In quali ristoranti si porta la mamma?

In quali ristoranti si porta la mamma? In quali ristoranti si porta la mamma? Che noia il solito hamburger! munque è una salsa fondamentale della cucina napoletana, sempre più difficile da trovare nei ristoranti perché bisogna far cuocere la carne con la cipolla per sette ore. C'è ancora Giovanni che la fa, in via Domenico Morelli. Anche la mamma di Renato Pozzetto non esce quasi mal. E allora bisogna cercare per lei un ristorante tradizionale, che non la geli con strutture avveniristiche e colori violenti. «Io la porto sul Lago Maggiore: al Ristorante Milano di Pallanza, per esemplo, o alla Ca' Bianca di Cannerò. SI mangia un buon pesce di lago, c'è molta pulizia, sedie comode, camerieri anziani, lampadari di cristallo, colori tenui. Anche sulla sponda lombarda ci sono locali slmili: la Locanda del Pozzo a Monvalle o II sole a Ranco. Qui si fa una cucina più moderna, una sorta di nouvelle cuisine, forse un po' troppo avanzata per la mia mamma, ma l'ambiente è perfetto». Il cantante Christian ama portare la sua mamma fuori città. «Voglio che il pranzo sia l'occasione per uscire da Milano, stare un po' all'aria aperta. Per questo andiamo dalle parti di Vigevano, sul Ticino, dove ci sono ancora le trattorie tipiche e 1 pescatori portano i pesci freschi». Luigi Veronelli suggerisce un piccolo ristorante di Forllnpopoll, vicino a Forlì: Al.maneggio. «E' ricavato nella cantina di una villa patrizia del '600 ed è condotto da due ragazzi, Giorgio e Bruna. Fanno una cucina legata alla tradizione romagnola, gustosa, ma leggera. Mi sembra proprio l'ambiente adatto ad una mamma, che certamente si troverebbe a suo agio servita da due ragazzi belli e giovani, che credono nel rispetto della tradizione». Luciano Pavarottl, gran cuoco e gran gourmet, cena fuori con la mamma, naturalmente, soltanto da Fini, a Modena: «Bene come 11 non si mangia da nessun'altra parte. Ho girato 1 ristoranti di tutto 11 mondo, ma non ne ho mal trovato uno uguale. Si fa la vera cucina emiliana e lo ordinerei per tutti e due 11 bollito misto. Se poi ci stesse ancora qualcosa, passerei al fritto misto. Senza nessuna variazione: è quanto di meglio si può mangiare». Cresce negli Usa 11 consumo di pizza e spaghetti: una variante sempre più gradita dagli americani che, dopo qùarant'annl di hamburger e Cocacola, vogliono qualcosa di diverso. Per questo le grandi catene del fastfood studiano nuovi prodotti. Ingaggiando esperti in dietetica e analisti dei costi, per valutare vantaggi e prezzi dei diversi ingredienti. Intanto gli addetti al marketing spiano reazioni e preferenze del consumatore. Qualcuno ricorre addirittura al computer, per meglio calcolare quanto lavoro richiederà una pizza e quali effetti avrà sugli altri piatti che compongono il menu. Tutte le astuzie sono buone, dunque, per vincere questa guerra dell'alimentazione. Anche perché in campo, a fronteggiare 1 colossi come ; McDonald's o Wendy's, sono i piccoli produttori, più elastici nell'adottare nuovi piatti o nell'abbassare le tariffe di un cent. I clienti, comunque, non scapperanno mai: l'»amerlcan way of life. non consente di sottrarsi al piatto ingozzato in tutta fretta al bancone del ristorante. cucina è buona e il conto ragionevole si sta stretti». Anche Claudio Villa pensa a un locale per famiglie, senza troppe pretese ma con una cucina buona. E l'indirizzo giusto per lui è 11 ristorante Dorabella, all'isola Tiberina, In Roma. Per Giovanni Arplno anche un pranzo fuori casa finisce per essere un pranzo In famiglia: «La porterei da mio fratello che ha un ristorante, cosi mi fa lo sconto. E' lui il vero artista di casa». Il fratello di Arplno ha un locale a Bra, l'Arcangelo. «Mentre lo non sono in tutte le antologie, lui è In tutte le guide », dice lo scrittore. Luciano de Crescenzo, autore di successo, punta sul sentimentale: «Porterei la mia mamma in un ristorante dove possa mangiare le pietanze della sua giovinezza. La pasta e fagioli, per esempio. Ma la pasta deve essere di tante qualità, proprio come quella che si comprava dal salumiere, 'a munnezzaglia, fatta di tutti gli spezzoni rimasti. Una pasta e fagioli cosi si trova ancora, a Napoli da Vini e Cucina, un posto straordinario di fronte alla stazione di Mergellina. E' una trattoria che ha un solo difetto: si paga poco. E questo a volte insospettisce l'avventore. Ma sarebbe un pregio per la mia mamma. Ogni volta che lo la portavo fuori, lei scorreva la lista e mi chiedeva: «Quanto costa?». E non voleva mal 11 pesce, perché si sapeva solo alla fine quanto costava. I piatti della giovinezza non si fermano alla paste e fagioli. Ci sono anche le plzzelle fritte con 11 pomodoro fresco, che si mangiano a Spaccanapoli, all'Antica Pizzeria, giusto di fronte alla casa di don Benedetto. O la pasta con la genovese. E' un sugo che non c'entra niente con Genova. Forse 1! cuoco si chiamava cosi. Co¬ AL ristorante ci va malvolentieri, perché le piange il cuore a spendere cinquemila lire per un piatto di spaghetti. Ma ogni tanto si riesce a stanare anche lei, la mamma. E allora è festa grossa: niente piatti da cucinare, niente piatti da lavare. Ma dove portarla? Il gastronomo Vincenzo Bonasslsl non ha dubbi: ci vuole un ristorante all'altezza di una situazione cosi speciale. Per esemplo, 11 Savlnl di Milano: «Tra 1 molti ristoranti eleganti, sceglierei proprio questo, senza far torto a tanti altri eccellenti locali. Perché siamo In Galleria, a due passi dal Duomo e dalla Scala. Perché magari c'è la nebbia, che insieme alla Madonnina fa tanto colore. A parte questa premessa d'ambiente, importante per una manimetta che viene da lontano, al Savlnl troverebbe proprio quello che risponde all'immagine di Milano: i velluti rossi, le dorature, tutto un tono elegante, ma confidenziale, che la metterebbe a suo agio e le rallegrerebbe il cuore. Poi c'è la cucina, con 1 grandi piatti della tradizione milanese fatti a regola d'arte: il risotto, la cotoletta, l'osso buco, le gelatine di ortaggi e verdure. Una cucina di alto livello, che non le creerebbe però problemi psicologici... Lalla nomano, invece, non è d'accordo con tanto lusso: «Certo, per una festa la porterei al Tuia, a Milano, o al Cambio, a Torino, che mi piaceva tanto. Ma In genere mi sembrano locali pretenziosi, per niente adatti a una mamma, che sarebbe la prima a indignarsi perché costano troppo. Io la porterei piuttosto in qualche buona trattoria come il Rigolo. In Largo Treves, dove si mangia In modo sano. Certo, c'è tanta gente, ma si sa che dove la Come trovare il campeggio ideale Un computer aiuterà i turisti incerti a scegliere il campeggio che fa per loro: basterà inserire qualche dato, come la regione e la preferenza sul tipo di paesaggio, e subito il calcolatore sceglierà, da un archivio di 2500 campeggi, quelli che rispondono alle esigenze del cliente. L'iniziativa è della MCP, l'agenzia che ha lanciato la Bankadati del campeggi italiani e fornisce servizi di «protezione vacanze»: polizza assicurativa contro gli infortuni, sconto nel camping convenzionati, noleggio gratuito per un giorno di una vettura, prestiti personali. Per informazioni, tel. Roma, 06-410.17.14. Interviste raccolte da Marina Verna £* - cerchi in acciaio - pneumatici 155/70 SR 13 - rivestimento montanti centrali - rivestimento dei sedili in tessuto particolare - volante imbottito - orologio e contachilometri parziale

Persone citate: Bruna, Claudio Villa, Giovanni Arplno, Luciano De Crescenzo, Luciano Pavarottl, Luigi Veronelli, Marina Verna, Renato Pozzetto, Vincenzo Bonasslsl