Trionfano i «Lombardi», quasi un romanzo

Trionfano i ce Lombardi», quasi un romanzo L'opera giovanile alla Scala, amorosamente diretta (e restaurata) da un grande Gavazzeni Trionfano i ce Lombardi», quasi un romanzo Applausi a scena aperta per la rejjìa di Gabriele l^avia, le scene di ARoslinucci e il Bravissimo Carreras, un Oronte molto spontaneo, e straordinaria la Dimitrova coro DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Ogni rarn ri|>rxtga (in I bardi alla prima Crociata ripropone il conIronto che s'Impose al milanesi un secolo la di Ironie al due grandi successi giovanili di Verdi l,e due opere. 1 Lomliarili e Nabucco, si somigliano volutamente; In un certo senso, non c'è lorse altro caso i osi ben riuscito di ripetizione duna dirimila che ha avuti' successo Opere curali tutte due. soggetto che da sul sacro, urto di oo|>olt in lotta che sovrasta sui drammi delle persone. Tanto più Interessano, quindi, e specialmente per imi che conosciamo II seguilo dell'arte di Verdi, le dlllercnze Incipienti. Che si potrebbero riassumere In una lorniuln l'Ingresso del romanzesco. Nabucco non e por niente romanzesco: e compatto, solenne, serioso, quasi oratorlalc. / lombardi non sono oratoriali' hanno una varietà di casi da romanzo d' appendice II cosiddetto urto di |Hi|Kili e assai meno motivato e sentito I,c cose non sono cosi chiare come nel Nabucco, dove Verdi e Solerà e noi tutti -teniamo- Inequivocabilmente per I poveri Ebrèi in schiavitù Qui a un certo punto capita quasi di .tenere-. In unissimo con la smarrita Giselda, non per i .nostri-, gli scudocroclatl Lombardi, ma per gii altri. I poveri mussulmani invasi nella loro terra e macellati dal guerrieri cristiani -Mio non lo vuote-, grida inorridita la gentile Giselda Ma poi, In realtà la differenza fondamentale è che. meni re gli Ebrei del Nabucco 11 toccano (e più toccavano gli Italiani di cent'anni la), perche sono un popolo o\tprcsso. della conquista del Santo Sepolcro non ce ne Irega un bel niente e il famoso 'iirto di ixipoli- perde molto della sua importanza; altrettanta ne acquistano, Inveri', i casi individuali del personaggi singoli, ancorché nessuno di essi possegga lo spei sorc psicologico di Ablgaillc e Nabucco Sono tulli burattini, meno un ìxico la |Xjvera Giselda. |)erò gli suci edono tali storie mirabolant ; i he non si pud lare a meno di prenderci interesse. Romanzo d'appendice, ai>. punto; definizione che nettino potrebbe dare del A'otmeco. Mentre nessuno potrebbe pensare a un tono oratorlalc del Lombardi. Ed ecco il germe della divaricazione; Nabucco guarda a Rossini. / Lombardi guardami a Doni/etti Nabucco ù più bello: nutrito del succhi d' una lunga astinenza compositiva dojMi il (lasco del f.'ior- Ho di regno, potenziato da una disperata determinazione (Il riscossa, o la va n In spacca, questione di viin o di morte, / Lombardi tirato via con una (retta Indecente, nel deliberato proposito di sfruttare il successo e battere II lenn mentre e caldo. 1 pumi (lue atti sono proprio tagliati con l'accetta, buttando nel minestrone ogni sona d' avanzi riscaldai l Risultato: Nabucco, come s' e detto, e più bello, ma spira un : i ii o di virtuosa noia / Lombardi non annoiano (stillili per la pialla banalità imi su ale dei primi alti). Inolili', siccome noi sappiamo (he Verdi e poi andato avanti in quella direzione, non già di dramma colici l Ivo, bensì di contrasti appassionati tra torti caratteri Individuali 0 he qui sono ancor meno che in embrione), ecco l'interesse di scoprire presagi di un