Usa, processo agli intellettuali di Furio Colombo

Usa, processo agli intellettuali NELLE UNIVERSITÀ1 E SULLE RIVISTE LETTERARIE IMPERVERSA LA POLEMICA Usa, processo agli intellettuali Contrastanti accuse: sono «ossessionati dalla politica» mentre «manca una letteratura democratica» - Vonnegut: «I giovani rifiutano l'impegno» • Tom Wolfe: «Ma chi è intellettuale? Si crea anche a Wall Street, alla tv o al computer» - John Simon: «Non confondiamo il rapporto autore-editore con quello produzione-consumo» - Jerzy Kosinski: «Sono nate nuove forme d'intelligenza» NEW YORK — Mrnfrc I candidati del partito demoerotico erano impegnati, nelle scorse settimane, a disputarsi il favore delle folle americane, una polemica è esplosa fra gli intellettuali in America, e siieclalmente in quella grande .scuola Montessori. dclVintelligencifa americana che. come dice Saul itcllow. t la città di New York. Due testi sono l'origine della discussione più accesa che abbia attraversalo gruppi, aule universitarie e salotti In molti anni. Di uno e autore Denis Donoghue. Si tratta di un documento presentato alla Columbia University due settimane fa. dal titolo Perché gli Intellettuali muri u ,mi sono in.! diverM dagli Intellettuali Inglesi Padrino e divulgatore del testo di Donoghue e il sociologo Nathan Glazer l.a tesi di questo documento t: •GII Intellettuali americani sono ossessionati dalla politica. hanno attraversato con Iniiii-tu tulle le stagioni, dalla guerra di Spagna al maccartismo, hanno portalo tutte le bandiere e partecipato a tutte le crociale. Compaiono nella guerra Ircdda. nel Vietnam, nel Walergalc. Ma 11 lavoro critico, la ricerca Icltcrnrln. l'analisi sul lesti, Il rapporto di gruppo Ira Intellettuali, lo sforzo dello scoprire testi e autori nuovi, 11 lavoro nell'editoria, tutto ciò c trascurato-. E il confronto con gli intellettuali inglesi — e europei in generale — sembro a Donoghue e Glazer penoso. Vita d'elite" Ma la polemica si è subito arricchita — e complicala — con un saggio die In tny litui e ha pubblicato in marzo sul quindicinale New Rcpubllc. Howe sembra partire da premesse molto diverse. Si chiede: «Come mal non esiste una cultura democratica In America?». La sua domanda è strettamente legata ai testi, non ai comportamenti dei letterati. Home vuol dire questo: «La vita americana è molto piti drammatica e molto più diversificata di quanto non appaia dal suol libri e dalle sue poesie. La "cultura tradizionale" raccoglie ogni spunto dalla vita c certo non (a discriminazione. Ma abbellisce Il suo materiale, lo rende letterario. In questo modo blocca la strada a un' altra cultura che dovrebbe esistere e non esiste, che avrebbe il compito di riflettere voci e sentimenti e visioni della vita che non si sono formate nelle elite:, e nelle università». Irving Itone definisce «cultura democratica' una cultura capace «fi accogliere le voci estranee al sistema degli intellettuali e delle loro scuole e di rappresentare .ni diretta, la vita. E a/ferma nel suo saggio di non credere che tale cultura esista, oggi, in America. Ognuna delle due tesi, quella di Donoghue e quella di Irving House ha molte prove, alle spalle. Donoghue — e Nathan Olater — è In grado di schierare tutti t nomi di prima fila delle lettere americane a sostegno della tesi della 'ossessione politica americana, da Mary McCarthy a Norman Mailer, da i.iltan Helmann a Hannah Arendt, da Irving Kristol a Norman Podhoretz. E proprio la campagna elettorale che Infuria in queste settimane sembra offrire sostegno alla tesi di Irving Howe. Prendiamo per esempio Jesse Jackson, Il prete negro che conte un ciclone sta scuotendo le minorante d'America. Il suo linguaggio t immensamente diverso da quelli del senatore Hart, laureato di Yale, e dell'ex vicepresidente Mondale, ai-locato del Minnesota. Ma anche I personaggi che gli stanno in torna non sono te celebre scrittrice che scorta Hart (Arianna Stassinopoulos) o il sociologo di Harvard che sostiene Mondale tllsen Pat Mohyntan). Sono personaggi ignoti alla vita americana, la cui voce, i cui nomi nessuno ha mai sentilo prima di adesso e die — probabilmente — saranno subtto dimenticati. Come legare II reclamo di House — manca una letteratura democratica in America — con l'affermaeione di Donoghue secondo cui gli scrittori americani sono ossessto nati dalla politica? Nessuno nei gruppi culturali di New York è rimasto estraneo a questo dibattito e le risposte non mancano. La più interessante è forse quel- la offerta da Kurt Vonnegut. scrittore poco più che cinquantenne, che è politico e non politico, impegnato e non impegnato. Viene spesso elencato tra i buoni autori di fantascienza, genere che t lontano dal milltantismo politico ma certo non da una listone complessiea del mondo. Questa sua assenza-presenza gli di titolo per intervenire nella polemica. La sua posislone i semplice: «81 guardino le date. dice. Tutti gli scrittori americani sopra I cinquantanni d'età sono ossessionati dalla politica. Tulli gli scrittori più giovani (con