OSSERVATORIO di Alfredo Venturi

Guinea, putsch contro un morto OSSERVATORIO Guinea, putsch contro un morto Per risolvere lo spinoso problema della successione dì Sekou Tourc dovevano passare, secondo la C'osti limone guineana, 45 giorni. Ma da ieri la Costituzione guineana non esiste più: il procesto di transizione, in pratica la lotta di potere al vertice del partilo unico, il partito democratico di Ciuinca, c stato bruscamente interrotto all'ottavo giorno del dopo-Tourè. Ancora una volta ti tenta, in Africa, di (creare ardue soluzioni imboccando la scorciatoia militare. Gli ufficiali di Conakry hanno atteso che passasse la settimana rituale del lutto, evitando di turbare con un intervento troppo precipitoso la celebrazione del capo scomparso, del cui carisma sopravvissuto si continua dunque ;■ tener conio. Al tempo stesso, hanno agito abbastanza in fretta per approfittare dello slato di insicurezza c di smarrimento in cui la morie del Presidente ha precipitato, all'improvviso, uomini c istituzioni. Sekou 'I oine aveva denunciato, in 26 anni di potere assoluto, quattordici ^complotti controrivoluzionari», li dopo ognuna di queste denunce, file di prigionieri incatenati andavano a affollare il sinistro campo di lioiro, nei pressi della capitale. Doveva essere il teni.iii\o numero 15 a riuscire: ma soltanto dopo la morte repentina del Presidente, a 62 anni, in un ospedale americano. Che cosa ha spinto i militari guineani fuori dalle caserme, appena quattro giorni dopo che avevano reso gli onori al capo stoni parso, nello stadio di Cona kry affollato di capi di Stato, primi ministri, dignitari d tutto il mondo? La lettura dei proclami che il Comitato militare di risanamento fa leggere alla radio fornisce qualche significativa indicazione. Non si attacca personalmente la figura di Sekou Touré, al quale anzi si dà atto di avere realizzato una politica estera di successo. Ma al tempo stesso si scioglie il partito democratico di Guinea, creatura prediletta del Presidente, c si accusa la cerchia dei collaboratori di Sekou, e soprattutto il clan familiare dei Toure, di avere trasformato il regime in una ditiutura corrotta e sanguinaria. 1 militari rendono omaggio ai 'martiri» di questa dittatura, che certo non sono pochi, c annunciano trionfanti che la loro incruenta presa di potere ha incontrato un immediato favore popolare. Parte dunque da Conakry un duplice segnale. Un segnale di rinnovamento in politica interna, un segnale di continuità in politica esteraSi direbbe che i militari guineani vogliano rassicurare l'Occidente, che della seconda fase della diplomazia dSekou Touré e stato l'area geopolitica di riferimentonon muteranno i nostri impegni internazionali, ni il nostro orientamento sulla scena mondiale; vogliamo semplicemente mettere ordine in casa nostra. D'altra parte, la polemica sullo strapotere dei 'Ionieche c parte essenziale dei proclami annunciati da Radio Conakry, sembra diretta in primo luogo contro Ismael, fratellastro di Sekou e fino all'altro ieri fra i più ovvi candidati alla successione. Ebbene, Itmael Touré, che .come ministro delle Miniere ha gettito fin qui i contratti internazionali per lo sfruttamento delle grandi risorse guineane, aveva accreditato di sé una immagine filoamericana. ' Stira dura per il successore», ha detto qualche giorno fa Maurice Couve de Murville, commentando la morte di Sekou Touré. Ministro degli Esteri del generale De Gauile, Couve de Murville aveva tentato invano, nell'estate del '58, di trattenere il ribelle di Conakry che si accingeva a pronunciare, c a far pronunciare al suo Paese, uno storico «no» all'indipendenza graduale suggerita da Parigi, »ll Presidente guineano n era assicurato un ruolo internationaie — é sempre l'ex capo del Quai d'Orsay che parla — ma il suo vero problema erano le condizioni del suo Paese». Condizioni tragiche, anche se non nuove nel desolante panorama africano: da una parte il sottosviluppo, la miseria, la fame; dall'altra la persecuzione e l'esilio, il carcere c la tortura contro il crimine imperdonabile del dissenso. Eppure, la Guinea t ben dotata: gente sveglia e capace, una terra imbottita dì bauxite, oro, argento, uranio, diamanti. La brusca azione dei militari congela dunque il problema della successione. Che di per sé era molto difficile, perché la spietata gestione di Sekou Touré non aveva consentito l'emergere di forti personalità. Una fra le più eminenti di auestc personalità, Disilo Tclli, che fu il primo segretario generale dell'Organizzazione per l'unità africana, non fu forse lasciato morire di sete e di fame, nel '77, al campo di Roiro? Sarà lui, probabilmente, il primo dei perseguitati di cui i militari di Conakry annunciano la riabilitazione imminente, e in troppi casi postuma. Alfredo Venturi Il premier deposto: un clan sorto accusa

Persone citate: Couve De Murville, De Gauile, Maurice Couve De Murville, Sekou Tourc, Sekou Touré, Toure

Luoghi citati: Africa, Cona, Guinea, Parigi