Il gran teatro del Père-Lachaise di Guido Ceronetti

Il gran teatro delPère-Lachaise PARIGI: UN CIMITERO CHE RIASSUME UN'INTERA NAZIONE Il gran teatro delPère-Lachaise Nel suo labirinto di sepolcri raccoglie i resti di esseri straordinari: da Marcel Proust a Virginia di Castiglione - Una Sfinge schiaccia la tomba di Oscar Wilde; un altare con imbrattature «punk» quella del muncista Jim Morrison morto nel 71 per droga - Chopin giace qui senza il cuore - Dappertutto spuntano gatti neri - Un culto per Papua, confidente di Nicola II e della zarina PARIGI — // Pire-Lachatsc si può anche crederlo un cimitero, essendo un luogo di sepoltura, ma il suo Logos profondo smentisce; il PèreLachalse è un prodigioso attore che recita la storia di una nazione moderna, ed è attore e teatro insieme, voce recitante, fondali muti, sipario, anfiteatro, maschera ilare, lacrimante, impassibile. Sa sfuggire al ridicolo perché le sue battute sono laconiche; gli basta pronunciare un nome e subito i la Tragedia, la Commedia, la Farsa; l'eloquenza dei suol silenzi è enorme, Percorri un viale: il grande attore si mostra in piedi, seduto, disteso, muore in scena, rinasce, è ucciso, inventa, crea, si nasconde, riappare; è tutto quel che può essere rappresentato; mai ti lascia un momento senea spettacolo. Conta immensamente che non ci siano in fondo che poche sepolture di gente qualunque, al Père-Lachaise! Se anche numericamente siano di più. sono talmente surclassate! Altro che Morte Uguagliatricel Altro che uguaglianza... Il Pire-Lachaisc è il Pire-Lachaise perché raccoglie tanti resti di esseri straordinari, tanti cadat>eri superiori, miserandissime ossa riir però sono state animate da una fiamma che brillava di più, dove c'era una lampada che ha ri¬ schiarato le ombre della vita invece di esserne vinta e soffocata, tanti destini in cui il Destino si è compiaciuto di mettere più sofferenza, più stravaganza, più forza di segno, più realtà, più sete, più distacco, più ricchezza, e c'è da essergli profondamente grati per averlo fatto. Senza la sua prodigiosa ingiustizia, dentro e fuori del Père-Lachaise ci sarebbe la morte, il deserto. Ci sono guide; ce n'è una eccellente di Marcel Le Clere, Cimetlcres et se poi tu ree de Paris (liachette, aggiornala fino al imi. ma til Caso la i<era guida in un labirinto di schieri come ti Père-Lachalse; da lui bisogna {asciarsi guidare. 1* tombe che cercavo non sono riuscito a trovarle: ho trovato quelle che non cercavo, i nomi che non immaginavo; il Père-Lachatse non sia in una Guida perché vuole essere lui stesso a guidare, cambia If suo programma a seconda dello spetlatore, del colore della giornata, si diverte a combinare incontri mai creduti possibili, erra le curiosità, le affinità spirituali, le simpatie appena ti abbia incioi'inato. da dietro il suo smisurato sipario. Superfluo dire che i confini Vita-Morte, questa nostra glaciale finzione, questo nostro misterioso errore degli ultimi secoli, il PireLachalse non U lascia sussi¬ stere, quando ci uo'na fyene. intrecciati col suo spettacolo. Annoto nell Ordina te apparizioni del Pére-Laciialse in una giornata -^uttosto gelida, in cui p .wiìundo e sentendo le tati 'Ma stentato che con quelle : ■ > normale cadavere di me-iia lividura non c'ero differenza. Un menhir Chi sa pei >■ '.. un menhir... (mcn, pietra, hlr lunga, spiega Htlré eh- abita altrove, a Montparnavt), un menhir druidlcc Secondo Impero, e attivo luogo di culto: il Pérei.'wiuitsc i avaro di fiori freschi, ma questo circolo celtico ne i sommerso. Al centro un busto con nobili baffi, sul busto una mano, la mano di una ragazza che resta li un quarto d'ora a ricevere il fluido. Lungo II viale, altre donne che portano fiori al Druido, che prima di essere sacerdote di una religione perduta si chiamava Leon nivali, nato a Lione nel 1804, istitutore, autore di manuali pedagogici... Insomma t il celebre Allan Kardec, fondatore del moderno Spiritismo: in un libro di magia del XVI secolo aveva trovato questo nome, Leon l'istitutore, e V aveva assunto per sé, professando natali celtici in una precedente esistenza. Questa, di Allan Kardec, i dal 1S69 la tomba più frequentata del Père-Lachaise; mai è rimasta un giorno priiii di fiori e di visitatori. Ma mi preoccupa la scritta, sono parole del Maestro, afferma che ni.n c'è pera morte, e questo va bene, però anche assicura che -non si finisce di progredire* e questa non è religione druldlca, è l'obliominevole idolatria progressista del secolo XIX applicata alla morte! La ragazza, che ha assorbito il fluido, se ne va via con le mani ben calde; le mie restano, per mancanza di fiducia, viola. Se anche l'altro mondo è finito in mano ai progressisti, non esiste neppure più quell'unica possibilità di ' crasionc. per chi ancora tenacemente ragiona. Non lontano dal maestro dello Spiritismo è il maestro del Surrealismo. André Breton, sotto un travertino chiaro che stona col grigio del Pire-Lachalse. Nei pressi, ma non li scovo, sono nascosti Marcel Proust e ti suo amico musicista Reynaldo Hahn; In loro compagnia i la celebre Virginia di Castiglione. Poco distante, una Sfinge dal peso insostenibile schiaccia le