Mendel scoprì i segreti dell'ereditarietà ma pochi gli credettero

Giuseppe Montalenti e il famoso libro del fondatore della genetica Giuseppe Montalenti e il famoso libro del fondatore della genetica Mendel scoprì i segreti dell'ereditarietà ma pochi gli credettero che tre botanici Hugo de Vrie* olandese. Cari Corren.s tedesco ed Eri. li von T.m herniak-Seysenegg au■I naco. indipendentemente I uno dall'altro, avevano eseguito, negli ultimi anni del secolo, esperimenti su diverse piante, che avevano dato luogo nlla segregazione del caratteri, come quella rilevala dal Mendel 11 de Vries. in base ad una indicazione bibliograllca trovate, in un libro sugli ibridi dei vegetali, riesumo la pubblicazione di Mendel, e dovette riconoscere, non senza disappunto, che 1 principi che credeva di avere trovato erano stali scoperti e illustrati con maggior lucidità e perizia da quell'Ignoto professore di ginnasio fin dal 1866 Oli altri due riscoprilo™ furono d'accordo con de Vrles nell ammettere non soltanto la priorità, ma l'eccellenza del lavoro di Mendel. 11 quale fu cosi riconosciuto come fondatore della nuova disciplina a cui 11 biologo Inglese William Balcson nel 1906 diede 11 nome di Ocnrllca. Fra i molivi addotti per giustificare il lungo -sonnodel biologi nel riguardi delle leggi mendeliane. alcuni sono certamente validi. Il non appartenere padre Orcgor Mendel al clan degli universitari, degli accademici: egli vestiva l'abito dell'ordine agostiniano e copriva la modesta carica di professore di scienze naturali nel ginnasio della piccola citta di Brunii dell'Impero austro-ungarico (oggi Brno in Cecoslovacchia) nota agi! italiani soprattutto per lo Spielberg, il castello-carcere che ospitò 81ìvlo Pellico. L'avere egli pubblicato il lavoro In un periodico provinciale anziché in uno del giornali scientifici più accreditati e diffusi. Inoltre il Mendel, che si rendeva conto della importanza delle leggi che aveva scoperto nel piselli, tentò di dimostrarne la validità generale: ma non gli arrise 11 successo speralo. Egli non ebbe mano lellcc nella scelta di altri organismi su cui spe- rlmcnlare. Per consiglio di Nacgell scelse una composita del genere Hleraclum; e. fra gli animali pensò di rivolgersi alle api Ma. ahimè, oggi sappiamo che In ambedue queste specie la riproduzione non avviene sempre, come di regola, per fecondazione delle due cellule ger¬ I taccuini di un personaggio scalPAncien Regime e alla Rivol minali, o gameti, ma e caratterizzata dall'Intervento di una (orma aberrante, la partenogenesi, Questa consiste nello sviluppo del solo ovulo senza la penetrazione del gamete maschile. Quindi non vi * l'Ibridazione, presupposto essenziale perche si realizzino la segregazione e le altre leggi mendcllane. Mendel fu sconfortato dal risultali Irregolari che ottenne. Nel 1868. poi. fu nominato abate, cioè superiore del convento, e poco dopo dovette intraprendere una lotta contro lo 8lato elle aveva imposto alla congregazione fimo arerà intimamente .-ocra fo di essere nel torto o almeno di non dover ricerere mal dai fatti la conferma deunitiva di quelle che. alla fin fine, potevano essere soltanto delle teorie o addirittura delle trilioni prodotte dall'umore atrabiliare Ora però non poteva più continuare a scrutare con impietosa lucidile, gli uomini e gli eventi del suo tempo per provare l'amara dilettazione che dà lo spettacolo dell'altrui me.