Quando il calcio dà la febbre da scudetto...

Anche i non tifosi coinvolti nella grande sfida tra Roma e Juventus Anche i non tifosi coinvolti nella grande sfida tra Roma e Juventus Quando il calcio dà la febbre da scudetto... Supertattica (senza gol) Passione e campane a festa per le squadre campionesse La partita entra in convento Sussurri, grida per un duello E' stato un gioco freperciò l'hanno capito di Gian Paolo Ormczzano ROMA — Hanno dunque ragione gli animisti e i loro omologhi all'interno di tante religioni, a non farsi troppo fotografare, perche ogni fotografia ti toglie qualcosa? Una partila come Roma-Juventus, così tanto scritta c descritta e schizzata c dipinta e giocata < prima», quando poi ha dovuto realmente essere, esistere, vivere, e risultata come svuotala, disossata, slombata. Una panila che e facile c giusto definire brutta, c poi casomai noiosa: anche se c e chi gii all'Olimpico, ieri, ha scello altri aggettivi, più lavorati e lavorabili, dicendola contratta, super lattica, frenata, prudente, calcolatissima Il popolo doveva aver capilo annusalo qualcosa, e infatti 1 bagarini un'ora prima cominciavano a svendere i posti della curva nord, quella meno tifosa e dunque non tutta occupala già alle 11,30, appena aperti i cancelli. Svendevano, cioè stesso prezzo della società nonostante l'investimento in denaro, il lavoro di coda, il fastidio di dover essere li e non a mangiare fori porta. Invece presso gli ingressi delle tribune altri bagarini, che stavano a quelli di prima come un Sindona a un Oiuffrc, si offrivano per comprare a prezzo alto biglietti numerati, da vendere matgioratissimi aJ riccone che si fosse presentato in extremis, con i soldi in bocci e la voglia a tulli i costi di essere dentro lo stadio, ad annoiarsi come soltanto ai grandi ricevimenti Una partita brulla e noiosa schivata da un po' di popolo, con persino gradinate vuote nella curva nord, qualche metro quadralo allarmante come una placca di lebbra, e invece frequentata assai dai politici, in possesso delle chiavi anche semantiche per spiegarla a se slessi e ai giornalisti e quindi alla gente. Mentre ieri la vera onestà e il vero giornalismo avrebbero dovuto consistere nella tranciarne dichiarazione di qualche uomo di governo o di sindacalo, tipo tche barba, che schifo!*, seguita da una edizione straordinaria, strillata all'Olimpico pochi minuti dopo la fine del match, con un titolo enorme, tipo < Berlinguer e Ialina d'accordo: Roma-J uve una pena". Con le scuse al Giappone, a cui abbiamo venduto Li diretta televisiva. E invece i politici hanno cercalo tutti nel foyer — che durante l'intervallo li richiama, tinche con sirene a nome tigiuno tigidue tigitrc radioqualcosa telelibera — di spiegare a se stessi e al popolo che li ama e comunque ad essi si affida la bellezza speciale, difficile, contorta della partita. Due squadre, essi dicevano, impegnale nello studio, nel controllo Falcao chissà se guarito e Platini chissà se malato, comunque entrambi alcuni toni sotto, ed ecco dunque la necessità di un'alta strategia collettiva, di una cautela somma, di calcoli prima di ogni mossa Qualcuno azzardava • l'ipotesi di una poesia della prudenza, di un fascino della paura li finivano, i politici, per dire tulli quasi la slesa cosa li forse non per calcolo, per non sbilanciarsi, ma perche anch'essi svuotati dalla febbre dello scudetto, che ti sfinisce e ti porta la domenica, allo stadio, senza forze, senza voce, senza idee. Ecco Rognoni, capogruppo democristiano, dialogare con Lama segretario della Cgil, in juventinese, lingua comune: tChe le ne pare?