Pittsburgh, duelli al mercato del pesce

Pittsburgh, duelli al mercato del pesce UN GIORNO CON MONDALE, HART E JACKSON: REGOLE E TRUCCHI DEI CANDIDATI ALLA CASA BIANCA Pittsburgh, duelli al mercato del pesce Oggi si vota per le primarie in Pennsylvania, piccolo frammento nella interminabile gara a tappe e imprevisti degli aspiranti alla presidenza americana - Il vecchio coesiste col nuovo: accanto a pubblicità e dibattiti in tv, manifestazioni private e pubbliche Mondale va a pulire un lùccio tra i pescivendoli; Hart subito lo imita; Jackson va a dormire da due disoccupati bianchi - Una strizzata (rocchio agli ebrei e una ai negri, una ai cattolici e una a chi vuole l'aborto - Le norme della più vecchia democrazia del mondo dal nostro inviato PITTSBURGH _ Unc,c" /ione presidenziale americana e uno straordinario miscuglio ili vecchio c di nuovo. La varietà i un pregio fondamentale di ogni vera democrazia, e l.i democrazia americana, che è la più vecchia del mondo, è .mi he la più varia, anche perché deve adattarsi a un paese fatto di «Stati» fra loro molto diversi. Anzi, la democrazia americana è così varia che è quasi impossibile spiegarne in poche e chiare parole taluni meccanismi fondamentali, come per esempio quelli «Ielle «primarie» e dei «cauius» con cui si selezionano i tandidari alla presidenza degli Stati Uniti. Tra l'altro, il meccanismo i ambia da Srato a Stato e da un'elezione- all'altra; e nemmeno gli americani sono sicuri di < apire bene come e perché funziona. La prima cosa da ricordate è che in America si ha diritto di votare non perché si è cittadini, ma perché ci si «registra» come votanti. Chi non si registra non riceve a C4Ù nessuna scheda di voto. Oli si registra, nell'arto di farlo deve anche dichiarare se e. democratico, o repubblicano, o •indipendente» (la pctccntualc degli indipendenti è in aumento, ed è oggi di un terzo: ciò spiega perche le elezioni diventino sempre più imprevedibili). L.» registrazione non serve soltanto per s-otarc nelle elezioni vere e proprie ma regola anche il meccanismo di selezione dei candidati, in quegli St.iti in cui si tengono le «primarie». Si ha infatti diritto di votate, nella maggior parte degli Stati, nelle primarie che selezionano il candidato del partito cui si è dichiarato di appartenere, soltanto in pochi Stati si può, bizzarramente, votare anche nelle primarie che selezionano il candidato dell'altro partito. Ma non tutti gli Stati tengono primarie. Anzi, fino agli Anni Cinquanta le primarie erano assai poco numerose e poco importanti e i candidati spesso le ignoravano, La selezione dei delegati alla convention, cui ti>cca di eleggere il candidato, veniva fatta dalle gerarchie di partito di ogni Stato con giuochi complessi e spesso poco muretti, attraverso i cosiddetti «caucus»: all'incirca come avviene di fatto per un congresso di partito italiano. Questo sistema era però poco democratico, e per renderlo più democratico si diffuseio sempre di più le primarie: prima tra i demexratici, jxti tra i repubblicani. Un numero crescente di Stati le adottò, fino a che nel 1980 in trentuno primarie (in altrettanti Stati, compresi tutti i più importanti), venne eletto il 74,7 pei cento ilei delegati alla convenzione democratica. Il risultato fu che vinse Carter, che età un pcifctto «outsider.. Aria pura A questo punto le gcr.irilue il. parino si preoccuparono e cambiarono alcune regole. Cosi, ncll'Kt gli Siati che tengono primarie sono secsi da SI a 2(. e in queste primarie sari eletto v>!o il A1),") jxr lento elei elelcgati alla convenzione, li' invece aumentato il numero «legli Srati che scelgono i delegati attraverso i caucus di partito Questi vino saliti dai 7."