-chinila e dell'universale miseria, non iKiteva più praticare impunemente la sua filosofia fatte di «allegro sarcasmo e indùlgente disprezzo- C'era da salvare in extremis, con la propria, la dignità e la libertà dell'uomo, e il suicidio con cui si conclude questa appassionata avventura — un colpa d\ pistola alla testa e poi un crescendo Ossessivo di colpi di rasoio al licito, alta gola, ai polsi — è Ih,luto giustamente apparire a Gioi'anni Macchia una esemplare tenzone «tra l'anima e il corpo, con il corpo che pareva strenuamente opiiorsi alle supreme decisioni dell'anima». / pensieri e gli aneddoti che sono stati trovati ,ra le Mie carte e che gli hanno dati) una gloria controversa, ma meno effimere di quella che aveva conquistato con gli scritti giovanili, sono i primi segni, anch'essi cruenti, di questa stessa tentone: sembrano massime e sono invece il romanzo arrincenfe di un'es<stenea e di un epora, hanno la slessa aria icastica e fredda di tutte le riflessioni sull'uomo e sul suo destino che un secolo prima avevano dato vita a un genere letterario feroce e salottiero e sono invece, secondo la parola di Camus. 1/ quotidiano breviario di una • santità disperata-. omodo uzione una lassa ch'egli riteneva Iniqua. In questa lunga lotta il prelato Mendel Impegnò tutte le sue forze, tanto da dover rinunziare alle predilette ricerche nel campo del; ibridazione e in quello della meteorologia, finché la morte lo colse, sessantaduenne. nel 1884 Giuseppe Guerreschi. Alla liallena Bergamini. o|K>re recenti di un pittore che. do|>o essere stalo ligura di punta, a meta degli Anni 50. del cosiddetto - Realismo Esistenziale-, ha proseguilo, in solitudine, una sua lucida, drammatica e intensa liguralivilft. Per l'occasione, e stato pubblicato un suo lituo diario .Viaggiocon Kussli. Dal 21 marzo. Grecar Mendel Queste vicende sono riassunte nel volumetto dal titolo Qregor Mendel. Le leggi dell'ereditarietà (a cura di Brunetto Chlarlll. con un saggio di Vitezlav Orci. Biblioteca Universale Rizzoli. 104 pagine. 4500 lire), in cui « presentata la traduzione Italiana Integrale del celebre lavoro: Versuche ilber Pflanzen ■ hi/briden. che nell'edizione originale consta di sole 46 pagine. Ma che pagine! E' un modello di lavoro scientifico assolutamente Insolito nella letteratura biologica precedente, e lult'altro che comune, e praticamente Insuperato In quella successiva. La chiarezza della Impostazione del problema, la perfetta pianificazione degli esperimenti, con l'intento di (cito testualmente): «Definire W numero e la varietà delle forme sotto cui appaiono i discendenti degli Ibridi, o di poter ordinare con sicurezza queste forme nelle singole generazioni e cioè stabilirne l reciproci rapporti numerici*, e la lucidità e semplicità delle interpretazioni dei risultati, sono tali da meravigliare ancora oggi chi si accosta a questa lettura. Perciò e da salutare con compiacimento la possibilità che viene offerta di una larga diffusione fra 11 pubblico di questo preziosissimo testo. Riprendendo il discorso iniziale della meraviglia manifestato da tanti per 11 fatto che un lavoro cosi importante, che costituisce la base Illustra/ione di Kscher CHI morda ancora la collana degli editori Albrìghi e Segati dedicata alle •traduzioni interlineari' dei classici greci e Ialini, scomunicata e sospirata nelle nostre scuole secondarie al bel tempo andato? La sua copertina rosa sembrava un cuore aperto alla pietà verso giovani a cui sorridevano non già Cicerone ma gite in bicicletta. E che altro è se non un Albrtghi e Segati aggiornato il traduttore simultaneo indispensabile agli odierni congressi e alle cerimonie di tutto il mondo?Impavido al senso dell'insieme, che gli risulta Indifferente o incomprensibile per la rapida Impcrvietà degli argomenti, egli fa seguire solo, con puntiglio, vocabolo a vocabolo, devoto e pio soccorritore di politici monogfotfl e di scienziati annoiati. Non basta. Pare che ora a Tokyo, ma presto anche a Nairobi, non solo la sequenza delle nostre parole verrà simultaneamente travasata Il traduttore s

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Nairobi, Tokyo