*, (beh, insomma», tecrto che questo Platini..», tcomunque è uno che ha il tuo peso». E Berlinguer, segretario pei, dire pressappoco, sempre in juventinese, quello che diceva Almirante segretario msi: tAlla Juventus sta bene lo zero a zero, gioca per questo, dovrebbe farcela» (Berlinguer però professandosi cagliaritano in prima battuta). Rognoni poi si svincolava un po' da Lama, scavalcandolo (a destra?) c arrivando a dire: • C'era rigore su Paolo Rossi, l'arbitro non lo ha dato perche prima PrVZZO aveva preso la traversa e la Roma sembrala troppo colpita dalla sorte 11 più audace era comunque Forlani. il vicepresidente del Consiglio: » Speriamo che si sblocchi il risultato e che pertanto si riapra il campionato,. E tulli che 1 -arena-. MI sono domandato, con un brivido, per un istante, se e quando, da una parte o dall'altra, In caso di sconfitta o di vittoria o comunque di contestazione Irrazionale, potesse partire un raz^o omicida come altre volte e successo, o che scappasse, se non ti morto. Il pugno in faccia o l'ammucchiata dei contusi. Non e successo niente di tutto questo. Il lessico, le caricature. 1 sarcasmi e le Invettive sono state le stesse, prima, durante e dopo. In stadio e in strada, In piazza e al bar. nel vicoli e sul treni del ritorno a casa. Tuttavia, forse anche per l'entusiasmo ricavato dal campioni nell'ultimo Incontro con un Papa sportivo quale Wojtyla, giocatori e pubblico hanno d'istinto reso onore a un equilibrio sostanziale. D'altronde, quanta gente scarica ancora In questo sport di massa. In questo confronto libero e totale nell' agonismo segrete frustazioni e pubbliche ambizioni represse, e anche soprattutto lo stress da routine d'ufficio o di fabbrica, di cucina, di salotto o di strada? Chi riuscirà comunque a (are del cirecnses un panem senza veleni e sofisticazioni agonisticamente sujierstiziose. frustranti e crudeli, chi si scandalizza degli eccessi di questa .religione del nostro tempo», pensi a quali eccessi, a quali violenze ci si può ogni giorno riferire, cronaca alla mano. Succede anche nelle .migliori religioni-. orecchio sia pure conventuale che laico. E ancora una volta, .smarrito, pendolare, esterno, c soprattutto eretico c analfabeta con encefalogramma sportivo Inguaribilmente .piatto, mi sono provato almeno a decifrare, come da un proibito «buco della serratura*, la forsennata liturgia delle due squadre campionesse. E' stalo uno dei momenti a suo modo più alti di quella che per analogia con una definizione di Pasolini, detinlrcl «la religione del nostro tempc • Ciò* uno sport di massa, come suol dirsi, dalle idiosincrasie crociate, settarie, urlanti, proditorie e becere quanto stupende e liberatorie di sempre. Per fortuna, non c'e scappato 11 guaio e tanto meno 11 morto come in certe altre occasioni da scongiuro, la liturgia * stata Incruenta e dunque cala anche di molto, anche da parte di un non addetto al lavori come II sottoscritto, la voglia e 11 diritto di moralizzare, come spesso accade anche ai più illuminati e specializzati In materia su questa .religione- che sconfina, qualche volta, senza pudori e misteri, nella •superstizione* della violenza almeno verbale. Lo confesso (e grave?): mi sono trovato (mentre le due squadre si confrontavano con passione ma anche con sufficiente civiltà di mestiere e di grinta) a osservare più !a .tribuna- nato, calcolatissimo: soprattutto i politici desumevano, ragionando sulla frase, un I oriani romanista. Nessuno che dicesse toh che brutta parimi-, neanche i potenti dello sport, Carraro e Ncbiolo e Cianai e Pescante e Montczemolo e Pirastu e quelli che adesso dimentichiamo Nessuno. Romiti per l'Industria rimandava a Chiusano avvocalo bianconero, c'era pure quello con la barba, uno imponente, si sperava fosse Bud Spencer e\ Carlo Pcdersoli nuotatore e invece era Del Turco, vice di Lama, che si proclamava non juventino, • ma per equilibrare il tifo