come avviene per molti degli strumenti didattici (libro, audiovisivo, lezione •cattedratica»). E in questo modo si realizza un vero e proprio dialogo guidato dal programma, che consente una l'ambito delle discipline scientifiche, un suo impiego' nelle discipline umanistiche può essere altrettanto valido e stimolante. Come sempre di fronte alle Innovazioni e alle meraviglie della tecnologia sorgono problemi, dubbi perplessità, soprattutto In un settore cosi delicato come quello dell'educazione e della scuola. E' davvero utile 11 calcolatore nella didattica? -Non ha senso domandarsi se è utile o no-, ha detto Olannl Degli Antoni-. Il calcolatore si' sta diffondendo. 1 ragazzi lo usano. Non bisogna arrivare Impreparati quando diventerà davvero un fenomeno di massa». Ma la creazione di programmi didattici e ancora un campo aperto. Ce ne sono pochi, la sperimentazione 6 all'inizio, anche se è ormal una realtà l'ingresso dell'editoria In questo settore (si pensi al -libri elettronici* Mondadori). Negli Stati Uniti si è recentemente sviluppata una polemica significativa, che ha coinvolto l'Educatlor.al Computer Service, un organismo creato dalla National Educatlon Assoclallon (Nea) Insieme a una casa produttrice di software. L'organismo si propone di valutare 1 programmi elidali lei prodotti e di fornire loro una specie di marchio di garanzia, che testimoni la loro efficacia educativa. Ma 11 colnteresse economico nella vendita degli stessi programmi analizzati ha fatto dubitare della serenità di giudizio degli Insegnanti del Nea coinvolti nel progetto. Il pericolo reale e che la pressione esercitata dall'Industria per Inserire 1 propri prodotti sul mercato abbia la meglio e non trovi interlocutori tra gli Insegnanti capaci di valutare e di scegliere quello che 6 meglio dal punto di vista educativo. •L'Informatica può essere uno strumento per Imparare a pensare — ha detto Giorgio Olimpo — ma bisogna andare In una direzione diversa da quella In cut si muove la maggior parte del mercato, che diffonde solo una cultura tecnica. Bisogna Invece, con l'Informatica e 1 programmi didattici, diffondere una culture che sviluppi le capacità cognitive e intellettuali. Visto che il calcolatore è Inevitabile, cerchiamo di usarlo al meglio! ». Michela Fontana

Persone citate: Giorgio Olimpo, Michela Fontana

Luoghi citati: Milano, Stati Uniti