avvenire Che In quella Milano 1(M3 nessuno poteva divinare Un'opera velleitaria: vale più per quel che promette the |ier quel (he e, come II pezzo di caria d'una cambiale Perciò lui bisogno della inano d'un giardiniere sopraffino i» i coltivarne amorosamente i li embrioni II giardiniere e lato Gavazzeni che non ha uguali In que¬ ste operazioni di salvataggio. Sono l casi In cui gli soccorre (lucila carta vincente clic e la cultura e che lui possiede come nessun altro. (Non si parla naturalmente di cultura musicale, ma di cultura umanistica, letteraria) Kl e temati di dire che nell' esecuzione del Lombardi Gr.- vazzenl Introduce (niella finezza di cultura che. In quel 1843. mancava disastrosamente al giovane Verdi Imixisslblle seguire nel dettagli la sua Oliera di restauro amoroso, In cura con cui deve avere Insegnato ni cantanti a nini essere mal sgualnll Ma basti un particolare: la delicatezza con cui e trattalo Il suono della banda e amalgamato Hill Insieme Ionico Nessuno si avvedrebbe che / Lombardi non ù un'Opera ix-r soli, coro e orchestra, bensì un'opera |>cr bandii, con voci e orchestro. Al successo trlonlnlc ha mollo contribuito anche I' usi>ello 8|)cttacolare determinalo dalla regia di Gabriele Lavla, dalle scene di Giovanni Agostlnuccl e dal costumi di Andrea Viotti. Il regista aveva dichiaralo di voler assecondare 11 carattere ingioiare dcll'oi>cra con la varietà di luoghi laminari (Sant'Ambrogio) o esotici (caverne, deserti, o In visione di Gerusalemme che appare alla line, nel trlonlo del sole, sopra un lontano colle turrito slmile a Siena) E' riuscito a Inrlo con mezzi moderni, senza cadere nell'oleografia. Certi quadri compatti e sfolgoranti, la scena della battaglia con le grandi ombre del guerrieri In lotta, Ispirati ad Illustrazioni di Dorè, dietro un grande velarlo bianco drammaticamente agitato, hanno strappato l'applauso a scena aperta non meno che le prodezze del cantanti e la magistrale prestazione del coro, diretto da Giulio Uertola (bis, dopo lunga resistenza di Gavazzeni. di O Signor, che dal tetto natio). I cantanti: bravi, bravissimo Carreras. cosi naturale, s|ioiiianeo. calalo nel personaggio Indeciso di Oronte, straordinaria la Dimitrova Nili unica parte che presemi una parvenza di carattere, questa bulgara cosi |>oco divulgata da Indiscrezioni blogrillIco-pubbllcltarlc, ha rinnovalo e lorse sopravanzato il trionfo ottenuto il principio di stagione con la Turando!. inserendosi definitivamente nell'orbita delle migliori cantanti di temperamento e di lolle energia (con la sua alla figura e la sua voce precisa non sapremmo vederla In parli tenere, alla Manon. ma (bissa, le risorse degli artisti veri sono Insindacabili). GII altri erano: Carlo Hlnl. Silvano Carroll. Luisa Vannini, Luigi Ronl, Gianfranco Manganottl, Giovanni Pollini e Laura Bocca Alle prese con personaggi evanescenti, ma che possono anclie degenerare nel ridicolo, nessuno e dispiaciuto. Tutti sono stati applauditi, e giustamente lo e stato anche ti primo violino Prandi Pulitini, solista di puro suono nel vero e proprio concerto del terzetto che Introduce il bel terzetto del battesimo di Oronte: curiosa civetteria sintonica, una delle tante alzale d'Ingegno di quest'0|>era per altro cosi sciamannata Massimo Mila . il À \ Due Mine dell'opera: nella prima ( amili, Dimitrova e Itini, nella seconda Dimilro\a con (arri ras ( (incesso il bis al t< riniiic del coro cO Signore, die dal lei in natio»! alla Scala non accadeva ila decenni

Luoghi citati: Gerusalemme, Milano, Siena