Organizzare un «Rally» che sia degno di Florio

Fra due anni si correrà per la 70" assegnazione della gloriosa Targa siciliana Fra due anni si correrà per la 70" assegnazione della gloriosa Targa siciliana Organizzare un «Rally» che sia degno di Florio I n.i foto storica: Vincenzo I I Dopo il rinvenim orio <> Donna Amina di Momc.c ento a Barbameli' . di -.. i della quarti» i larga.) di un bimbo morto «Bisogna partire subitnome della manifestaz dal nostro inviato CEFALU' — C'era una volta la -Targa Florio-. Una delle corse ptu vecchie del mondo, tu di un percorso, quello delle colline delle M ad onte, fra I più (ispri e difficili con le sue mille curve, per andare dal livello del mare del rettilineo di Ho n fornello al mille metri di Petratta, per tagliare II traguardo dinanzi alle tribune di Cerea che ti -patron- Vincenzo Florio pretendeva decorate di rami di alloro mliti ad aranci e limoni. Era l'automobilismo dei pionieri. Ma la - Targa- ha vissuto tutte le successive evoluzioni per merito di quell'estroso personaggio della storta e della cultura palermitano che fu Vincenzo Florio, il cavallere, ultimo esponente di una famiglia calabrese trasferitasi o in un letamaio o — dice il barone Puccione resti legato a fantasi da liagnara a l'alenilo nel 1799 per aprire una drogheria nel pieno centro della «Vuotarla-, Il mercato reso popolare dall'opera di Guttuso. Fecero fortuna e -Vlnccnzinii-, secondogenito di Ignazio che aveva creato la compagnia di navigazione con i Aubuttino, fin da ragazzo mostrò grande interesse per qualsiasi manifestazione sportiva che racchiudesse s]>ettacolarità edagontsmo II nascente c.utomobilismo lo conquistò sino a portarlo ad ideare e realizzare la -Targa-, In oro massiccio, corrimltflonafa ad un noto orafo parigino. Dal 1906 al 1936 si corse sul circuito delle Madonie, poi si passò sul circuito pianeggiante del parco della Favorita di Palermo per riprendere col dopoguerra la via della tradizione sino all'interruzione forzata del 1977 per la j>ericolosltà di fare correre mezzi sempre plU veloci su strade difficili da controllare come avvenuto per le altre gare di velocità, dalle •Mille miglia- ai rari airi regionali. Ma la -Targa- non poteva morire e dal 1978 per Idea di Ninni Vaccarella, il nome glorioso fu unito a quello del Rally che quest'anno, nell'ultima edizione, vinta sabato mattina da una Lancia 307, ha visto assegnala a Tony Fussina la 6IT 'Targa Florio-. Fra due anni, ad ottanta anni dalla prima, si correrà la settantesima - Targa Florio- e già si pensa ad una edizione .monstre-, degna celebrazione dell'avvenimento anche se non mancano coloro che rimpiangono la vecchia corsa e ne auspicano un Impossibile ritorno alla formula di velocità sul circuito tradizionale. Dice, infatti, il comandante Beppe Albanese, grande amico di Vincenzo Florio, conosciuto già nel 1914: -La "Targa" e nata su di un terreno originale per una gara di velocita. Tutte le case automobilistiche dei mondo sono slate costrette a venire In Sicilia. In quel tempi le macchine venivano proprio costruite sulle Madonie. ma oggi non capisco le corse su tracciati fuoristrada, terreno adallo per 1 trattori, anche se considero I piloti del Rally come degli autentici acrobati dcll'automoblll- ale di Azzurra i — se si vuole che il a, signorilità, (ascino» smo Le ragioni di sicurezza'' A mio avviso, si potrebbe ancora gareggiare senza grande rischio per 11 pubblico con una adeguala organizzazione-. Ninni Vaccarella, vincitore di tre -Targhe- tradizionali, uno del migliori piloti italiani tra il '65 e il '73 (trionfò anche a Sebring. ls Mans e al Nurburgring). un grande rimpianto per l'ostracismo di Ferrari a fare gareggiare per tanto tempo italiani in Formula 1. riconosce inrecc che non c'è altra soluzione -Cambiano I tempi e l'unica strada e quella di potenziare Il Rally. Purtroppo la mia "Targa" non può più essere corsa-. Dello stesso avviso è anche II -padre putativodi Ninni Vaccarella, il barone Antonio Pucci che vinse a Cerda nel 1961 correndo In pratica sulle strade che attraversurano campagne di cui erapropriclario. Sempre legalo a vetture italiane Vaccarella, fedelissimo alla Porsche il barone Pucci che smesso di fare il pilota lavorò come consulente tecnico della casa di Stoccarda jter diversi anni. Dice l'ultimo dei -Gattopardi-: -Rally va bene. Ma ora si pecca (11 qualità II nome di Vincenzo Florio va onoralo con la classe che lo aveva reso famoso In lutto 11 mondo II nome della "Targa" deve essere sempre legato a fantasia, signorilità, (ascino Il scttantcnnlo della corsa e un'occasione da non sprecare. Ma bisogna partire subito se non si vuole perdere l'opportunità-. L'avvocato Nino Sansone, presidente dell'Automobile club Palermo, nei giorni scorsi, con i suoi piti fidi collaboratori ha gtà gettato le basi per creare un apposito comitato clw lavori solo per la celebrazione del settantenne Per la corsa, non ci sono problemi economici, visto che è previsto un contributo regionale su esplicita legge che non fa dipendere l'ussegnazione dal mute coli voleri della politica sicilia un o dalle ricorrenti crisi che mettono spesso in forse altre manifestazioni come gli Internazionali di tennis o II concorso Ippico, ma per una degna celebrazione occorrono altri mezzi Suggerisce, ancora; il barone Pucci: .Bisognerebbe- riportare lu Sicilia e alla "Targa" tutte le vecchie vetture che l'hanno corsa e vinta-e tutti 1 piloti ancora in vita e farli ancora girare su quel fantastico circuito restaurando quelle tribune di Cerda oggi abbandonale. Sarebbe una festa meravigliosa. Sono sicuro che, lnteriK-llatl. Banco di Sicilia e "Marsala Florio" non si tirerebbero Indietro come sponsor di grande prestigio-. Sarebbe 1/ modo migliore per onorare e ricordare II cavaliere Vincenzo Florio, nato a Palermo al numero 70 di rie Materassai il 18 marzo 1883 e morto ad Epernav. in Francia, il 6 maggio 1959 dopo avere vissuto gli ultimi anni della sua vita a Palermo nel quartiere marinaro dell'-Arenclle-. accanto a Villa Igea. Rino Cut loppa Sabato a Mortara