Berlinguer: «Apriamo alle tecnologie senza dimenticare il ruolo dell'uomo »

Berlinguer: «Apriamo alle tecnologie senza dimenticare il ruolo dell'uomo » Discorso del segretario nazionale del pei alla Convenzione per Torino Berlinguer: «Apriamo alle tecnologie senza dimenticare il ruolo dell'uomo » «Ma occorre promuovere l'innovazione secondo una logica di giustizia e di sviluppo» - Critica il decreto Craxi, sollecita rapporti diversi con i partiti e l'imprenditoria privata - Giudizio negativo di Pininfarina sulla giunta 11 i>cl .spalanca lo porte alla cultura tecnologica. Raccoglie, cioè, con l'avallo del segretarlo nazionale Enrico Berlinguer. 11 nodo centrale delle lesi che si discutono alla Convenzione sul futuro di Torino. Il discorso, che s'Inizia con la mostra della Civiltà delle macchine ospitata al festival nazionale dell'Unita, proprio qui a Torino, l'indomani della travagliata vertenza Fiat, assume ora I toni di una sfida In cui 11 pel si autocandlda al ruolo di protagonista. Lo ha detto esplicitamente Berlinguer: .51 tratta di una scelta coraggiosa jterché tende a superare, nello stesso movimento operato, quegli orientamenti che si limitano ad agire sulle conseguente delle trasformazioni e delle innovazioni, e ad assumere invece una posizione di intervento attivo per promuovere l'innovazione secondo una logica di giustizia e di sviluppo'. E' finito il tempo di stare alla finestra anche .se una linea di tal genere comporta problemi assai complicati e ardui'. Ma non si può affrontare la sfida prescindendo dal fattore umano: .Dobbiamo mettere in primo piano l'uomo-. Bisogna, adesso, mettere a punto gli strumenti per attivare lo sviluppo, strumenti diversi, per esemplo, del decreto attualmente al centro del dibattito politico. E qui. con un duro attacco al gover- no Craxi, ha detto: 'L'azienda Italia non usefrd dalle secche dell'inflazione, non accrescerà stabilmente la sua competitività complessiva, non sarà in grado di utilizzare, com4 è. necessario, tutte le risorse per un incremento di produttività del sistema finché si insisterà con ostinazione sulla via degli atti d'imperio a senso unico, di una jxiHttca economica non soltanto Ingiusta, ma inefficace, priva di un indirizzo coerente di risanamento e dt rilancio attraverso le grandi innovazioni tecnologiche-. Il decreto governativo •jx)mj>osamente definito antlnflaztone — ha detto ancora — in realtà non solo vorrebbe consumare una ingiustizia In tollerabile, ma è ben misera cosa (come è stato riconosciuto da autorevoli esperti economici e anche da alcuni settori imprenditoriali) rispetto alla dimensione enorme del problemi che si dovrebbero affrontare per avviare una effettiva politica di sviluppo'. Sta qui — ha sottolinealo — 'la portata della decisa opposizione delle masse (confermata il 24 marzo) contro un decreto che non solo non è rimedio all'inflazione e alla disoccupazione, ma rappresenta un ingombro dentante rispetto alle esigenze che occorrerebbe soddisfare per acere un ivro sviluppo-. Critiche anche a proposito del recenti dati fiscali: confermano che si può -lassare fino all'ultimo centesimo- 11 reddito da lavoro dipendente, ma ■ a ni In si è fatto per garantire una proporzionale tassazione- sul redditi delle altre categorie. Il discorso ha toccato le tesi Illustrate venerdì dal segretario provinciale del pel Piero Fassino: saranno, ha sottolineato Berlinguer, -al centro di riflessione e iniziativa di tutto il partito-, A Torino è stalo lanciato un messaggio che va ben oltre i problemi della citta e dell'area metropolitana: è un messaggio che mette In moto ad ampio raggio la -riflessione- su temi centrali del pel: 11 concetto di classe operaia. Il rapporto con i partiti .laici, (cosa dira, oggi, nella tornata conclusiva, l'on. Giorgio La Malfa | | alla prp]>osla di collaborazione alt*"» Avanzala da Fassino al ,n::.i. le relazioni con le for?/ esterne (In particolare con li. ^prenditoria privata) chiana r a stringere quel •patte- dillo sviluppo- che è un altro punto nodale. Su quest'ultimo argomento ha In parte risposto II presidente dell'Unione Industriale di Torino Sergio Pininfarina. Un discorso cauto con parecchi richiami alla realtà che sembra in contrasto con le •aperture, proposte dalle tesi per la Convenzione Ci sono ritardi e storiche diffidenze: • Old alfa fine degli Anni 70 I comunisti a Torino parlavano spesso dt innovazione e di adeguamento per lo sviluppo: nei fatti, poi, c'è stato un cambiamento di rotta-. Il pei parla di mobilita, ma come l'Intende? -Vuole controllarla più che consentirla, e cioè o limitarla drasticamente o trasformarla in merce di scambio. Ma t presupposti della rlslstemazlonc e dello sviluppo non }>ossono essere oggetto di barello-. Qui, I comunisti lanciano messaggi pragmatici che mal si conciliano -sul plano nazionale con il comportamento di netto ostacolo alla lotta all'inflazione-. 81 vuole II rilancio di Torino, ma cosa ha fatto l'ammlnlstrazlonc di sinistra? 8ccca la risposta: -Nessuna delle grandi opere di cut da molti anni si discute è avviata a effettiva soluzione. Torino e la sua area metropolitana sono ancora prive degli strumenti essenziali per la programmazione degli interventi sul territorio-. Oggi, sempre al Teatro Nuovo, ancora dibattito e conclusioni dell'ori, Relchlln. Pier Paolo Benedetto II segretario del pei, Knriro Berlinguer, durante l'intervento nella sala del Nuovo

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