bianconero di Lama». Cosi che davvero alla nazionale non arrivava, da chi la governa, nessun messaggio secco, coraggioso. E forte era la nostalgia dell'uomo importante con la pipa, quello che ogni tanto viene all'Olimpico e che ieri purtroppo era rimasto a casa e che certamente vedendo quella partila avrebbe gndato • uffa che barba», facendo, a otlanlaseltc anni e un bel pezzo, la parte sublime del fanciullo davanti al re nudo di Nazareno Fabbretli L'ultima volta che 11 calcio mi ha violentato e stravolto l'anima e le budella di irrlcupcrablle analfabeta In tenia sportivo, è stato con le campane del vittorioso Mundi.il due anni fa. Dico campane a ragion veduta. Anche quella volta ho vissuto l'evento ti' un lenomeno di cui non ho mal capito nulla, fino a confondere un famoso chirurgo d'estetica facciale con Platini; l'ho vissuto da spettatore travolto da un'Insolito destino di furia irrefrenabile, festosa e irrazionale. Il convento ha tremato dall'allegria e le corde delle campane si sono d'improvviso sciolte a festa prò grada ricevuta ma anche meritata. Infatti fra padre Bonaventura, timoroso che 1' eccessivo entusiasmo di alcuni frali scandalizzasse con quel suono gli ultimi Immuni vicini dal tifo del campionato, aveva prudentemente legato le corde, temendo che padre Gian Paolo corresse a suonarle a distesa In caso di sicura vittoria. Vinse frate Gian Paolo, fra gli urli di felicità di tutta la banda del chierichetti e del giovani cantori della domenica, tutti presenti per l'occasione In convento. Ieri, l'urlo e II tifo erano meno planetari ma altrettanto doverosamente scatenati, e la passione restava identica, con un peso specifico hi decibel praticamente omicida per qualsiasi Roma. Palloncini giallorossi si sollevano allo stadio Olimpico prima che cominci I* partila Roma-Juventus (Telefolo Associated Press) Intervistc con gli allenatori dopo rincontro: il campionato offrirà ancora qualc La vigilia coi tifosi porta allo stadio la m di Gianni Ranieri ROMA — / tifosi romanisti del rione Portonaccio hanno trascorso una buona parie delia serata di sabato a cancellare le scritte dei commandos lattali Quando la Roma gioca una partita decisiva, una parttta storica, i commandos lattali esprimono i loro pareri sotto forma di murales. Non tono pareri gentili, non si tratta di auguri, l tifosi del rione Portonaccio hanno eseguito l'operazione di ripulitura. Poi si sono riuniti nella loro sede e si sono chiesti: •Giocherà Falcao?.. Questa domanda lui percorso le tifoserie giallorossc da un capo all'altro della città. In Piana Ricci, un magico quadrato dell'antico centro, nel ristorante dove l fedelissimi del tifo più ricco si riuniscono per lentre col cibo i tormenti dell'anima, la fatale domanda ha accompagnato i massimi piatti della cucina romana. Il terribile quesito, sommerso dal tino del castelli, non voleva saperne di affogare. Ottimo nuotatore tornava sempre a galla richiedendo ulteriori libagioni. Qui, in questo locale, il brasiliano Tontnho Cereio, giunse Inaspettato una sera, chiedendo se per caso avessero una tuppa di fagioli neri, caratteristica plctanta del suo lontano paese. Come Toninho avesse raggiunto pio;?a Ricci spinto dal desiderio dei fagioli neri, t uno dei tanti misteri che accompagnano quest'uomo. Ma la comparsa fu presa come un prodigio, e benché Valentino, tale t il nome del ristoratore, di fagioli neri non avesse mai sentito neppure parlare, da quella sera, il ristorante divenne una sorta di mistico raduno. E li sii consumata una vigilia particolarmente sofferta. Sofferta particolarmente dagli abitanti della piatta, al quali sono giunti sino alle ore notturne più profonde e canti e iniocatlonl della tifoseria. Mischiati ai pellegrini approdati alla Capitale per