ossa di Oscar Wtlde. A ciascuno II proprio stile di culto: quello del punica e dei fanatici del rock Inclina Irresistibilmente al sudicio. C'è un loro altare, dedicato ai Mani di Jim Morrison, musico, morto per droga nel 1971, intorno al quale, schiuma un Idolatria funebre la cui offerta è limbrattamento. Le tombe vicine sono, ' come quella di Jim, flagellate dal temperini, dai punteruoli, dal gessi, dalle biro: il fluido magico è assorbito sporcando A cento metri dall'ara venerata trovi altri sepolcri imbrattati da frecce e scritte indicanti ai pellegrini il luogo di Jtm. Anche t fiori sono cucinati dall'alchtmla punk prima di essere buttati, come letame, su quella pietra dove la preghiera è l'oltraggio. Leggo di certezze, manifestate anche in italiano: I punks non muoiono. Jim non sei morto lo so però piango lo stesso, programmi: we svanì the world and we want il now. Mal et toglieremo dal piedi i conquistatori del mondo. Credevo che Raspati fosse soltanto un grande boulevard; invece no, è anche una delle maschere del Père-Lachaise! Grande scena: il se .poterò è rappresentato come una prigione, con una grata, e II dai'antt, un braccio dentro le sbarre, a sondare II mistero, una donna, l'eterno tramite tra l'uomo e la morte. Dappertutto spuntano gatti neri. Sulle tombe più apprezzate eccone tre, quattro, cinque, disposti come acro- bali sui trapezi. Le donne che arrivano col pacchetti del nutrimento, spargendo riccioli di carne tritata nei canalini tra pietra e pietra. «' intrattengono a parlare con (oro a bassa voce: il loro luogo di culto è il Gatto. IC'è una gnosi in questo: portando offerte al gatto nero, hanno un contatto vivente con le anime del sepolti, perché i (/adi dei grandi cimiteri, e specialmente questi, grassi e lucidi come non ne ho visti altrove, si riproducono esponendo il calore della femmina alle emanazioni del sottosuolo). Af! dà tristezza, pensare che Chopin giace qui senza il cuore, dt cui Varsavia aveva, e ha tuttora, bisogno. E' stato misericordioso e saggio a concederglielo, però il fluido chopiniano esce dal suo sepolcro affievolito. Stupenda e consolatrice è la ragazzina che lo veglia, con l'arpa spezzala... Dev'essere Euterpe: ma preferisco crederla una qualunque adolescente, una fioraia, una venditrice di fiammiferi, una piccola prostituta al suo primo marciapiede, già minata dalla tubercolosi, i cut leggeri sputi diventano sul marmo rose rosse, garofani, giunchiglie. E' certamente Chopin il padre di quel gatto nero che mi fissa, e se fossi pianista userei (( suo dorso come tastiera: un notturno, non troppo palpitante per l'assenza del cuore, si disegnerebbe nell' aria grigia. La trappola Un altro attivo luogo di culto (che mi rammarico di non aver trovato sul mio cammino, dovrò tornare! è il sepolcro del dottor Encausse. .11 notissimo Papus, di cui ricordo i libri sulle bancarelle La sua biografia è appassionante, da premiato Inventore di una trappola per topi d'albergo e di una lampada per taxi a grande esoterista e confidente di quella celebre coppia di disperati, Nicola II e la zarina. Papus mori a Pietroburgo, nel 1916, ma f suoi discepoli lo vollero qui per continuare la filiazione iniziatica. Nel 1905. durante la rivoluzione che arrivò vicinissima al palazzo imperiale, profetizzò che la rivoluzione definitiva non sarebbe scoppiata in Russia che dopo la sua morte. Divenne più che mal prezioso: l'anno dopo la sua morte, fu II 1917. (Oh Papus! e quando salterà ti mausoleo di Lenin?). In questi giorni, le nostre Poste hanno In vendita un francobollo per cartolina, di dimensioni assurde, che rappresenta le Corse al Bois de Boulogne. pittura di Giuseppe De Mills £' it suo centenario. De Niltls lo scopro tra queste ombre. Fu un modesto pittore, ma Alexandre Dumas-figlio dettò per lui un superbo proclama funebre. Non ha culto. E poi, chi se l'aspettava? Francisco Largo Cabotiero! La repubblica spagnola, la guerra civile... Non sopravvisse a lungo alla lacerazione dell'esilio, morì il Ì3 marzo 1946. Per lui c'è un bel granito grigio, con dedica socialista e sindacale. E poi Nadar. il fotografo prodigioso, non solo per le sue lastre, ma per il suo doppio stomaco, per cui doveva mangiare doppio, alla lettera, due frittate Invece di una, due scaloppe, due torte.. Se lo incontrava Dante avrebbe usato il plurale, .1 tristi succhi. ' Un viale dal nome appropriattssimo (deliziosa t la toponomastica del Pire-Lachalse. sono le locandine dello spettacolo): Chemin du Père-Elernel. Muriamoci, i la via giusta, la via di ciascuno, e sbocca in Via del Riposo (traduco, come usava il traduttore delle edizioni popolari: Via dei Buoni Figlioli. Via del Bianchi Mantelli) Sul muro del Riposo, una scritta: .Ciascuno deve trovare perché la felletti t una ricerca.. Faccio un poco di esercizio ermeneutico e concludo rapidamente che i il pensiero di un idiota. Lo cancello e lo sostituisco con il virgiliano del sesto Eneide: Qulsque suos patimur Manu, cosi difficile da interpretare con sottigliezza che ci rinuncio. Ma ti Père-Lachaise conosce benissimo il latino. E domani, cosa fare? Guido Ceronetti

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