La video arte nuovo specchio della società di Gianni Rondolino

La vìdeo arte nuovo specchio della società A Torino una rassegna di giovani tedeschi La vìdeo arte nuovo specchio della società TORINO — Il video soppianterà il cinema? Limmaglne elettronica e II nastro magnetico sostituiranno nei prossimi anni l' immagine fotografica e la pellicola cinematografica? SI assisterà a una rivolueione nella produzione e nel consumo delle immagini semoventi, tanto da non poter più parlare specificamente di cinema o di televisione come campi separati, seppure interconnessi, dell'universo audiovisivo? Queste ed altre domande si pongono, quasi di prepotenza, assistendo in questi giorni all'ampia e bella rassegna di video realizzati da vari gruppi di gioì ani artisti tedeschi, che si svolge presso II Movie Club. Una rassegna di opere recenti e recentissime che coprono un vasto e articolato settore della sperimentazione contemporanea e dei diversi usi del mezzo toenieo. Ciò che balza in primo piano, al di là del valore singolo di questa o quel!' opera e dell'impegno personale di questo o quell' autore, è a ben guardare una generale revisione, al tempo stesso teorica e pratica, del concetto medesimo di immagine semovente. Quello die vediamo sul teleschermo — ma che potremmo vedere ugualmente sul grande schermo — è un flusso i-biro 1 cui caratteri peculiari superano i confini dell'inquadratura, del montaggio, dell'organizzazione ritmica e spazio-temporale della realtà fenomenica. Ed è importante allora procedere, passo a passo, dentro questo nuovo universo audiovisivo, magari con l'aiuto di questi geniali vldeomakcrs. Prendiamo ad esempio Axel Brand — clic coordina in questi giorni, insieme ad Anette Maschmann, un seminario sul linguaggio e le tecniche video. Il suo Wie Deo è una vera e propria introduzione a una nuova »vi- suaftfd». coinvolgente e sovversiva al tempo stesso. Cosi come Audio-Video. che può essere considerato uno straordinario campionario di possibilità linguistiche. Nell'ambito della sperimentazione formale e dell' intensità, anche emotiva, della rappresentazione, il maggior risultato l'ha probabilmente raggiunto George Hampton col suo trittico New Agc, la cui prima parte, con le conturbanti • immagini del disastro- (nubifragi, esplosioni, distruzioni ecc.). è tra le cose più belle che si sono viste recentemente. E sono immagini, le sue. che si collocano nella scia di una ricerca tecnico-estetica che altri giovani vldeomakcrs stonno conducendo in questi anni, di cui la rassegna torinese ha fornito non pochi esempi. Si pensi a Das Videoschen di Morris Trasov, a Muslk und Frelzell del gruppo Fun dr Art, e soprattutto a Best Boys Connection, un dittico tuffo costruito, figurativamente e ritmicamente, su immagini ossessive e ripetitive, con effetti stranianti notevolissimi. Ma la video-arte può anche servire per documentare una realtà preesistente e rappresentarla In modi e forme, di volta in volta, provocatorie, suggestive, quasi asettiche. Ed è il caso della performance realizzata da Hanno Frentel in Under Pressure: una donna che si dibatte entro un involucro di materia plastica. O quello di Berliner Szene di Anette Maschmann, un suggestivo percorso tra giovani cantanti e gruppi musicali della Berlino d'oggi (con un'imitazione di Marilyn Monroe a dir poco strepitosa!). Aspetti diversi d'un video che vuole essere il nuovo specchio, riflettente e deformante, della società contemporanea. Gianni Rondolino

Persone citate: Anette Maschmann, Axel Brand, Best, George Hampton, Hanno Frentel, Marilyn Monroe, Morris Trasov

Luoghi citati: Berlino, Torino