> del 1980 ai SI di quest" anno. 1 caucus sono tuttora meccanismi di selezione meno democratici, nei quali cioè votano non tutti gli elettori ma soltanto le gerarchie di partito: migliaia di persone, al posto di centinaia di migliaia. Nonostante queste prudenti correzioni, dovute soprattutto agli amici di Mondale (che volevano favorirlo, ma che ne hanno probabilmente danneg¬ giato l'immagine), il meccanismo è ugualmente rimasto molto aperto e democratico, e quindi elei tutto imprevedibile. A volte si dice che una «democrazia di base» di questo tipo è oggi governata dal «potete televisivo*; ma questo è falso, anche se la televisione c diventata il veicolo principale della campagna presidenziale. In realtà, la stampa e la tv non (retino affatto i candidati; non a caso si sono accorte di Carter, quattro anni fa, e di (iary Hart quest'anno, solo dopo che l'«uomo nuovo» aveva vinto, a sorpresa e senza l'aiuto di nessuno, le sue prime primarie; soltanto allora hanno «creato il mito», quando però questo c'era gii. Quest'anno, prima dell'inizio della campagna né la stampa, né la tv, né i sondaggi d'opinione avevano capito e previsto nulla; asserivano che Mondale era il sicuro vincente e elic il solo oppositore sarebbe stato l'astronauta Cìlcnn. Inve^ ce Glcnn e scomparso prestissimo, e Mondale e in pericolo. Questo mi sembra il oagagin. di informazioni minimo necessario per capite che iosa siano queste primarie, e serve da sfondo a cnialclic osserva¬ zione su un piccolo frammento dell'interminabile campagna, che gli americani chiamano una maratona, ma che, iome ho già dettò, è invece una gaia a tappe e ha tutti gli imprevisti delle gare a tap|>c. La tappa the io lut seguito e stata quella della Pennsylvania, uno Stato immenso e l>ellissimo, agricolo e industriale, mn grandi littà storiche come I il .-ii lìi.i e leniti industtiali in fase di rinnovamento utbainstilo come Pittsburgh. Di Pittsburgh, |kt le sue acciaierie fumose, Charles Ihikcns, Che se ne intendeva, «lissc una volta che. era «lin/iriio a cui rmvano tolto il ctfmhim; ma oggi, grazie 3 sindaci democritiii e a mrgn^ti .•cpubblicam e filantropi fur.a Stona molto america:. •) ha nn'aiia pina e tonili, a .«-, olite a nuovi e IhIIì.jivi" grattacieli, parchi, concerti e muvi. fotte ix-ró la uisi delle ani».;ric, i.e dà a Pittsburgh uno elei più alti tassi di ni -audizione d'America, fa rimpiàngere ad alcuni il fumoso passato. La primaria della Pennsylvania (si vota oggi, martedì 1(1), è st.ita un esempio tipico di coesistenza del vecchio e dil nuovo Si è svolta princi¬ palmente in televisione, sia mediante spots pubblicitari, the sono però poco creduti, sia attraverso i notiziati e i dibattiti che lo sono di più, stando agli esperti. Ma si è sviluppala anche in una molteplicità di manifestazioni private e pubbliche, che coinvolgevano ciascuna p<Khc decine 0 centinaia di peisonc. Queste manifestazioni vecchio stile sono necessarie pioprio perché la gara è «a tappe»: di tappa in tappa il candidato deve infitti taggiungeie un elettorato diverso, preoccupandosi una volta degli ebrei e un'altra dei negri, una volta delle comunità cattoliche italiane e un'altra delle donne elic vogliono I' aUirto. Sorprese Questo meccanismo a luoz/o è vivo e rieio di ■.insor¬ prese, ma ha evidenti svantag- i gi, in quanto spi dato a correte dlt ingc il canili ictro ai gruppi di interesse o corporativi, fate mio molte promesse di cui, se mai diverrà presidente, si pentirà amaramente. Per ovviate a questo iniunvcnicnte, oltre che |Kt non ammazzare dì stanchezza i candidati, si finirà forse un giorno per riunire le primarie per gruppi di Stati, semplificando l'intero meccanismo. Hisogna dire che il meccanismo che fraziona in tante piccole battaglie le prime fasi della gara presidenziale, ha peto il pregio di avvicinare il candidaro al paese reale: per chi ha fede nella democrazia, questo non può essere che un lx-nc. Questa dura e appassionante battaglia mette alla prova, se non altro, la resistenza fisica dei candidati e la loto elasticità mentale. I risultati variano, A Pittsburgh, all'indomani delle strenue primarie di New York, Hart (lo sconfitto) era visibilmente provato e stanco; Mondale e Jackson seminavano in gran forma. Il primo discorso di 1 Lui. a un banchetto da Y> dollari a testa eli esponenti democratici locali, fu solo un mezzo sue cesso: «Non ci /mi parlato, ci ha urlato», diceva |>oi uno dei commensali Ilari era parso legnoso e «robotizzato», come capita a chi fa per la centunesima volta lo stesso discorso (un giorno di tanti anni fa ne sentii fare otto uguali, di se¬ e a , a o e o n a guito, a Bob Kennedy, che' |ierò scmbras-a miracolosamente sempre spontaneo). Harr parlava iome una mitragliatrice, con frasi «televisive», ossia tanto brevi da poter csseic incluse ciascuna per intero in un servizio di telegiornale. Il giorno dopo rifece lo stesso discorso, con un po' più di