l'eccezione di Doctorow e di Susan Sontag) non lo sono affatto. Al contrarlo: trionfa la letteratura "privata" e non si trova un Intellettuale quarantenne, oggi, che si assuma la responsabilità di un giudizio politico.. Dice Joan Dtdlon che, con Salvador ha dato uno dei più bel reportages sulle tragiche condizioni politiche del Centro America: «Oli intellettuali americani della mia generazione rifiutano la politica, ma questo fatto in se e un giudizio politico, ce un legame di malessere, di diffidenza che pochi di noi In questa generazione sono riusciti a superare. Forse è una risposta all'atteggiamento di coloro che ci hanno preceduto. Le loro scelte adesso a molli appaiono fanatiche, esagerate». I «creativi» Ma Tom Wolfe, che i celebre non solo per il suo modo di scriivre ma anche per l suoi disegni pieni di eleganza, propone di guardare alla fascia creativa dell'America di oggi in un altro modo. Di Tom Wolfe si sa che sia scrivendo «ti primo romanzo sulla vita e il costume di New York, anzi di Manhattan.. E' al lavoro da mesi e forse ti clima di intensa preparazione In cui tire In questo pei ludo lo autorizza a chiedersi ad alta noce: «Ma chi sono oggi I "creativi", chi sono gli Intellettuali di questa nostra nuova comunità? Conosco un giovane finanziere che ogni giorno a Wall Street crea più cose di tutti gli scrittori di Manhattan. Creare e la parola giusta se si pensa che deve tenere conto dell'ambiente politico, dell'umore bancario, della psicologia di chi vende e chi compra, dell'ultima notizia da Londra, o della frase detta per sbaglio da Rcagan. I predicatori delle chiese elettroniche (dot della Tv) che hanno platee di milioni di persone e muovono ricchezze sono o non sono Intellettuali? Cerio lasciano un marchio sull'epoca. E I maghi del coniptitei? OH inventori di giochi? Alcuni cantautori del rock and ioli? DI cerio controllano e Influenzano anche culturalmente un pubblico Immenso-. La proposta di Tom Wolf è di rivedere la lista degli intellettuali per poter riscoprire la loro funzione e capire il rapporto da una parte col pubblico e dall'altra con la storia e con la politica. Secondo lui la linea di demarcazione fra troppa politica e poca politico, che separerebbe l più vecchi e i più giovani, è una intuizione parziale. Ciò che è avvenuto è un cambiamento radicale del modo di essere leader, di segnare comportantento e costume, di Individuare e distribuire valori e di avere un pubblico che segue, che ascolta e che venera. John Ashbcry, il poeta, accetta questo sospetto, che il paesaggio degli Intellettuali e della loro funzione sia completamente cambialo e completa in questo modo il discorso: «La letteratura democratica di cui parla Irving Howe forse non esiste nel libri, nella scrittura alta, d'accordo. Ma lo vorrei chiedergli se certi besl sellers popolari, non grandi letterariamente ma certo vicini al linguaggio e al pensiero del lettore medio, non siano documenti di letteratura democratica, anche se 11 senso della parola in questo caso non è cosi nobile come Irving Howe vorrebbe-. John Simon, il critico teatrale e cinematografico a cui si devono scoperte « condonne die hanno segnato il gusto americano negli ulttmi dicci anni, diffida di tutto ciò che non è letteratura, anzi alta letteratura. Il resto, lui dice, e produzione e consumo. «CI sono sempre stati grandi artigiani e nessuno 11 ha mal scambiati per artisti. CI sono sempre stati grand! trascinatori di masse, colti e Incolti, volgari o raffinati, e nessuno 11 ha mal scambiati per Intellettuali. Ci sono sempre stali geni degli affari c- nessuno li ha mal confusi con le Intelligenze creative. Rispetto al passalo non è cambiato nulla. Stiamo confondendo il rapporto fra autore e lettore con quello fra produzione e consumo». Tocca a Jtrzy Kosinski. Il romanziere amato e discusso, accusato di avere scritto I suoi primi romanzi con il denaro della da, e indicato a volle come il maggiore autore di lingua Inglese di questi anni, tentare di proporre una conclusione per un dibattito che. però, non sembra destinato a finire tanto presto. .Sono cambiate le forme creative, lui dice, e questo e vero. Io accetterei un censi mento di Intellettuali nuovi e diversi, un elenco che possa comprendere nuovi modi di usare l'Intelligenza come strumento creativo di comunicazione. La svolta torse e slmile a quella di Diderot Nella sua Enciclopedia lui ha Imposto alla cultura del suo tempo di elencare la " tecnica" accanto all'arte perché si era accorto di nuove strade dell'intelligenza che la cultura ufficiale negava. Quando si tara una nuova enciclopedia, accanto all'arte e alla tecnica come canal.1 di creatività bisognerà aggiungere la "presenza", cioè 11 carisma del leader, la forza del predicatore. l'Invenzione istantanea di chi domina comunicando e il talento Insieme improvvisato e profondo di quella ars combinatoria che e la finanza nel mondo contemporaneo. Tulle queste funzioni assorbono la vecchia "missione" dello scrittore e creano altre forme di guide.. Furio Colombo