Jungk: è l'uomo il fattore-rischio del nostro futuro

Incontro con il famoso studioso: Incontro con il famoso studioso: Orwell, pericolo atomico e possibili speranze Jungk: è l'uomo il fattore-rischio del nostro futuro solo questo. C'è la sua Immani nazione— •Immaginazione tecnologica-. — Che non mi sembra secondarla. • Nel 1978. credo, il sociologo californiano David Guddman ha calcolato che delle 146 "invenzioni" orwelliane nel suo romanzo, almeno un centinaio sono state effettivamente realizzate. Ma non ha previsto molte cose, computer» compresi. Lo stesso, però, vale anche per H.G. Wel'.s. un altro scrittore che dipinse il futuro-. — E II pessimismo di Orwell? -Per lui rote ciò die capitò anchi a Wells, l'na volta conobbi l'ultima amante di Wells, una baronessa baltica, la quale mi raccontò come il pessimismo dell'ultimo libro di Wells non fosse in realtà che il risultato della malattia mortale che avem colpito lo scrittore. La baronessa sostenne, e axvva ragione, che l'opera era una proiezione della malattia dello scrittore-. — Questo, però, può succedere a tutti coloro che scrivono». •SI, e In modo partimlnre a coloro che scrittone de' futuro. Il vero pericolo è proprio quello di p otettare sul futuro la propria condt- autllo ore misterioso r sulla moda ha i lllu-.li .munì di Escher itone personale, malattie o ■■■tuti d'animo. Il futuro.vero non può essere il risultato o la proiezione delle sofferenze personali di chi scrii<e. Ma per Onvell fu cosi. Solo in questo modo si può capire il suo pessimismo di quest'ultimo romanzo: era malato di tubercolosi-. — E sulla necessita del potere di controllare II cittadino? Era troppo pessimista anche qui, Orwell? •In questo avem ragione, almeno tendenzialmente. In molti settori della vita pubblica e dell'economia ci stiamo avvicinando alla racconta ispirato il regista liana l'ho aggiornato. Ho aggiunto una trentina di pagine.. — DI cosa tratta di preciso? .// tema e quel movimento sociale che io chiamo "moi'lmento per la sopravvivenza". E' un movimento sociale completamente diverso da quelli del passato. Il pericolo che ci sta di fronte e un pericolo esistenziale. Il movimento quindi é esistenziale. Il movimento operaio, per esemplo, è un movimento di interesse: più salario, più giustizia sociale, per un settore specifico della società. Il movimento per la sopravvivenza riguarda tutti, manager e imprenditori compresi. Cosa dovrebbero gestire o intraprendere costoro, se si distrugge tutto, la pace o la natura? Cosi ho raccontato la storia ampia e intrecciata di questo movimento internazionale, nel quale sono confluiti molti altri movimenti, gli studenti, le donne, t pacifisti, gli ecologisti...*. — E ci può spiegare II titolo tedesco del libro: •Mensehenbeben. è una parola Inventata da lei. •Si. Ho Inventato anche il termine Stato nucleare, che ora è di uso comune. In tedesco c'è la parola Menschenleben, vita umana. Poi c'i la parola Erdbeben zona "di rischio elevato". E' la tecnologia moderna che porta con sé tutti questi rischi: diventa sempre piti difficile proteggerla, controllarla. Cosi gli uomini diventano ti "fattore di rischio numero uno". Bisogna quindi tenere gli uomini sotto controllo, se sono II fattore principale d'insicurezza-. — Non è un fatto positivo che oggi molti leggano Orwell? E' un po' come un monito... •Credo che l'ffetto. sia quello contrario. Demoralizza, invece di motivine la gente a fare qualcosa. Questa è la mia impressione. E so che non era nelle intenzioni di Orwell. Oggi questo libro mostra alla gente quanto poche stano le possibilità di agire, di intervenire-. — Ma non sono realmente piuttosto ridotte queste possibilità? •No. Non sono poche. Quando si cerca di mettere sotto tutela l'uomo, quando si tenta di controllarlo in tutto e per tutto, allora trova sempre delle scappatoie, riesce sempre ad evitare ti peggio-. — Questo è un po' Il tema del tuo ultimo libro, •Menschenbeben» che uscirà In autunno anche In Italia.- •SI. E per l'edizione ita¬

Persone citate: David Guddman, Jungk, Orwell, Wells

Luoghi citati: Italia