lonvinzione, nella Market Squatc, tra vecchie case ottocentesche restaurate e fantasiosi gtattacieli vetro-gotici, e gli andò meglio. Ma i presenti non erano nemmeno un migliaio. Intanto Jcsse Jackson aveva segnato importanti punti a suo vantaggio andando a passare due notti non in un allargo bensì ospite in casa di una coppia di siderurgici, lui o|»eraio e lei impiegata, aml>cdue bianchi e disoccupati, che gli avevano ceeluto per l'occasione la loro camera matrimo nialc con tanto di materasso ad ai qua, dormendo loro sul divano del soggiorno; il rutto ripreso in tv. Riuscì Itene anche la sua «passeggiata nel centro», tra grattacieli di banche, al fianco di dirigenti negri locali, passeggiata interrotta da dichiarazitmi (televisive) di carattete religioso. Jackson è un atletico giovane, e si fati ca a ricordare che e un pastore. Hart ha un carisma più televisivo che diretto, ed è (ditono i suoi amici) un timido in incontri personali si scio glie e rivela una forte carica di simpatia. Il «cattivo» Mondale, invece, in televisione è rigido e ha spesso I aria del «cattivo»; mentre in vece è perfettamente a suo agio nelle manifestazioni politiihc di vecchio stampo. Lo abbiamo visto conquistare una scolaresca di ragazzine del «Sa ero Cuore» con un discorso pacato, accorto e chiaro. Lo abbi .imo anche visto, poco dopo l'alba, con addosse> un grembiule di reta cerara col suo nome sopra, mentre puli va (male) a beneficio delle te le camere un luccio dorato al mercato del pesce e intanto intratteneva amabilmente, da splendido professionista, pescivendoli, giornalisti e passanti occasionali. Nel grande incontro televisivo ili Pittsburgh, evento centrale di tutta la campagna, tut- e tre furono, bisogna dirlo, bravissimi, coni reti e pocr» demagogici: il contrasto di fon- 10 tra il partito democratico e I presidente repubblicano merse chiaramente, attraverso analisi politiche interessanti e serrate. Il pubblico, ilie- si aspettava uno scontro cruento fra i tre contendenti, rimase forse un po' deluso dal tono 11 cordialità reciproca, quasi una riedizione elei tic mn schctticii, con Reagan nella parte del cardinale Alla fine lart, alla mia domanda se si preparasse un «liciti presiditinaie» a tre anziché a due, rispose ritienilo «Ottima idea, purché io liti in tata». L'indomani manina, al mercato del pesce, Mondale, preoccupato «li essere stato troppo gentile col suo rivale, si sfoizò di sottolineare (sempre davanti alle telecamere) che era lui, e non Hart, il vero protettore dei siderurgici disoccupati. Poi, a parte, da solo a vilo, mi spiegò che non c'era da impressionarsi troppo per qucsrc liti, |>crihé — disse «nella politica americana /< cene tono icnipn rr.inn di qiullo che appaiono»; il che penso sia vero della |>olitiia in generale. Anche se brigano in pubblico, i candidati non risolerebbero insomma ili diventare davvero nemici. Questa . ssci vazionc confortante è simile a quelle che si ascoltano dal consigliai sia .li Ilari ihc di Mondale, i quali assicurano che il loro uomo, se mai sarà eletto, non farà nessuna deliecose sciocche o avventate che è parso preannunciare nessuno ririrerà realmente le trup|>c americane dall'Luiopa, u iongelcià unilateralmente gli euromissili, o farà del neoprotezionismo e del neoisolazionismo, o volterà la testa dall'altra pane se Khnmcini cercherà di chiudere II Golfo Persico. Una cosa è quello che si dice ai militanti nelle primarie, un'altta e quello clic dirà il candidato, finalmente prescelto dalla convenzione, nel corso della campagna contro Reagan, quando dovrà conquistare non più i militami o i fedeli del suo partito bensì gli elettori inceiti e indipendenti del centro fluttuante li un'altra cosa ancora è ciò che il candidato fari se, il 6 novembre 1981, vincerà le cinquantesime elezioni presidenziali e si trasferirà alla Casa Bianca. Di Cassaggio in passaggio dovrei* e esserci un migliotamcnto, e 3ucsto, si assicura, fa patte elle regole del giuoco che tutti conoscono Staremo a vedete: a meno il.c non vinca Reagan, ilic pei ma rimane il favonio. Arrigo Levi 22 -' '' WÌ - i- ~- Sa Tre- un.nienti d'ima giornata elettorale: Ilari trova tra i cioccolatini un pronostico di vittoria; al centro. Mondale col grembiule In un negozio di alimentari; a destra Jackson risponde a un Intervistatore (Ap-Upi)