l'Anno santo, i tifosi itineranti hanno disegnato scie giallorosse nelle tone maggiormente dedite al culto della città, corroborando di cori pagani il pio turismo di moltitudini affatto digiune di faccende calcistiche. Una scritta In giallo e rosso .11 papa e con noi. crf- he sorpresa? romanisti • C'è chi amma, e chi invece... dentlava, nei pressi di Santa Maria Maggiore, uno stato d'animo che non sarebbe attardato definire infervorato. Nella chiara mattina romana, il suono del clacson delle auto romantstc t esploso prestissimo. Da Testacelo è partita la prima colonna di semoventi imbandierati. E' a Testacelo che vive la sua vita giallorossa »Er Palata», tifoso egemone nelle terre limitrofe al vecchio mattatoio. Uomo elegante e di solida cultura giallorossa. Er Patata i celebre per aver concluso un suo discorso alle folle festeggiantl 10 scudetto con la frase: - Odio 11 ciclo perche e azzurro-. L'atturro e il colore base delle maglie della Latio. Er Palata, come racconta Agustarello, celebre ristoratore di Testacelo, è solito digiti- Il tifo olla Camera ROMA — Mentre nell'aula semideserto proseguono gli Interventi dello opposizioni contro II decreto antlnllatlone, un'.etmoelero calcisticaha pervaso II palazzo di Montecitorio. Anche la presidente della Cernere, on. Nilde Jottì, nel suo appartamento e Montecitorio, ha seguito le notule sulle partite di caldo e In particolare sull'Incontro RomaJuventus accento el nipotini Alfredo e Alessandra. Quatta partita rappresenta un •evento storico» per la famiglia. Palmiro Togliatti, Che per lunghi anni tu al fianco dell'attuala presidente della Cernere, era Intatti un tifoso della Juventus e per la stessa squadra tifa oggi Alfredo, mentre Alessandro è un'accanita romanista. ' Mnsir.i 21 Api ile nare la sera della notila usjna importante sfida in cui i impegnata la Roma. Il digiuno di questo fiero sostenitore giallorosso si articola su alcune poreionl di spaghetti alla carbonara, accompagnati da coda alla vaccinaro, piatti ove I colori sociali fanno saporita mostra di sé. Lo seguono nel digiuno i suol discepoli, che sono una trentina e che si presentano al raduno abbigliati In fogge di tipo carnascialesco, stimolante policromia sotto il grigio e l'ocra Impallidito degli Incombenti palazzoni Da Piatta delle Morette, dal Coronari, dall'Arco della Pace partono gli .Amici drl Bar dello sport-. I tifosi che hanno passato il dopocena a discutere di tattica e strategia, a stabilire se sia più signora la Juventus o la Roma, se sia più grande Falcao o Peli. Con una vitalità Insolita in gente che ha dormito pochissimo e s'i aitata poco dopo l'alba, i fedelissimi si esibiscono in un carosello automobilistico lungo Corso Vittorio. Piatta Venetia, Via del Corso. Piatta del Popolo e via via che. la passerella procede, la carotKtna s'ingrossa /trinano .11 Tenore»,con la sua sciarpa bianca a tre giri, il cappello di feltro bianco a larghissime tese: -Il Formicanotissimo innamoralo della Roma che per un insieme di sofisticate giuridiche circostante riesce sempre a non essere a Regina Coelt nei giorni in cui si decide il campionato; •Michelangelo», cosi chiamati! per il suo lavoro di ritrattista volante a Piatta Nolana, che alla parttta porta sempre la mamma, una signora dolce, di circa novanta chili, che nel tumulto della curva trova la condttione Ideale per dormire Mancano molte ore ancora al tanto atteso duello, ma il Lungotevere 6 già uno stereofonico annuncio di ciò che sarà l'Olimpico. Ancora un po' di pazienza Un chilometro, etnqueccento metri, cento metri per raggiungere il tempio. Ci sarà Falcao? Tra i quieti pini romani II grande stadio scaturisce come un miraggio pirotecnico. Entriamo. della Nnutit.i /1 Maggio

Luoghi citati: Giappone, Roma, Talla