Pista e strada che cosa cambia nell'organismo di un ciclista

Pista e strada che cosa cambia nell'organismo di mi ciclista Pista e strada che cosa cambia nell'organismo di mi ciclista LE due ultime presta-' zlonl di Moscr. quella del record dell'ora e questa della vittoria della Milano-Sanremo, dal punto, di vista della medicina dello sport, appaiono nettamente diverse. A Città del Messico (densità dell'aria ridotta a circa 580 Torr. a 2230 metri rispetto al 760 a livello del mare) Moser ha corso per 60 minuti con bicicletta apposita, su pista asciutta e levigata, lungo un anello ben dellnlto. solo, In giornata meteorologicamente adatta. Mesi di allenamento, studi blomeccanlcl e medici avevano calcolato le resistenze da vincere (aria-attriti), il numero delle pedalate e la spinta muscolare per pedalata, l'energia necessaria per eseguirle, le capacità cardiocircolatorie e respiratorie di cui era dotato l'atleta per soddisfare le esigenze poste da questo livello di prestazione. Durante la prova l'attenzione periferica dell'atleta non era quasi Impegnata e 11 pensiero ere come sospeso. Intervenendo solo per 1 richiami dei tecnici fuori pista, o degli spettatori plaudenti, o altre piccole necessità contingenti, ma senza distrazioni effettive che lo facessero fuoriuscire dal tunnel coscientemente prestabilito di pedalare ininterrottamente con quel ritmo, quella forza, solamente lungo quella direzione. Poi la Milano-Sanremo. Didattica: discussa a Milano l'informatica nelle scuole In pratica a livello di mare, con una punta a 532 metri, raggiunti non già •prima-, ma «durante» la corsa e, quindi, pagati con uno sforzo in più; un percorso di quasi sei volte più lungo; su strada a pavimentazione In genere buona, ma viscida, sdrucciolevole per la pioggia che impellersava. Innanzi, dietro, al fianchi, a distanza di pochi decimetri tanti altri •veicoli-corridori- che muovevano a 35-40 (ma anche 55-60) chilometri all'ora, tutti in equilibrio paurosamente instabile: tanto da richiedere continui aggiustamenti della direzione del moto e dell'assetto corporeo. Ne derivava automaticamente un intensissimo Impegno delle formazioni nervose e muscolari per 11 mantenimento dell'equilibrio (le discese del Turchino e del Poggio), una continua vigilanza per evitare urti e difetti della strada e, contemporaneamente, una condizione di Intenta attività di sorveglianza cosciente dell'andamento della gara, delie Iniziative degli avversari, delle Informazioni comunque Inviate dall'ambiente, delle eventuali possibilità occasionali di fuga, eccetera. Anche se la successione delle pedalate è stala guidata dai processi nervosi automatizzati, come un semplice gesto meccanicamente reiterato, tutta la prestazione ha richiesto un'intensissima attività

Persone citate: Durante, Moser

Luoghi citati: Città Del Messico, Milano, Sanremo