I cervelli del Caffè Europa di Alfredo Venturi

I cervelli del Caffè Europa DALLA LAGUNA DUE STRATEGIE PER LA CULTURA DEL CONTINENTE I cervelli del Caffè Europa DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Dall'Isola di San Olorglo salila le ancore II vascello delle speranze europee speranze di rilancio, di rinnovata presenza. E' un documento, lo hanno espresso gli Intellettuali riuniti al colloquio suU'ldeiitllh culturale dell'Europa. E' forte la tentazione di chiamarlo -manifesto dei Settanta-: ma bisogna resistervi, perché se è vero che settanta sono gli uomini di cultura avvicendatisi alla tribuna della Fondazione Cini, o presenti con le loro relazioni, e altrettanto vero che 11 documento non ha 11 tono ne le ambizioni del manifesto. S'Intitola Infatti, più modestamente, dichiarazione. C'era Innanzitutto 11 problema di definirla, questa Europa Inquieta e sfuggente. E' possibile pensarla come qualcosa di diverso da un'accidentata propaggine dell' Asta? Come qualcosa di più nobile di un litigioso Mercato Comune? E" possibile, rispondono gli intellettuali dall'Isola di San Olorglo: l'Europa vera e profonda esiste Infatti •nel pensiero e nella memoria, nella sensibilità e nell'immaginario di coloro che abitano le sue terre,. Esiste come ■ (/ luogo in cui la diversità delle tradizioni permette oggi il miglior dialogo delle culture-. In nome di quest'Europa che esiste, dal colloquio veneziano escono due proposte. La prima è realizzabile: ai tratta di creare un'assemblea europea per la cultura, che al riunisca periodicamente In varie sedi continentali. La seconda proposta e Irrealizzabile: si chiede che II S per cento del bilancio comunitario sia consacrato alla cultura. 61 tratta nientemeno che di elevare a potenza l'attuale stanziamento, che vegeta attorno a una lrazione di punto preceduta da molli zeri. A chi obietta In nome del realismo Maria Antonietta Macciocchì, che con Alain Turar, Illustra la dichiarazione finale, risponde che chi si opporrà alle richieste che salgono dal mondo della cultura dovrà motivare la sua opposizione, non soltanto con I numeri ma anelli- con 1 principi. Comunque 6la. l'assemblea e le risorse dovranno servire a decidere e finanziare le basi strutturali di quello che viene ambiziosamente definito .spurio culturale europeo-. Per esemplo c'è da riscattare la mortificante soggezione agli st.-.t i Uniti In materia di produzioni televisive. C'è da balzare 6ul treno spaziale del satelliti per telecomunicazioni, c'è da affrontare la sfida telematica. C'è da assicurare agli Intellettuali una tutela che ne garantisca la libera creatività. Né sarebbe male I' Istituzione di Università blculluralt o bilingui, la salvaguardia c lo sviluppo delle culture regionali. Magnifici propositi, ma che Implicitamente denunciano la contraddizione di questo convegno Infatti abbiamo sentito per tre giorni un'enfasi particolare, a volta entusiastica, su un'Europa che va ben oltre I dieci Paesi oggi rappresentati nelle lstlluzlo-< ni eli Bruxelles e Strasburgo, un'Europa che non sarebbe tale senza quel Paesi di cui Yalta l'ha dolorosamente amputata. Ma, come si è visto. Il documento t inali-, pur riconoscendo II torto dWla ■ arbitraria divisione-. Imbocca la strada dell'azione e della promozione all'Interno della Comunità del Dieci. Strada forse obbligata, se a qualcosa di concreto si vuole mirare. Del resto fra le misure di cui si dichiara l'urgenza c'è anche un efficace servizio di traduzione delle opere che ci arrivano dall'Est. Traduzioni, un tema sul quale c'è stata discussione. all'Isola di San Olorglo. E' l'ossessione di chi rappresenta I Paesi linguisticamente minori. E' l'ossessione, a volte, anche di chi non ha questo problema. Anthony Durgcss. per esemplo, sostiene che la letteratura è Intraducibile: che sono traducibili soltanto la propaganda, che è una Ipcrsempliflcazlonc della iiollllca. e la pornografia, che è una Ipcrscmpllflcazlone del sesso. Anche sul concetto di unità culturale dell'Europa c'è stato dibattilo. Quale unità, si chiedono Jacques Revel e Marc Ferro: come si può dire che 11 continente sia culturalmente unito? A metterli d'accordo con l'enfasi unitaria del convegno è stato Valerio Castronovo: ma certo. Il tratto distintivo dell'Identità europea è appunto la diversità. Delle culture nazionali, e delle culture regionali: clic sono la ricchezza del nostro vecchio mondo. Cosi gli Inlellellualt che questo vecchio mondo rappresentano al più alti livelli hanno lanciato II loro Sos. Adesso 11 loro problema è far si che intesti tre giorni restino qualcosa di più clic un piacevole weekend veneziano. Dipenderà dalla nascente assemblea della cultura, che Rolf Licbermann dall'alto della sua riconosciuta saggezza Immagina slmile a un -Cufi' Europa-: un luogo di intelligenti contatti, perchè 1' iniziativa non finisca cosi, nella Laguna Increspata dal vento di primavera. Alfredo Venturi HolJ I.ielic iin,ini.

Persone citate: Alain Turar, Anthony Durgcss, Jacques Revel, Marc Ferro, Maria Antonietta Macciocchì, Rolf Licbermann, Valerio Castronovo